venerdì 21 febbraio 2014

La vita è un lungo torrent tranquillo


The art of the steal di J. Sobol (2013)
☻☻

è un film divertente, che unisce il fascino del caper movie a quello finanche più raffinato della truffa artistica, dove i F.lli Marioli Kurt Russell e Matt Dillon decidono di fare il colpo della loro vita ispirati dal furto della Gioconda  del 1911, per mano di Vincenzo Peruggia, e al presunto "cervello" Eduardo deValfierno, che ne avrebbe ordinate sei copie al falsario Yves Chaudron, poi vendute negli USA; a questo episodio è dedicato un mini-film interno in bianconero, di sapore quasi-zemaniano

con Russell as Peruggia

che vale tutto il film; va notato che il narratore dell'impresa di Peruggia ricorda come egli riuscì malgrado "the horrible disadvantage of being Italian" (l'orribile svantaggio di essere Italiano); chissà a cosa si riferisce...
Tutto il cast di supporto è ottimo, con il vecchio Kenneth "Windom Earle" Welsh


ancora pimpante, e l'inossidabile, impeccabile Terence Stamp


in un'avventura innocua, elegante, agile, profondamente chutzpah;

e perché la matrice non passi inosservata, i gesti scaramantici qui abbondano; ne ho contati almeno tre:




direi che possono bastare;
si potrebbe scrivere un libro intero su


雨月物語 (Ugetsu Monogatari) di K. Mizoguchi (1953)
☻☻☻☻+

o anche due, o cento, o mille libri; non una di quelle parole potrebbe abbellire ulteriormente l'opera di Mizoguchi, che è inestimabile, e se dovessi inventarmi un motivo per cui non lo considero il miglior film in assoluto è perché -ovviamente- non parla di cinema; o anche perché l'arte-mestiere del Maestro che l'ha diretto è del tutto aliena al degrado culturale dell'Occidente moderno, in cui sono nato e cresciuto, e nel quale la ricerca, la mera sperimentazione in ogni sua forma (a partire da quella letteraria) fa l'unica possibile differenza rispetto allo standard industriale e massivo; è questa realtà "irreale" che ha data vita ai paradossi viventi di David Lynch e Matthew Barney; ma la mia condanna alle psicosi occidentali, e alle inevitabili preferenze "devianti" non mi impedisce di riconoscere tutta la semplice, suprema bellezza di questo titolo storico, che ho visto spesso ai primi posti nelle top-qualcosa su internet, fu giudicato da molti critici tra i migliori in assoluto, è uno dei rari "100% fresh" su Rottentomatoes, e che oggi posso finalmente confermare sul mio blog come uno dei films da vedere, incollando qui dei fotogrammi in omaggio alla memoria di Kazuo Miyagawa:










MAGIA è la parola più adatta per descriverlo

E merita sempre un pensiero il fatto che malgrado in Giappone d'inverno faccia freddo 

(quella è una nuvoletta di vapore)
 i Giapponesi hanno vissuto per secoli in case fatte di carta, come questa


dove tutti camminano a piedi scalzi.

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