domenica 23 febbraio 2014

4 risate e un funerale

The descendents di A. Payne (2011)
☻☻☻+

mi ha rivelata la qualità più rilevante di George Clooney, che è la sua simpatia;


forse per la prima volta lo vedo nel ruolo di una teorica "persona normale" (per intenderci, che non è un killer, un rapinatore, un evaso, un agente della CIA, un astronauta, etc., etc.) nella parte di un avvocato e proprietario terriero con la moglie in coma e due figlie a cui badare; e solo in questo caso posso apprezzare veramente, e molto, un attore che non mi è mai sembrato alcunché di speciale, in part. se raffrontato alla sua fama (inter?=)planetaria; Clooney è forse l'uomo più simpatico mai esistito, ma per me è sempre stato impossibile notarlo a causa dei suoi diversi ruoli nei vari films; 


il che forse lo rende anche un grande attore, almeno dal mio punto di vista;


Bravo anche o soprattutto nei suoi silenzi; ma scommetterei che a questo ciak è seguita una risata generale
"Paradise can go fuck itself" -il paradiso può fottersi- dice George in apertura, riferito alle Hawaii da cartolina che si figura lo spettatore turistico, e introducendo la visione alternativa del protagonista; l'autore riesce benissimo nell'intento di dipingerlo come un luogo qualsiasi, seppure incorniciato dal mare e dai fiori, dove ha luogo il dramma della dipartita della madre di famiglia, una morte resa stranamente "accettabile" dall'artificio tecnologico del respiratore, della famosa "spina" (elettrica) che può essere staccata... al momento giusto.


"Ai posteri l'ardua sentenza"....

Ma ancora, malgrado gli eventi tragici narrati, l'avere scoperto l'aspetto "simpatico" di George Clooney ha impressa una svolta alternativa alla mia visione, rendendola una tra le più piacevoli degli ultimi mesi, per non dire anni; alla piacevolezza dell'esperienza contribuisce la presenza della brava -e pluripremiata- Shailene Woodley, decisamente una creatura speciale


la cui straordinaria prova in The spectacular now è stata il motivo per cui ho pescato questo titolo dal torrent; fortunatamente però non è lei -qui in un ruolo molto meno centrale del precedente- il motivo principale per cui guardare il film di Payne, che malgrado l'ukulele di sottofondo, come anticipato ci offre una visione niente affatto stereotipata delle Hawaii, attraverso una breve odissea in tre tappe 



con qualche risata inattesa e qualche (raro) momento di commozione;

la mia scena preferita: la corsa a perdifiato verso la verità
Definitivamente un film gradevole eppure fuori dagli schemi, molto accessibile ma di una rara eleganza stilistica, ebbe il premio Oscar per la migliore sceneggiatura da un adattamento; 
e merita il premio Oscar speciale per la "miglior frase di addio dopo aver sparse le ceneri della moglie nell'Oceano": "I guess that's it." (credo che sia tutto)

E con l'annoso, "grumpy" Robert Forster, in una particina che promette qualche risata


il buon vecchio Beau Bridges, con la sua tipica occhiata di famiglia


e dopo i recenti spettri di Twin Peaks il cui avvistamento è testimoniato in questo post, questa sera mi appare anche quello dello sceriffo Harry S. Truman, ovvero il Canadamericano Michael Ontkean:

in un ruolo evidentemente di contorno; non di stagione, ma stagionatello;

The Descendents, anche per il suo messaggio "ecologico" è un film che ti lascia con un vago sorriso sulle labbra, o perlomeno nella mente; assieme con il "reale" About Schmidt (2002) e lo "spumeggiante ma non troppo" Sideways (2004 -- per il quale aveva scartato Clooney perché troppo famoso) questo titolo costituisce una possibile trilogia del viaggio che si è rinnovata evolvendo ad ogni episodio, il che fa di Payne uno dei più interessanti quanto sottovalutati registi in circolazione; 


inevitabilmente, per me il prossimo sarà Nebraska, la cui candidatura multipla agli Academy Awards di quest'anno smentisce subito la mia affermazione di poc'anzi; comunque sia adesso credo che cercherò qualche altro film con George Clooney che fa l'uomo medio, perché da tanto tempo non ero così semplicemente esilarato dalla mera visione di qualcuno; per questa straordinaria scoperta posso solo ringraziare Mr. Payne. Di cuore.

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