sabato 31 ottobre 2015

Anime in pena

"Film fatto da un ragazzo con una videocamera e un computer -- ma un Mac"

Speciesism: The Movie di M. Devries (2013)

C'è un problema di fondo che viene ignorato (anche) in questa indagine sui "diritti animali" nell'ambito del loro allevamento industriale, quello che consideriamo immaginando un mondo non-specista, in cui il pollo, il maiale, la vacca e il coniglio vengono trattati con i guanti bianchi, e dove i carcerieri si comportano come dovrebbero gli allevatori, e come fece Gulliver con i cavalli, come semplici servi dei loro ostaggi, sostenendo il peso di un aiuto morale per gli ergastolani morituri che si esprime nella presenza e nella cura fisica e nell'attività del foraggiamento;



in questo quadro utopico la questione etica si pone ugualmente in maniera opposta rispetto al trattamento "inumano" o "poco umano" destinato nella realtà industriale ai "capi" rinchiusi negli allevamenti in batteria, ed è la questione più fondamentale, quella che riguarda la loro sorte, programmata da principio; sono miliardi di prigionieri torturati quotidianamente per tutta la durata della loro vita, laddove la sola mancanza di libertà è una pena più o meno inimmaginabile per un animale nato da sempre in gabbia, come l'uomo, mentre l'istinto  della fuga non muore mai in nessun animale, e il trattamento che viene loro riservato è relativo alla loro stessa presenza nell'ambiente umano, in una attività (sempre fiorente) che infine dipende soltanto dalle (pessime) abitudini alimentari dell'uomo, le quali sappiamo benissimo essere supportate solo ed esclusivamente da preconcetti, menzogne, ignoranza e dogmi scientifici (o leggende urbane, come quella delle proteine) che non corrispondono alla realtà biologica dell'essere umano; perché l'uomo non ha bisogno di animali di nessun genere per il proprio sostentamento, tantomeno da morti, e già questa semplice nozione dovrebbe indurre chiunque ad una seria riflessione su ciò che sono le abitudini, la distinformazione, i preconcetti, e la pura e semplice ignoranza;



ma tornando al discorso di fondo, come si può pensare che il trattar bene delle creature inevitabilmente private da principio del loro bene più prezioso, la libertà, e destinate inesorabilmente ad una morte violenta, possa elevare la statura morale dell'umanità in virtù di quegli stessi princìpi etici che ne hanno permessa la cattività e ne giustificheranno un giorno l'uccisione, con la scusante di un "fabbisogno" nutrizionale confutata da migliaia o milioni di esseri umani vegetariani?
Esiste un temine meno banale e meno inoffensivo di "ipocrisia" per descrivere questa condotta?
Parafrasando l'autore di Specieism, "io non vi dò le risposte, ma le domande", e infine la ricerca di una risposta si può intendere come il fine di ogni essere umano, a proposito di ogni cosa e di tutto, a partire da sè stessi; 



oggi gli onnivori hanno accesso alle stesse informazioni riguardo le conseguenze del consumo di cadaveri sulla propria salute che hanno i vegetovori, e quindi esiste un minimo grado di coscienza sociale del fenomeno; soltanto ieri la Organizzazione Mondiale perla Salute ha emessa una pesante sentenza contro le "carni lavorate" e in secondo luogo contro quelle "rosse", accusate di causare il tumore, alleggerendo forse la pena dell'arsenico nel pollo e del mercurio nel pesce, che in teoria rimangono invariati;
anche in questo caso, che sia giusto o meno "imbalsamare" il pollo con l'arsenico per farlo sembrare meno morto di quello che è, o di innaffiare il macinato con l'ammoniaca per uccidere l'E. coli, etc. etc., sono sempre questioni secondarie, relative alla domanda di fondo: sarà poi giusto mangiare un cadavere, per quanto "vivace" riescano a farlo sembrare? 

Il mio giudizio finale sull'opera di Devries sarà positivo per esser quello del vegano convinto, che può solo sostenere lo sforzo di una produzione apparentemente disinteressata per la diffusione di informazioni perlopiù inedite, e che interessano una questione universalmente valida come quella etica nel frangente del disastro karmico replicato ogni giorno, da secoli e secoli, e in un contino aggravarsi direttamente proporzionale alla crescita demografica; ma infine si tratta di una scelta personale, e non possiamo confidare nella reazione di un pubblico che si interroga sulla "umanità" del trattamento riservato ai prigionieri condannati a morte, che sono decine di miliardi ogni anno; lo spettatore dovrebbe arrivare da sè a porsi la domanda "sarebbe poi 'giusto' divorare le carni di una creatura senziente, che è stata comodamente ospitata e nutrita con ogni riguardo -come lo sono altre specie "domestiche"- per la breve durata della sua vita, quando una rivoluzione globale nel settore dell'allevamento avesse già portato gli uomini a trattare i loro prigionieri condannati a morte come loro pari?" Ma se questo "sogno" tra virgolette si  realizzasse mai, quanto sarebbe cambiata l'umanità, e dove si troverebbero allora tutti i boia necessari per sgozzare le vacche e i maiali e per decapitare i polli indispensabili per l'economia mondiale? 
E allora, chi avrebbe il coraggio di mettersi in bocca i poveri resti del caro estinto? 

venerdì 30 ottobre 2015

In rotta per Oz


Esperimento del Bedford Level

Si dice Esperimento del Bedford Level una serie di osservazioni condotte per le sei miglia di lunghezza dello Old Bedford River in Bedford Level a Norfolk, Inghilterra.
L'esperimento fu condotto più volte durante il diciannovesimo secolo e agli inizi del ventesimo. Molti dei risultati sono serviti a comprovare la teoria della Terra piatta, e benché alcuni ne abbiano tratte conclusioni differenti, esse sono state tutte confutate dai Flat Earthers (sostenitori della T.T.P., ndt). L'Esperimento del Bedford Level è l'esempio di una delle prove più ampiamente accettate a supporto della Terra piatta.

Metodo

Nel punto prescelto per tutti gli esperimenti il fiume era un canale di drenaggio dal flusso lento che scorreva diritto lungo una linea ininterrotta per sei miglia, partendo da Nord Est nel villaggio di Welney. La più famosa delle osservazioni, di cui si insegnò nelle scuole fino a che le foto della Terra dallo spazio furono disponibili, prevedeva una serie di tre pali infissi alla stessa altezza sul livello dell'acqua per tutto il percorso. Supponendo che la superficie dell'acqua seguisse ogni ipotetica curvatura della Terra, l'osservazione dei tre pali allineati perfettamente, ottenuta attraverso un teodolite comprovava che la Terra era piatta.

[NdT: la superficie dell'acqua NON può essere curva, in nessun caso -- ma questo lo sanno tutti]

Storia

La prima investigazione fu condotta da Samuel Birley Rowbotham (1816-1884), presidente della Flat Earth Society, nell'estate del 1883. Egli si posizionò nel fiume e utilizzò un telescopio posto otto pollici al di sopra dell'acqua per osservare una barca a remi dallo scafo largo cinque piedi (1.524m) che si allontanava lentamente da lui. Riportò che il natante rimase costantemente visibile per tutte le sei miglia dal ponte di Welney mentre, se la superficie dell'acqua fosse stata curva come la circonferenza accettata di una Terra sferica, la parte superiore dello scafo avrebbe dovuto essere circa undici piedi al di sotto della linea visiva dell'osservatore.


Rowbotham ripetè l'esperimento diverse volte nel corso degli anni ma le sue scoperte passarono inosservate finché, nel 1870, un sostenitore di nome John Hampden scommesse di poter dimostrare, ripetendo l'esperimento di R., che la Terra era piatta. Il noto naturalista e agrimensore qualificato Alfred Russell Wallace accettò la scommessa. Wallace vinse la scommessa. Hampden, tuttavia, pubblicò un pamphlet in cui dichiarava che Wallace aveva barato e lo citò per riavere il suo denaro. Seguirono svariate cause in tribunale, che portarono Hampden in prigione per diffamazione, ma la corte stabilì che Wallace aveva di fatto barato.

Nel 1901 Henry Yule Oldham, un reader (professore associato nello U.K., ndt) al King's College di Cambridge, condusse l'esperimento definitivo come descritto sopra.

L'11 Maggio 1904 Lady Anne Blount assunse un fotografo commerciale perché scattasse delle fotografie con un teleobbiettivo da Welney di un largo lenzuolo bianco che aveva posizionato, in modo che toccasse le acque del fiume, nella posizione originale di Rowbotham, a sei miglia di distanza. Il fotografo, Edgar Clifton dello studio Dallmeyer, posizionò la sua macchina due piedi sopra la superficie dell'acqua a Welney e fu sorpreso di essere in grado di ottenere delle immagini del bersaglio, che avrebbe dovuto essere invisibile dato il basso punto d'osservazione della macchina fotografica.
Lady Blount pubblicò le immagini a destra e a manca e, a parte qualche ipotesi riguardante la rifrazione, con qualche voce su una collusione tra la Blount e Clifton, esse non sono mai state spiegate.



alla voce dedicata all'esperimento del Bedford Level Wikipedia aggiunge questa curiosità anedottica:

https://en.wikipedia.org/wiki/Bedford_Level_experiment#Other_experiments

Altri esperimenti

il 25 Luglio 1896, Ulysses Grant Morrow, editore di un quotidiano, condusse un esperimento simile sullo Old Illinois Drainage Canal (vecchio canale di drenaggio dell'Illinois) a Summit, Illinos. A differenza di Rowbotham, egli cercava di dimostrare che la superficie della Terra è curva: quando si rese conto che il suo bersaglio, posto a 18 pollici (46 cm) sopra la superficie dell'acqua e a cinque miglia (8 Km) di distanza, era chiaramente visibile, concluse che la superficie della Terra era concava, in linea con le aspettative del suo sponsor, la Koreshan Unity Society. I risultati furono dismessi dalla critica come effetto di una rifrazione atmosferica.

(Trad. MIA)


Pensiamoci solo un attimo, c'è gente che afferma in tutta serietà che la Terra è una palla che gira a 1000 Km all'ora in senso "antiorario" o, in altri termini, da Est verso Ovest; quindi saltiamo sulla nostra mongolfiera posteggiata a Milano, ci solleviamo a cento metri dal suolo, limitandoci a tenerla in aria, e nel giro di due ore siamo ...in Canada? 
Ma perché allora spendere tanti soldi in aeroplani a reazione e carburante, se basta voleggiare aspettando che la montagna venga a Maometto?
E dunque come possiamo anche solo sospettare che esista qualcosa di simile al buon senso, nella mente di chi sostiene questo genere di "verità dogmatica", e peggio ancora, di chi al contrario non si azzarderebbe a sostenerla in nessuna occasione, ma si limita ad accettarla come l'esito funesto di un esame clinico, o come Dio; 
bisognerebbe accettare allora l'idea che una massa d'aria compatta mantiene normalmente e naturalmente un pallone frenato nell'aria, in modo che salga verticalmente e lentamente, in tutta calma, anzichè sparire immediatamente alla vista mentre noi ruotiamo via più veloci di un caccia militare sulla nostra trottola spaziale; perché questo non succede mai.
Non occorrono mongolfiere e dirigibili per la sperimentazione, questo dovrebbe succedere ogni volta che un bambino lascia andare un palloncino; davvero c'è gente pronta a sostenere che da un punto A -dove il bambino apre la mano-  il quale si sposta roteando nello spazio alla velocità di 1000-1600 Km orari, il palloncino dovrebbe trovarsi un minuto secondo dopo in un punto B posto a (quasi) trenta chilometri di distanza, e un'ora più tardi, ovviamente, a 1000 chilometri; eppure il palloncino sale piano piano, secondo la corrente d'aria che trova, raramente si allontana tanto dal punto X da diventare invisibile se non per via della sua altezza; questo lo sappiamo bene;
dovremmo accettare forse che tutto ciò che si trova entro l'atmosfera terrestre è soggetto ad una sorta di "gravità atmosferica", per cui quello che si trova al suo interno non risente minimamente della incredibile velocità di rotazione, gli uccelli e i piloti come del resto tutti noi atteri, che non ce ne accorgiamo nemmeno; ma questa opzione comporta una serie di conseguenze che risultano inconciliabili con tutte le cosiddette "leggi della fisica", e con la "figura della Terra" comunemente accettata;
se la Terra è una palla che gira a 1000 Km all'ora in senso "antiorario", un piccione si alza in volo a Washington DC (tra il Maryland e la Virginia); in meno di un secondo, involandosi verso l'alto, si trova sopra Tysons che è a venti chilometri dal punto di decollo, e se riesce a volare sempre in linea verticale per un minuto intero si troverà magicamente in Kansas; e lì potrà atterrare sopra la fattoria di Zia Annie, dove vive la piccola Dorothy con il suo cagnolino Toto. D'altro canto, dicono che in Kansas è pericoloso volare in pallone...

Nasa all'ingiù

Sono stato un serio eliolatra per molto tempo, dal momento in cui ho intuito il potere della "luce" su ogni cosa vivente; negli ultimi decenni sono uscito dall'ombra in cui ho vissuto a lungo, e dopo tanto tempo la mia intuizione è assurta all'altezza dell'Iperione, lasciandomi scorgere la gloria del Logos Solare;
non ho dubbio su questo, il collegamento con la Fonte è immediato e infallibile, e avviene attraverso il Sole;
qualunque cosa sia; i dubbi si sovrappongono ed evolvono di pari passo, riguardo le "luminarie" poste nel firmamento; e questa immagine della NASA non migliora la situazione:

(https://commons.wikimedia.org/wiki/File:AS12-46-6765_(21077396824).jpg)

il "Sole" visto dalla "Luna";
chi potrebbe mai credere a una simile didascalia? L'utenza multimediale, forse?
Io posso soltanto utilizzare delle virgolette per esprimere la mia incredulità.
Io sono "incredulo".

Ieri ho notato questa ennesima ambiguità che riguarda il fatidico ente aerospaziale americano, e ne ho fatto un "infographic" alla moda:

da condividere su Facebook... sperimentiamo la viralità del soggetto...

Sembra una situazione decisamente lovecraftiana, ma in fondo gli orrori abissali del solitario di Providence sono romanticherie del millennio scorso; il nostro modello è ancora e sempre Evemero da Messina, colla sua "interpretazione razionalistica della natura degli dèi"; ci possiamo ancora chiedere chi furono quelli venerati come tali durante l'antichità, ma oggi, quando il moderno mono-dio è una figura retorica, un oggetto di culto, e un cespite, dobbiamo interrogarci a proposito della realtà dei "nuovi dèi", che sul web vengono citati spesso con il nome di "illuminati"; 
io non teorizzo alcun complotto, ma sospetto che le medesime schiatte continuino a fare il bello e il cattivo tempo almeno dai tempi dei famosi "Annunaki", e certo anche i noti dèi barbuti (e bianchi) mesoamericani trovano posto in questo quadretto millenario, come ispiratori delle festose pratiche chirurgiche degli Aztechi e dei Maya, quelli che nutrivano il Sole con cuori e sangue...
Se tutto il peggio che abbiamo letto e/o sentito dire, coinvolgendo maestà e ministri, vescovi e papi vari, corrisponde alla realtà dei fantomatici "illuminati", questi sacrifici si compiono regolarmente e puntualmente tutt'oggi nei sotterranei di tutto il mondo, e forse il Grande Lampadario che vediamo appeso nel firmamento è soltanto una macchina brucia-anime, la cui fornace procura energia vitale al nostro mondo, in cambio di "energia mortale"... 
non che ci sia una gran differenza, a livelli essenziali sarebbe solo una conversione energetica...
Sono ancora soltanto coincidenze? Ma certo, alla fine tutto coincide, o lo farà.
Permane e si accresce in me una sensazione di artificio olografico, o "universale", o finanche "cattolico", sulla matrice a partire dalla radice linguistica MTR: Mater, Matrix, Materia... 
...........Mothra?

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/7/75/Mothra.jpg

uno dei significati del termine Greco ψυχή (psiké) è "farfalla", e ci piacerebbe sapere cosa avessero a che fare gli antichi lepidotteri con il verbo  ψύχω ‎(psúkhō, “io soffio” - Id.) il quale pure corrisponde stranamente al concetto di "anima" (da ànemos, soffio, vento) e quindi pneuma, etc.
ancora una volta oggi al parco cittadino ho subiti i ripetuti, adorabili attacchi di una Vanessa atalanta, come accade ogni anno; il suo svolazzare amoroso attorno alla mia testa e le sue soste sul mio petto (questo è il punto in cui si posano più spesso) mi hanno ri-confermata la loro grande simpatia, in qualche istante di sublime incanto fuori dal mondo; 
non so esattamente cosa attragga della mia persona gli esemplari di questa specie -in particolare- ma il fatto che la farfalla in generale rappresenti in qualche modo la "anima" dell'essere umano è un pensiero che ogni volta suscita nuovi e infiniti interrogativi.
Perlomeno queste sono farfalle belle, piccole, sane e nostrane; non sono made in China e non vengono da Fukushima. Per ora.

lunedì 26 ottobre 2015

Presa per il siderale

Personalmente, ritengo che esista una sola spiegazione possibile per immagini come queste





(ovvero il time lapse dei cieli notturni)

e questa mia spiegazione personale non contempla nessuna palla che rotea a 1600 Km/h sul proprio asse, e contemporaneamente orbita attorno a nessuna fornace atomica sospesa nello "spazio" a 30 Km/s ; infine ho accettata questa realtà per quello che sembra essere, e così come la Luna non sembra essere posta a 384,400 km da qui, nè tantomeno il Sole sembra essere lontano 149.6 milioni di km, tutte le stelle del firmamento non sembrano essere più distanti di quelli, e quando la tecnologia ci offre la possibilità di studiarne il moto accellerato, come negli straordinari video che vediamo su Youtube, non sembra nemmeno possibile che il punto di osservazione del fotografo stia ruotando sul proprio asse a 1667 Km all'ora, e nel contempo a 30 Km al secondo attorno ad un Sole che secondo le ultime "teorie scientifiche" starebbe viaggiando in un moto a spirale nello spazio infinito con tutti i suoi pianeti al seguito... Si direbbe anzi che il punto di osservazione da cui è possibile fotografare un moto degli astri tanto nitido e preciso da disegnare dei cerchi perfetti dovrebbe essere assolutamente fermo, completamente immobile, mentre il firmamento, l'intera "volta celeste" ruota al di sopra... Proprio come diceva qualcuno, qualche tempo fa...
E' strano, ma queste osservazioni indirette mi ricordano qualcosa di un'infanzia impossibilmente remota; è come se in un tempo tanto lontano da non aver lasciate memorie queste cose fossero ovvie per me, senza alcuna coscienza, o "senso logico" della mia cognizione, una sorta di certezza interiore che nel tempo è stata soffocata da una montagna di dati, numeri e parole e regole e leggi e, in gran parte, palle;
sembra pure che l'infanzia dell'umanità corrisponda per molti versi all'infanzia dell'individuo; che un tempo sapevamo tutto, e oggi sappiamo solo quello che siamo stati ammaestrati a sapere, quello che qualcuno vuole a tutti i costi imporci come la nostra realtà; e che, a tutti i costi, riesce da sempre nella sua impresa.

domenica 25 ottobre 2015

La grande, grande, grande Palla




Un'immagine vale più di mille parole; il mio esercizio domenicale consiste nel proporre al lettore il raffronto diretto di queste tre immagini, teoricamente più distanti fra loro della Terra dalla Luna, ma praticamente -verosimilmente- anche;
la prima immagine è quella che la Organizzazione delle Nazioni Unite ha scelta come bandiera, e che rappresenta il "mondo";

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Flag_of_the_United_Nations.svg

la seconda è la "proiezione azimutale equidistante" delle terre emerse:

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Azimuthal_equidistant_projection_SW.jpg

e infine la terza, che è il logo della Flat Earth Society, ovvero la "Società della Terra Piatta":

Paradossalmente devo ripetere il concetto, un' immagine vale più di mille parole, ma alcuni dettagli vanno magnificati per il mio lettore miope: 

1) che si tratta sostanzialmente della stessa immagine

2) che non corrisponde alla "canonica" immagine del mondo derivata dalla proiezione cilindrica centrografica modificata di "Geraldo Mercatore", alias Gerhard Kremer, che è invece la più diffusa, "universalmente accettata" immagine-del-mondo che troviamo sugli atlanti, sulle enciclopedie e su Google Maps

3) che le PROPORZIONI tra i "continenti" sono più simili alla proiezione di Gall-Peters che non a quella di Kremer;

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/34/Gall%E2%80%93Peters_projection_SW.jpg

dove l'Africa è più grande dell'America del Nord, e l'Europa è solo una macchiolina; se le confrontiamo, vedremo che la quella di Gall-Peters è di fatto una "proiezione" piana della mappa "azimutale equidistante";

infine 4) dobbiamo notare anche la rappresentazione del "continente misterioso", l'Antartide, che risulta "stirato" nella proiezione qui sopra, ma è rappresentato esattamente nella mappa azimutale, mentre è simbolicamente raffigurato con delle foglie di ulivo nella bandiera dell'ONU;

e per inciso le foglie di ulivo sono il simbolo di una "pace" relativa esclusivamente al mito giudeo-cristiano, il cui idolo è ironicamente chiamato (anche) "Signore degli Eserciti di Israele". Quello che succede nella "striscia di Gaza" da decenni non è sicuramente una fantasia da teorici del complotto, o da "antisemiti".

Questa sera ho scoperto il significato del cerchio ricorrente negli ideogrammi Giapponesi, lo Ensō, che "nel buddismo Zen (...) è un cerchio dipinto a mano con due colpi disinibiti di pennello per esprimere un momento in cui la mente è libera di lasciare che il corpo crei liberamente"; esso simboleggia "la illuminazione assoluta, la forza, l'eleganza, l'universo, e il mu (il vuoto)" (fonte: Wikipedia);



stranamente, è proprio Wikipedia nella pagina dedicata allo Ensō a suggerire l'inevitabile rimando al concetto gnostico/alchemico dell'Ouroboros (o Uroboro), l'antico simbolo del serpente (o dragone) intento a mangiare la propria coda:

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Serpiente_alquimica.jpg

questo simbolo di origine antidiluviana circondava il "mondo", con la nomea di "Leviatano", nella cosmografia all'interno del tempio in cui si celebravano gli antichi Misteri; può sembrare strano che il misterioso Leviatano dell'antichità corrisponda alla misteriosa "Antartide" nelle mappe più verosimili del mondo attuale, ovvero quelle che non sono destinate alle masse -oppure diffuse per il loro stesso ludibrio- viste poc'anzi; e possiamo mantenere questa nostra impressione per un tempo indefinito, se consideriamo che l'Antartide è un continente OFF-LIMITS per qualunque civile non-autorizzato dalle Autorità competenti; il mistero qui è sorvegliato 24 ore su 24 e per 365 giorni all'anno, da mezzi e personale armato; chiunque abbia la possibilità di affrontare le condizioni climatiche estreme e (eventualmente eludere) le forze armate Americane contemporaneamente è pregato di contattarmi al mio indirizzo email, una spedizione antartica a questo punto della mia vita è il mio unico vero oggetto d'interesse.

Il post di questa sera è stato ispirato da questo video a titolo "La più grande bugia della NASA: viviamo su una Terra piatta?"; la risposta è implicita, dal momento che parliamo della N.A.S.A., acronimo di "Never A Straight Answer":



ADDENDUM (14.09.2015):
l'antico simbolo Egizio dello Shen "è un cerchio con una linea tangente, che era rappresentato nei geroglifici come un anello di corda stilizzato. La stessa parola shen significa, in antico Egiziano, accerchiare, mentre l'anello dello shen rappresenta protezione eterna. Nella sua forma allungata l'anello shen divenne il cartiglio che racchiudeva e proteggeva un nome reale." (Wikipedia - Trad. mia);
oltre alla estrema importanza del simbolo designato alla protezione del nome del re, "l'anello Shen è spesso collegato a vari tipi di aste, l'asta dell'autorità, o del potere, che simbolizza l'autorità Eterna di quel potere" (SIC - Id.)
Il paletto e la corda, che di per sé corrisponde ad una unità di misura, sono simbolo del potere che stabilisce i confini della terra stessa; questo è particolarmente vero in un mondo la cui maggioranza degli abitanti limita la propria "figura della terra" ad un circolo, per quanto proiettato nelle tre dimensioni;
rappresentato come corda per la misurazione della terra, e ri-conoscendo il disegno della Terra, questo simbolo corrisponde al più grande potere, della conoscenza; sarà interessante notare che il retaggio simbolico della tradizione esoterica tramandato "segretamente" dalla framassoneria porta il simbolo del compasso, lo strumento che si utilizza per disegnare un cerchio in fase di progettazione, sulla carta, così come la corda e il paletto si utilizzavano per tracciare fisicamente un cerchio al suolo; il compasso è sovrapposto come simbolo del cielo alla squadra, simbolo della terra, come strumento per disegnare la linea tangente; sono quindi simboli corrispondenti alla matrice dell'anello dello Shen, gli strumenti del Creatore.
Anche in questo caso, come per la parola "I-O", i due elementi del simbolo corrispondo allo 1 e allo 0 della numerazione binaria utilizzata in informatica.


sul sito Medhananda da cui è tratta l'immagine, l'anello Shen è descritto come
"simbolo di tutti i simboli, rappresenta l'unione del modo ordinario dell'essere e quello plenario globale, in due parole: tempo ed eternità. L'arte di passare da uno all'altro, e di unirli a piacere, è il segreto di tutto il dinamismo e della libertà."

Per pura curiosità, lo Shen cinese (神) "identifica un concetto estremamente ampio che spazia dalla religione alla medicina tradizionale cinese senza soluzione di continuità. Pur venendo tradotto generalmente come divinità o spirito, soprattutto in ambito medico le sfaccettature di questo concetto sono molteplici. Il carattere di shén è composto da una parte fonetica shēn (甲, spiegare) e dal radicale shì (示, mostrare, indicare), in cui le due linee orizzontali rappresentano il cielo e le tre verticali ciò che ne discende. ne deriva quindi che una interpretazione più precisa del termine indichi la concettualizzazione di un'emanazione divina. Lo shén è lo spirito divino che scende sull'uomo e nell'uomo, fino a farne parte. Non a caso, la sua dimora d'elezione è il cuore (心, xīn), identificato nella medicina cinese con l'Imperatore, il collegamento principale tra Terra e Cielo e supremo comandante di tutte le funzioni fisiche ed intellettive del corpo[2].
Dal cuore, le sue emanazioni governano gli altri quattro organi zang: polmoni, fegato, milza e reni." (https://it.wikipedia.org/wiki/Shen_(medicina_cinese))

sabato 24 ottobre 2015

Per Nettuno!

Ancora a proposito dello strano mondo dei logos e della grafica pubblicitaria, oggi sono stato invitato a partecipare a questo concorso su Designcrowd, indetto da una società elvetica che vende crociere private per ricconi:


Ad esempio, per affittare questa barchetta 


una settimana occorrono 425.000 dollari; ora, volendo rinnovare il loro (pessimo) logo attuale, questi signori non si rivolgono al più esclusivo e rinomato studio grafico del mondo, ma indicono un concorso su Designcrowd, dove -V. screenshot sopra- offrono l'appetitoso premio di 240 sterline in cambio della immagine che definirà letteralmente la loro intera "immagine aziendale" per il tempo a venire...
Per quanto mi riguarda, ho già sprecata un'ora per il concorso, e non voglio peggiorare la situazione con questo post. Ma è comunque una cosa degna di nota; non c'è più (altra) religione.

giovedì 22 ottobre 2015

Istruzioni per il volo


Dopo la testimonianza più che autorevole, direi marziale, dello specialista "Robert", ieri ho seguito l'episodio radiofonico con l'intervento di Mr. J.Walter, proprietario della Walter Aviation Inc., un giovane istruttore di volo civile, titolare di una scuola per piloti in Idaho; in breve Mr. Walter riassume la questione in questi termini: per volare da un punto A a un punto B il pilota si affida completamente al giroscopio, lo strumento che definisce un "orizzonte artificiale" su cui è basata interamente la navigazione in volo; a quanto pare il giroscopio non produce alcun assestamento durante il volo, che dovrebbe derivare dalla curvatura del piano sottostante, e il pilota non tiene in alcuna considerazione questo fattore, che pure dovrebbe risultare determinante utilizzando il modello sferico, la Grande Palla;
la questione del giroscopio, sul quale è basata anche la navigazione marina e sottomarina, era già stata menzionata da "Robert", ma nel caso della navigazione aerea anche noi atteri siamo in grado di comprendere il potenziale pericolo di uno strumento che non segnala alcuna variazione al livello del suolo -quasi che fosse piatto- mentre dovrebbe costringere il pilota ad un aggiustamento costante dell'assetto di volo, secondo la distanza dal terreno; immaginatevi la scena, di questo piccolo apparecchio che decolla da un punto qualunque della "Palla terrestre" e seguendo il suo orizzonte artificiale immobile segue una rotta che, come immagina giustamente Mr. Walter, lo porterebbe dritto dritto nella stratosfera; oppure, volando da un teorico Sud ad un possibile Nord, si potrebbe schiantare dolcemente al suolo, "risalendo" lungo la Grande Palla senza aggiustare continuamente l'assetto verso un teorico "alto"...
ma sono tutte illazioni assurde, perché -come recita il titolo del video- "Voliamo su una terra piatta", e se non bastasse la testimonianza dello specialista in sistemi di puntamento della Marina Militare, qui abbiamo quella dell'istruttore pilota civile, che pure a suo tempo ha dovuto fare i conti con la improvvisa "coscienza" di questa realtà sconcertante, seconda per assurdità soltanto all'impossibile sistema Eliocentrico, e alle sue grandi palle che ruotano nel nostro universo mnemonico; e virtuale.. e finanche genitale.

Come giustamente riporta Mr. Walter durante la trasmissione, ha una sola risposta per chiunque derida le sue conclusioni, per quanto esse siano dimostrabili, e sono dimostrate in pratica, da ogni pilota aereo che utilizzi un sistema di navigazione basato sul giroscopio, ovvero da OGNI pilota;
la sua risposta per chi richiede le "prove" a supporto di questa "teoria" è una domanda: dove sono le prove del contrario?
Ovvero, dov'è l'istruttore in sistemi di puntamento NATO Sea Sparrow che NON parla di navi osservate a 30 miglia marine, ma di navi che scompaiono come da teoria, copernicanicamente, discendendo lungo la "curvatura"? Ovvero , quali altri personaggi di questo -è il caso di dirlo- calibro, hanno mai parlato ad una trasmissione radio delle precauzioni che si prendono nel calcolare la traiettoria dei missili, considerando lo "effetto Coriolis" E la curvatura del piano? Se potessimo indagare in questi ambienti, sarei pronto a scommettere che troveremmo soltanto conferme di quanto abbiamo sentito qui; semplicemente, perchè non credo che uno specialista in sistemi di puntamento missilistici, o un istruttore di volo, o il comandante di un sottomarino (in un altro episodio) e gente simile abbiano alcun valido motivo per diffondere simili informazioni con il rischio di esser messi alla berlina, di perdere credibilità, la faccia o quantomeno il posto di lavoro, se non che non le ritenessero tanto ovviamente valide, e importanti, quanto può ri-conoscerle come tali l'ascoltatore medio, non-specializzato; si tratta in fondo di fisica elementare, di concetti talmente semplici che immagino siano accessibili anche alla mente di un bambino; ma tutti i dettagli forniti nei due singoli casi, riguardo le esperienze personali narrate dagli ospiti del programma, tendono a rivelare la genuinità della testimonianza, che non è l'ennesima storiella da raccontare a dei bambini ignoranti su tutto e ogni cosa, come tutte quelle che ci sono state raccontate a scuola; e come quelle che leggiamo ancora sui giornali, e vediamo in TV;
un'altra nozione che emerge dal magico mondo delle voci Americane (anche se il "medium" è il solito internet) è che il sistema GPS (Geographic Positioning System) è basato esclusivamente sulla triangolazione a terra, e verosimilmente con l'uso delle stesse antenne paraboliche utilizzate per la telefonia cellulare; questo perlomeno potrebbe spiegare le "zone d'ombra" riscontrate puntualmente da Mr. Walter in volo, di un sistema la cui copertura è teoricamente "globale", da che i satelliti impiegati per questa funzione sarebbero 24 in luogo dello stretto necessario, ovvero quattro; "tutto quello che va in alto ricade in basso", ho letto altrove a proposito; non parliamo delle missioni spaziali "con equipaggio", almeno per il momento; non si potrebbe ri-cadere più in basso.

"Quello che stai dicendo, John, è che nessun testo, niente che tu abbia letto, dal punto di vista dell'istruttore  di volo, ha mai menzionato nulla che riguardi la curvatura della Terra?" 

chiede Sargent a Mr. Walter (@1:28 ca); e la sua risposta, molto "Americana", è sconvolgente: 

"yep"

 dice - è quasi un vagito, o un guaito, la lallazione di un cucciolo d'uomo che ammette in un breve singulto tutta la incredibile, immane "verità", quella che pure corrisponde alla sua esperienza personale e professionale, alla coscienza ordinaria della sua vita quotidiana (in Idaho!) e ad una realtà dei fatti che non ci viene semplicemente nascosta, o taciuta, ma che al contrario è rinnegata in toto, contrastata e distorta con ogni mezzo possibile, dal palloncino scolastico fino alla missione spaziale, all'inevitabile animazione CGI.

Per ogni mille miglia di volo, a quanto si dice qui, il dislivello sul piano curvo (teorico) della Grande Palla dovrebbe essere di circa un miglio; quindi il pilota dovrebbe costantemente "picchiare" (nose-down) per mantenere un assetto di volo costante rispetto alla Grande Palla; ma questo non avviene nella realtà dei fatti, nel mondo dell'aviazione, dove "non ci sono palle che tengano", e Mr. Walter assicura di avere riletta e spulciata tutta la manualistica e la letteratura che gli hanno permesso di diventare non pilota, ma istruttore di piloti, e titolare della Walter Aviation Inc. in Idaho, e di non aver trovato il benché minimo accenno alla questione della curvatura; se questo non è considerato come un indizio valido, non vedo quali altri indizi si potrebbero considerare tali a questo riguardo; e, d'altro canto, non stiamo parlando di concetti astratti e figure teoriche inaccessibili dalle nostre povere menti di non-piloti, così come non lo erano quelli esposti da "Robert" per i non-specialisti in sistemi di puntamento missilistici.

Possiamo solo immaginare quanto sarebbe difficile per un pilota decollare da un punto A che si sta muovendo alla velocità di 1670 Km/h, per poi volare ad una quota costante su una Grande Palla rotante seguendo una rotta prestabilita, esatta al millimetro, e infine atterrare in un punto B che per qualche motivo credo sarebbe estremamente sfuggente, quasi irraggiungibile; possiamo solo immaginarlo, letteralmente...
Se un aereo vola a -diciamo- 900 Km orari (Boeing 777) come può anche solo sperare di raggiungere un punto B che si sta muovendo nella direzione opposta -o qualunque altra direzione, invero- a 1670 Km/h? Oppure ancora, non basterebbe forse fare decollare un aviogetto da un punto A e mantenerlo quasi-stazionario in quota, con una determinata angolazione, aspettando che il punto d'arrivo B gli passasse sotto alla velocità non indifferente di 1670 Km/h --con la premessa di una tecnologia che gli permetta di mantenersi stazionario in volo per poi scendere abbastanza rapidamente da non disintegrarsi nell'atterraggio? In fondo, sono ben pochi gli arei di linea che possono competere con la velocità del "pianeta", perché non si dovrebbe sfruttare questa teorica "rotazione planetaria" come il principale mezzo di trasporto, con la più banale, primitiva, ma anche la più geniale ed economica delle soluzioni, quella di sollevarsi in quota, mettersi su una "rotta passiva", e aspettare l'arrivo della montagna per ogni Maometto possibile?

Queste sono domande pratiche, più o meno razionali ma elusive, riferite ai fatti che ci vengono rifilati come realtà rispetto alla mia fantasia, che riguarda invece la mia realtà personale, un mondo fantastico in cui la gente è ancora curiosa, e si interroga ancora sulle cose, come stanno veramente, e perché. Io non sono in grado di rispondere a queste domande, che pure sono solo il frutto della mia fantasia, ma se non fossero più che lecite dal mio punto di vista adesso starei guardando un nuovo episodio di "The Simpsons" in streaming, invece di tra-scriverle in un post sul mio blog.

La prossima volta che vedete un Boeing 777 volare a 900 Km/h verso Est mentre voi  ruotate su una gigantesca Palla a 1670 Km/h verso Ovest, o in qualunque altra direzione immaginabile, e lo vedete schizzare via come una scintilla impazzita nei cieli (come vediamo sempre gli aerei) pensate a questo: non capiterà mai che un giorno ruoteremo nella stessa direzione dell'aereo, nello stesso momento, e lo supereremo di un bel pezzo?
Aspettiamo che succeda, ma mettiamoci seduti comodamente; potrebbe volerci un po' di tempo.

N.R.G.

Mr. Keshe fondatore della Keshe Foundation http://www.keshefoundation.org/ e sedicente nuovo messia ha annunciato che il 26 ottobre rilascerà al pubblico i brevetti per la costruzione di una batteria al plasma in grado di generare energia infinita ad uso domestico -- ma non solo; se il progetto sarà reso disponibile su internet -e se funziona!- nessuno teoricamente dovrebbe essere in grado di arrestare una vera e propria, grande rivoluzione nel settore energetico; mancano ormai pochi giorni alla data fatidica, non ci resta che aspettare per conoscere gli sviluppi, ma questa notizia è occasione per una breve riflessione sul concetto di "energia", che è sinonimo di "tutto";
per noi è facile immaginare i vantaggi di una fonte infinita di energia elettrica, che si sostituirebbe facilmente anche a quella dei gas naturali per uso domestico (metano) perché sappiamo cosa significa pagare le bollette; siamo abituati a dare i nostri amati bigliettini di banca belli colorati in cambio di queste forme di energia provenienti dalla Terra stessa, che siano l'acqua e il carbone per le centrali elettriche, o i gas e gli olii minerali estratti dal sottosuolo, che usiamo per cucinare o per far funzionare un'automobile; ma questa visione dell'energia "prigioniera" del sistema si estende da quella elettrica alla nostra alimentazione, perché oggi è davvero raro che il cittadino sia in grado di provvedere autonomamente al proprio sostentamento, evitando cioè di usare il denaro, e questa non è certo una novità; siamo stati ammaestrati, e abituati da secoli ad accettare questo sistema basato sui numeri teorici del sistema economico/finanziario/monetario, concetti alquanto innaturali, e pertanto è facile per noi perdere di vista i principi naturali secondo i quali ogni fonte di energia viene controllata, monopolizzata ed elargita al possessore di quei preziosi, irresistibili e variopinti bigliettini che nella realtà del mercato globale esistono solo nelle nostre tasche, finché ci restano; ma non sono fatti per restarci.

Noi stessi siamo forme di energia, espressa in una forma di "vita organica", e richiediamo forme di energia simili da trasformare e metabolizzare per il nostro sostentamento, possiamo fare 10 kilometri con un piatto di pasta e ceci e un litro d'acqua così come l'auto fa dieci Km con un litro di benzina; il problema è che non sappiamo coltivare nessun grano (e tantomeno il farro, da cui si derivò la "farina") per la pasta, e nemmeno i ceci, o le olive per l'olio per il condimento, e da aggiungere sul piatto con nessuna spolverata di pepe macinato fresco; non possiamo trivellare il nostro campo per estrarre il petrolio e del resto non saremmo poi in grado di raffinarlo in benzeni e benzine o nafte, e gli stessi problemi si presentano riguardo l'estrazione dei gas naturali; ovviamente, Mr. Tesla lo sapeva benissimo, tutto questo partecipa del medesimo sistema per cui il cittadino necessita assolutamente delle prodigiose banco-note per qualunque attività di ogni genere, dalla mera deambulazione fino alla produzione di beni e servizi che costituisce la sua professione, la quale determina infine il suo ruolo, il suo "posto" all'interno del sistema stesso...
Il motivo per cui ho dovuto scrivere questo post dal contenuto apparentemente banale e retorico, è probabilmente che non l' ho mai letto altrove prima d'ora, almeno non in questa ; la mera consapevolezza di sé stessi come forme di energia naturale, alimentata da altre forme di energia, in genere "snaturata" o de-naturata, e controllate completamente dal fantomatico "sistema" (militar-industriale/religioso) può suggerire un'idea meno prosaica e miserabile delle nostre singolari, particolari esistenze come utenti energetici, che si pone tra la visione materialistica del mondo occidentale e della sua paradossale "tradizione moderna" e quella più elevata, spesso quasi-irraggiungibile per noi, della tradizione orientale che è essenzialmente esoterica, ergo primordiale e immortale; tra quello della carne, della materia bruta e dei sensi, e quello che riguarda ogni cosa sacra e spirituale e insensibile, c'è questa realtà, questa parola che definisce un concetto infinito, quello di "energia";
non mi stupisce che il super-miliardario re-di-Hollywood e "insider" sionista George Lucas abbia utilizzato un sinonimo come "forza" (force) nella narrazione della sua saga simbolico-parodistica, in fondo (ai cieli) non c'è altro, essenzialmente, o sostanzialmente, certo l'energia "vitale" ha una sorgente meta-fisica, e l'energia "materiale" ha una fonte fisica, geografica e politica, ma osservando il quadro a metà tra la "potenza divina" manifesta in natura, e il potere (politico, economico) umano ci possiamo rendere conto che infine si tratta sempre e soltanto di energia, e come utilizzarla al meglio durante questa breve esperienza chiamata "vita" dipende essenzialmente, e sostanzialmente da noi. Tutti.

Chiusa la parentesi retorica, il fatto quotidiano è qualcosa che non si può esprimere a parole, è l'incontro con un amic(i)o mai visto prima, e che pure mi sembra di conoscere da sempre; è strano come questa impressione sia la stessa che accompagna l'innamoramento "canonico" fra i terricoli umani; ma certamente l'uomo conosce da sempre il gatto, come conosce da sempre la donna, alla fine si tratta di un ri-conoscimento, una agnizione cosmica, ma la pura bellezza di questi momenti è rara e preziosa, e dato che le parole non basterebbero mai ricorriamo all'artificio dell'immagine, che dovrebbe valere più di 1000 parole:








altre immagini fresche di giornata:

la dolce Biba

il cittadino Colombo;

viviamo tutti lo stesso sogno

mercoledì 21 ottobre 2015

Vi-Dio

Fra i tanti video a sfondo gnostico nell'immenso catalogo di Youtube, meritano un post nel mio blog quelle di "Hermano" Antonio Córdova Quezada, noto agli utenti di Facebook come "El hombre que habló con Dios" e definito altrimenti come "contattato" che, come precisa il suo profilo social, "viaggiò verso un altro pianeta su un OVNI"; altre informazioni sono reperibili sul sito dall'eloquente titolo di Alfa Y Omega;

ma il motivo precipuo del mio interesse particolare per questo personaggio proviene da questa conferenza del 2012, a titolo "Origine dei sogni", che ho corredata al momento della visione della trascrizione di alcuni passaggi, e commenti personali:



<<todo el mundo engana a todo el mundo, y todo el mundo lo sabe, y nadie dice nade.>>

Trad.: "tutto il mondo inganna tutto il mondo, e tutto il mondo lo sa, e nessuno dice niente"

<<El sueno es la vida normal del espiritu hasta el istante en que pide conocer una vida en algun lejano planeta, es una interrupcion momentanea en la vida del espiritu>>

"Il sogno è la vita normale dello spirito fino all'istante in cui chiede di conoscere la vita su qualunque pianeta lontano, è una interruzione momentanea nella vita dello spirito"

(questo è il motivo per cui i sogni mi hanno sempre data l'impressione di essere ambientati su un altro pianeta; per quanto la dimensione onirica del terricolo rifletta o riproduca le parvenze dei luoghi a lui noti di "Terra", lo spirito non appartiene a "Terra" o a nessun altro mondo, in particolare; ogni dimensione particolare in cui è manifesto un "corpo astrale" o "pianeta" è ugualmente "altro" rispetto alla realtà spirituale, che per l'uomo medio risulta più o meno incomprensibile, come quella onirica)

<<terminado el tiempo del vida planetaria el espiritu retorna al sueno viviente, retorna a l'eternidad, la que habia dejado por un instante; se llama instante el tiempo che dura una vida umana;
las vidas, mirada del punto de vista de l'espiritu, son solo instantes>>

"Terminato il tempo della vita planetaria lo spirito ritorna al sogno vivente, ritorna alla eternità, ciò che aveva lasciato per un istante; le vite, viste dal punto di vista dello spirito, sono solo istanti"

(questa è l'idea principale, ciò che definiamo 'sogno' è più prossimo alla vera realtà -"vita spirituale"- di quanto non lo sia lo stato momentaneo dell'essere umano incarnato in fondo ai cieli; questo è lo "hic et nunc", la consapevolezza interiore dell' eterno istante; che il "tempo" cosiddetto esista solo in relazione alla durata della vita umana

<<Los platillos voladores recogen ideas y suenos y aqui una divina mision ignorada por el conocimiento de este mundo; los platillos voladores tienen infitos nombres porque son infinitas las umanidades que ese observan.>>

"I dischi volanti raccolgono idee e sogni e qui hanno una missione divina ignota per la conoscenza di questo mondo; i dischi volanti hanno infiniti nomi perchè sono infinite le umanità che osservano" (SIC)

<<La causa del universo es la misma causa del sueño, porque todo sueños se vuelve a realidad en otras dimensiones, se vuelve universos.>>

"La causa dell'universo è la medesima causa del sogno, perché tutti i sogni si trasformano in realtà in altre dimensioni, divengono universi"

se ne evince che la trinità cristiana è un simbolo del "tempo", con il padre (passato) il figlio (presente) e lo spirito santo (futuro); quando il presente "muore" diviene "spirito" e ritorna ad essere "padre" nel passato, l'idea creatrice, o creazione ideale; pertanto la vita spesso viene data -parafrasando Córdova "in un futuro fatto presente nel passato"; sono entrambi termini relativi soltanto allo istante vitale;
queste non sono nozioni diffuse fra chi regolarmente si tocca il cuore pronunciando il nome di una antica deità egizia, e per il blogger è più che mai interessante che un uomo profondamente religioso -e cristiano- come dimostra di essere Córdova anche nella sua oratoria, malgrado la sua nomea di "contattato", possa arrivare a concludere che <<Somos dioses principiantes.>>, ovvero

"Siamo dèi principianti"

In questo caso non è una intera lettera, come la "D" che distingue la divinità dal nostro "IO", ma un semplice accento a fare la differenza sostanziale, quella posta sulla "E" di "dèi", come plurale di "dio"; non è una questione che riguardi l'utenza ispanica, ma come sempre interessa l'utenza del Mistero Latino, e l'insopprimibile, inesorabile ironia del mondo-di-parole che questo blog(ger) riflette.

Impressioni foto-grafiche


A volte penso che purtroppo non a tutti è dato di ricordare i propri sogni, ma so per certo che sono pochi o pochissimi quanti al risveglio fanno tesoro di queste memorie trasformando in parola scritta le loro esperienze oniriche, benchè io non saprei trovare un termine migliore per descriverle, oltre "tesoro"; e soprattutto, di fronte alla "incredibile realtà" che può essere derivata dallo studio dei sogni, mi rendo conto che un certo "tipo" di realtà non è quello adeguato alle stesse masse umane dietro i fenomeni mass-mediatici, che leggono il giornale e guardano il tele-giornale per la loro porzione di parole quotidiana; questo "tipo" di "realtà inconscia" o "subconscia" di cui abbiamo vaghi indizi soltanto attraverso l'attività onirica, tende a confermare un tipo di realtà di cui possiamo avere notizia solo attraverso la nostra intuizione, e non certo con lo studio di osservazioni ed esperienze altrui; dalla sperimentazione quantistica sappiamo che l'attività dell'osservatore determina gli esiti dell'esperimento stesso, e questo accade a livello, appunto, "particolare";
potremmo limitarci al concetto aristotelico del Nous, chiedendoci a cosa può servire una intuizione intellettuale quando siamo ammaestrati dal principio a reiterare dati e informazioni il cui stesso apprendimento costituisce una buona parte del nostro "passato" (l'educazione scolastica) durante il quale le nostre risorse mentali non hanno avuta una occasione migliore per esprimersi; ma scendiamo più in basso, nel regno infero della psiche, dove tutte le cose sono mostruosamente semplici, immobili o quasi, cicliche e ripetitive, probabilmente eterne, come gli dèi e i demoni e ogni possibile archetipo di un possibile "inconscio collettivo"; l'impressione che dovrebbe avere l'osservatore dell'immagine qui sopra dovrebbe limitarsi a questo, che è a mio parere l'esercizio intellettuale più difficile in assoluto per l'uomo moderno e, devo aggiungere, adulto; a questo proposito, la mia impressione è che il Sole non si trovi a 1.496×108 km di distanza da quelle nuvole; non riesco nemmeno a immaginare come le radiazioni elettromagnetiche provenienti da un corpo posto a 1.496×108 km da qui potrebbero essere percepite dal mammifero terricolo come "calore", ma del resto posso immaginare qualunque altra cosa senza nemmeno ricorrere alla Bibbia; 
l'idea che il Sole sia trasportato nel cielo su un "carro" ricorre nelle antiche mitologie di tutto il mondo, come vediamo su Wikipedia, fin dalla proto-religione Indo Europea, dalla dea Xihe dei Cinesi con il suo calessino trainato da un drago


all'Indiano Aruna il cui carro è trainato da sette cavalli che corrispondono ai giorni della settimana, dal carro solare di Trundholm dell'età del bronzo alla "barca Solare" di Ra e Horus in Egitto, fino a quelli più famosi dalle nostre parti, di Helios e/o Apollo;
possiamo quindi ben dire che il culto del "carro solare" è uno dei più antichi e più diffusi nel mondo intero, da Oriente a Occidente e da Nord a Sud, ed è piuttosto strano osservare un tipo di "realtà religiosa" dell'antichità che non riflette quella osservabile in natura, come possibile interpretazione o "giustificazione" di una realtà dove apparentemente non ci sono carri, o barche, o altri mezzi di sorta per il trasporto dello "astro padre"; come potrebbe quindi un uomo proto-storico anche solo immaginare una simile entità prodigiosa, osservando il moto regolare e "indipendente" del Sole attraverso i cieli, lo stesso che osserviamo oggi; è -forse- quello che Jung definirebbe un archetipo, un modello primordiale tramandato e accettato collettivamente, e che oggi conosciamo soltanto attraverso le reliquie del passato, quando nessuno scienziato della Nasa è disposto a mostrarci le immagini segrete del carro solare, o l'identità del suo pilota;
altro non è che la idea di una attività cosmica controllata, una nozione ancora accettabile ai tempi di Evemero, che rimane uno dei personaggi più sottovalutati dell'antichità, per un motivo o per l'altro; ma dal "250 a.C." è passata molta acqua sotto i ponti, e in fondo le teorie evemeriche non interessano il pubblico moderno quanto potevano nell'antichità, perché non abbiamo più tanti dèi di cui "scoprire gli altarini"; possiamo accettare la versione più recente, "migliorata" e benedetta dal placet ecclesiastico, di Sitchin e degli dèi-astronauti, lungi dall'essere coinvolti nell'indagine di una sorta di "verità" -sinonimo di mistero, e quindi di ignoranza- tanto chiara e patente come il Sole stesso. 
Abbiamo letto quanto c'è da leggere nella Bibbia, a proposito del "firmamento" della "volta celeste" e delle "luminarie" poste dagli "Elohim" a distinguere il  giorno dalla notte; sono tutte nozioni confutate dall' osservazione scientifica e dalla sua evoluzione tecnologica, ma per noi non-scienziati amanti dalla conoscenza si tratta di accettare un dogma in luogo dell'altro, non abbiamo fortezze da difendere che non riguardino direttamente la nostra sanità mentale, e ce ne impipiamo dello establishment e di questo "status quo secolare" quando non costituisca una seria minaccia per essa;
dobbiamo forse tener conto delle superstizioni pre-cristiane, e di tutto quel mondo barbaro e 'pagano' che rappresenta il mito del nostro passato, riscontrando simili corrispondenze nei testi di ogni tempo precedente il nuovo dogma scientifico; forse lo "uni-verso" è una "olo-grafia", come sostiene qualche studioso, e la natura artificiale di questa manifestazione riguarda la essenza stessa delle cose a livello subatomico, ma in qualità di blogger mi posso accontentare per il momento -questa mattina- di interrogarmi su una realtà che apparentemente ha poco o punto da spartire con quella descritta nella logosfera cattolica, infine l'unico genere di sfera che corrisponda letteralmente all'habitat umano, e al suo habitus attuale.

martedì 20 ottobre 2015

Non credo alla scienza

Il kurgan è un tumulo funerario di pietra, una parola "turco-tartara che indica collinette o tumuli contenenti una sepoltura in una tomba a fossa, una casa sepolcro o una tomba a catacomba" (https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_kurgan);



la cultura kurgan è " l'insieme di culture preistoriche e protostoriche dell'Eurasia (Europa orientale, Asia centrale e Siberia, fino ai Monti Altai e alla Mongolia occidentale)" che utilizzavano questo tipo di architettura funeraria, paragonabile al cairn;
la teoria kurganica proposta da Otto Schrader alla fine del XIX Sec. "cerca di descrivere la diffusione delle lingue indoeuropee in Eurasia a partire da una patria originaria (Urheimat) individuata nelle steppe comprese tra Mar Nero e Caucaso (steppe pontico-caspiche)"; i leggendari Ariani;
dobbiamo accettare il fatto che l'intera "cultura kurgan" debba il proprio nome all'usanza dei tumuli di pietra, e questo dettaglio ci porta direttamente alla questione del giorno:
la teoria kurganica oggi è "fortemente accreditata e sostenuta da basi scientifiche" (Wikipedia); è per così dire verosimile che gli abitanti dei territori caratterizzati dai suddetti tumuli condividessero assieme agli usi e ai costumi una lingua perlomeno simile, e con un'origine comune o "Urheimat";
se pure non fosse accreditata e sostenuta da basi scientifiche, anche per noi mortali non sarebbe impossibile comprendere le ovvie qualità precipue di questa teoria, e malgrado tutto potremmo anche essere in grado di apprezzarne la genialità, molto spesso le cose più semplici sono le migliori;
ma la questione si pone in termini più grandi, grandiosi, addirittura MEGAlitici, quando passiamo dal kurgan, dal cairn e dai semplici tumuli funerari alle "montagne di pietra" che sono le piramidi, le quali "Secondo la teoria maggiormente accettata tra gli studiosi (...) furono erette come monumenti funerari al di sopra della tomba del sovrano" (https://it.wikipedia.org/wiki/Piramide)

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d1/Gizeh_Cheops_BW_1.jpg

Accettiamo che questa teoria sia perlomeno ambigua, ne abbiamo sentite tante a proposito e questa non è certo la migliore anche snobbando completamente l'esistenza di una piramidologia (un termine "spregiativo"); ma le teorie non modificano i fatti, specialmente quando si parla di milioni di blocchi di pietra nell'ordine delle tonnellate, accuratamente sovrapposti a formare un solido geometrico perfettamente allineato secondo i punti cardinali, monumenti incomparabili per dimensioni e longevità, costruiti secondo canoni di una perfezione oggi scomparsa che ritroviamo anche nelle poderose mura antisismiche della "civiltà megalitica";
secondo Wikipedia "Nei primi anni del XX secolo era diffusa la teoria che la maggior parte dei megaliti fosse il prodotto di una "Cultura Megalitica" globale, ma datazioni successive hanno confutato tale ipotesi." (fonti citate: 0); purtroppo conosciamo anche i "misteri delle datazioni" archeologiche, ne abbiamo scoperto uno nuovo soltanto ieri anche se risale al 2008, che nel calendario di internet corrisponde a un'altra Era (http://zonnews.com/discovery/2482-scientists-geological-evidence-shows-the-great-sphinx-is-800000-years-old.html);
per quanto mi riguarda, è meglio lasciare questo genere di misteri ai loro creatori, e anche in questo caso l'attività teorica e i dubbi conseguenti non spostano di un millimetro i milioni di tonnellate di pietre che permangono laddove furono eretti questi monumenti all'ignoranza umana, il simbolo più colossale e inconfutabile del "mistero"; sembra che esistano piramidi sparse in ogni continente, più o meno sepolte, o ricoperte di terra in modo da risultare irriconoscibili, come in Cina;
paradossalmente, anche questi monumenti immensi possono subire la stessa sorte del kurgan, del cairn o del semplice tumulo funerario e dei loro occupanti, ritornando come si dice "alla terra";

Kurgan presso Szentes, in Ungheria (https://en.wikipedia.org/wiki/Kurgan#/media/File:HPIM9663.JPG)

ma abbiamo sentito parlare di piramidi scoperte, liberate dalla polvere dei tempi, spazzate con cura scientifica e riattate come musei di storia innaturale a pagamento, per mano degli enti locali del turismo; questo accadrebbe in Egitto e in Sudamerica, a quanto dicono;
sembra che la più grande piramide "nascosta" si trovi in Bosnia ma ci limitiamo alle voci più ricorrenti, a quelle cose tanto evidenti da poter essere definite ufficialmente "fatti", come quelle sulla piana di Giza e a Città del Messico;
nessuno si sognerebbe mai di dubitare dell'esistenza di queste cose, a partire dagli enti del turismo;
immaginiamo però che non esistano datazioni accettabili a cagione delle loro estreme discrepanze, e contempliamo questi fatti come la mera realtà di una tipologia architettonica osservata Qui e Ora;
piramidi accertate in Africa, piramidi accettate in America; piramidi possibili, in Europa e in Asia;
il sistema scientifico è in grado di elaborare una teoria di Kurgan, o perlomeno di accreditarla, di sostenerla, infine di accettarla;
forse perché il piccolo tumulo di sassi non fa la stessa impressione di una montagna di pietra, ma nessuno ha mai elaborata una teoria delle piramidi, che non fosse perlomeno un piramidologo?
E' per questo dunque che il termine Nahuatl "Teo" non ha una corrispondenza diretta con il prefisso Latino posto a indicare la divinità; eppure Teocalli significa "chiesa" in quanto "casa di dio", così come Telpochcalli, la scuola, è la "casa della gioventù"; Teotihuacan è il "luogo di nascita degli dei"  e proprio in questa antica città Messicana sorgono alcuni esempi eclatanti del "mistero megalitico", le piramidi del Sole e della Luna.
Per quanto i dizionari Nahuatl (online) tendano invariabilmente a non trovare alcun risultato per il termine "teo" assestante, possiamo dedurre che questa particella divina sia una corrispondenza esatta del "teo" latino, che ancora oggi ha i suoi teo-logi e il suo eventuale a-teo;
in Nahuatl "ateo" è "ateoni", per curiosità (http://aulex.org/nah-es/?busca=teo);
stranamente quindi proprio il Soggetto maiuscolo e precipuo del sistema "teocratico", che sembra fosse comune alla cultura egizia e a quella mesoamericana, al quale si dedicarono le incrollabili montagne di pietra, risulta essere al centro del "mistero";
e come spesso ho ripetuto, "mistero" è spesso soltanto un eufemismo per "ignoranza", ma sulla solida base di questi fatti siamo disposti ad accettare la "casualità" di questa "coincidenza" straordinaria che costituisce il mistero? 
Che l'antico "teo" straniero adorato dagli Aztechi e dai Maya nella teo/calli, e nato a Teo/tihuacan non avesse nulla da spartire con il soggetto di studio dei nostri teo/logi, è probabilmente vero nella sfera politica, e quindi geo-politica, e religiosa; ma ho deciso di conservare i miei dubbi riguardo la sfera linguistica; 
non voglio proporre una "teoria piramidale" sul modello di quella kurganica, perché ricadrebbe nell'ambito della piramidologia, come se l'esistenza di intere montagne di pietra antiche di millenni poste su almeno due dei continenti noti non  bastasse a soddisfare i requisiti del moderno sistema scientifico per l'elaborazione di una simile teoria, ardita e rivoluzonaria, o che la totale indifferenza riguardo questa "fatalità architettonica" non possa interessare altri che i membri delle sette segrete e di chi insiste a rappresentare la guardia di una scienza occulta, per quanto il più grande segreto al mondo dovrebbe risultare ancora evidente per un cieco dotato del senso del tatto; 
viviamo in un'epoca in cui la teoria kurganica è accreditata e sostenuta da basi scientifiche, ma non le piramidi stesse; le piramidi sono relative al credo, ad un atto di fede individuale, e in fondo il nostro unico sospetto valido a proposito è lo stesso segreto di Pulcinella replicato nei programmi televisivi, che a differenza dei kurgan e dei cairn le piramidi non avessero nulla a che fare con la sepoltura dei morti; perlomeno, non quelli dell'epoca.

Addendum del 8.11.2015: a decorazione del post aggiungo questo banner (un file dal curioso nome di bannerimage.jpg) in cui sono ritratti vari esemplari di uno dei simboli più importanti e "significativi" dell'intera Storia umana, lo swastika; un termine, va ripetuto, che significa "bene-essere" in Sanscrito, e non ha mai significato altro che questo.
La sua diffusione nell'intero mondo antico, che è testimoniata da questi esempi, è a mio vedere il migliore sostegno per il post pubblicato qui sopra; o, se non altro, è una ottima decorazione.