martedì 19 maggio 2015

Violenze stagionali

Percorrendo innumerevoli volte una salita in città, questa:

in inverno

e in primavera,

stagione dopo stagione, mi sono interrogato a proposito delle stagioni, e sul fatto che esse siano causate "dall' inclinazione della Terra sul proprio asse di rotazione"; queste sono le immagini di Wikipedia che illustrano il fenomeno, con la mia ipotesi aggiunta:


in un punto (A) che presenta una certa inclinazione rispetto ai raggi solari, qui rappresentati come LINEE RETTE, la medesima forma di energia viene percepita differentemente rispetto ad un punto NORMALE (ovvero, perpendicolare al raggio), e forse è questo il significato sacro del cairn?
Se si tratta solo di una inclinazione, della incidenza dei raggi e nient'altro, perché modificando l'inclinazione dell'asse umano rispetto a quello planetario, e quindi rispetto ai raggi solari, non si dovrebbe ottenere una sorta di stagione particolare. individuale, o personale, come quella in cui mi ritrovo a meditare spesso, percorrendo la strada in salita?
Come Sisifo che spinge il masso, continuo a spingere il mio dubbio riguardo Tutto anno dopo anno, sulla cima della salita, dove non mi aspetta una "forza violenta" (per come fu tradotto κράτος nell'Odissea -- "τοῦ γὰρ κράτος ἔστ' ἐνὶ δήμῳ") a farlo rotolare indietro, ma qualcuno dei miei a-mici, come la Milla, sotto la Grande Quercia


e una volta rotolato via, almeno per qualche ora, a Cratos non ci pensiamo più.

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