domenica 24 maggio 2015

Leftovers

Only Lovers Left Alive di J. Jarmush (2013)

Ricordando tutti gli attori del passato, dall'indescrivibile Nosferatu di Max Schreck all'inspiegabile (per me) fascino di Bela Lugosi, da Cristopher Lee a Frank Langella, dalla coppia David Bowie e Catherine Deneuve a quella di Tom Cruise e Brad Pitt (compreso il Bill Paxton di Near Dark) etc., questi nuovi vampiri underground hanno lo stesso fascino di un nuovo macinacaffè; che sarà pure "cool" nel suo design "vintage" e il suo tono etno-esistenzialista nostalgico dalle raffinate inquadrature, ma è pur sempre un macinacaffè, che nel contesto culinario immagino equivalga al film di vampiri in quello cinematografico; tutto quello che puoi pretendere che faccia è di macinare il caffè. In effetti avevo lo stesso bisogno di questo nuovo Jarmush come di un caffè, oggi; l'unica differenza è che, come faccio da anni, anche oggi NON ho preso il caffè. 
E per chi non beve caffé, come si può immaginare, il bisogno di un macinacaffé è estremamente limitato.


Detroit è una città fantasma che paradossalmente appare come un vecchio teatro di posa abbandonato; è lo scenario ideale per un film di vampiri, se è Jim Jarmush alla regia; almeno in questo senso ci è andata bene.


the best added line comes in when Tilda is booking a flight "from Detroit to Tanger"; the sequence ends with her saying, a flabbergasted look on her face, echoing the operator we can't hear: "Dates of birth?..."
-- cut to: "Oh sorry, did I just say "B.C."? Of course, is "1956 A.C."... yes, yes, it was after that, I seem to recall... I mean, that's it, 1956... Yes, 1956 A.C.... or A.D., if you like it better. Thank you. Goodnight."


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