domenica 1 marzo 2015

The Prisoners

E' trascorso quasi un lustro dalla mia re-visione della migliore serie mai apparsa sugli schermi TV, The Prisoner, di cui ho scritto in ben 5 posts su Solitone; questi: 1) 2) 3) 4) 5)

Il villaggio di cui sono prigioniero oggi come allora non offre le amenità di Portmeirion, né il clima è altrettanto favorevole per gli insediamenti umani, più o meno coercitivi; ma anche qui oggi è SUNday, e qualunque angolo di questa anonima, squallida e talvolta spaventosa cittadella è sempre migliore della scatola piena d'ombra che è una casa; tutte le case, e ogni casa; anche oggi ho ritrovata la mia cara amicia, "Milla", al solito posto, sull'angolo presso la grande Quercia:

(foto d'archivio)

sempre felice di rivedermi, e il mio caro amicio Joe, sempre biondissimo:

ma con mani e piedi bianchi (!!)
(foto d'archivio)

è stato un incontro breve, interrotto da un trio di umanoidi di passaggio che hanno allontanati i miei a-mici; anch'io me ne sono andato, allontanandomi dai confini del villaggio, verso le campagne tutt'altro che ridenti appena oltre il centro cittadino;

lo vedete? è sul davanzale proprio .............QUI sopra


mi sono dedicato a un poco di earthing (link estemporaneo, non assicuro la validità dell'articolo anche se reputo disinformazione.it un sito valido, a partire dal nome);


un'attività decisamente rinfrancante; e non è passato molto che ho trovata una nuova compagnia, quella di un altro prigioniero particolarmente incline al gioco


ma che, molto educatamente, mi ha data la mano per una foto-ricordo


e sembrava avere tutte le intenzioni di voler lasciare quel giardinetto deserto


ma le maglie della rete erano troppo strette anche per lui;

poco male, sulla via del ritorno era nell'appezzamento dall'altro lato della strada, in compagnia del suo umano; la mia passeggiata si è prolungata anche oltre i confini della città, cosa che ho scoperto solo vedendo dei volti poco familiari affacciati a queste finestrelle:


facce da cavallo;

mi sono spinto fino agli estremi confini della periferia, dove infine mi sono trovato di fronte LUI:


purtroppo entrambi ci siamo lasciati trasportare dall'emozione dell'incontro, dimenticando la crudeltà dell' essere umano; un istante prima di poterlo sfiorare, quando la mia mano era protesa verso questa meravigliosa creatura che si avvicinava fiduciosa, la recinzione elettrica ha rilasciata una debole, ma fastidiosa scarica di corrente che è passata dal mio braccio al povero equino, distogliendolo definitivamente dall'intenzione di avvicinarsi...

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