lunedì 30 marzo 2015

Post virale

Il virus della stupidità esiste, la notizia è stata condivisa oggi su Facebook dal gruppo Exposing the Truth, assieme al link a questo articolo;

http://www.exposingtruth.com/half-us-infected-may-slowing-us/

purtroppo non si tratta di un articolo originale di Exposing the Truth, di cui sarebbe più che lecito dubitare date le sue tematiche "alternative", ma è il riassunto di questo estratto pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS), testata scientifica di grande prestigio, dove il chlorovirus ATCV-1, ritenuto responsabile di un "modesto ma statisticamente significativo" abbassamento in alcuni processi cognitivi tra cui la memoria e le facoltà senso-motorie, affligge quasi una metà (43,5%) dei soggetti (umanoidi) analizzati;
i ricercatori hanno già trovato il modo di sfruttare le caratteristiche dell'ATCV-1 proprio a partire dall'articolo completo in questione, al quale è possibile accedere per 2 giorni alla modica cifra di U$ 10.oo;  cosa state aspettando?

A notte inoltrata,  trovo su FB il post del gruppo March Against Monsanto che  pubblica il link a quest'altro articolo su Simple Organic Life:

http://simpleorganiclife.org/packaging-iq/
(SIC -- il refuso potrebbe essere stato causato dagli agenti menzionati nell'articolo stesso)

dove gli ftalati, esteri dell'acido ftalico utilizzati dalle industrie plastiche per elasticizzare i polimeri di cui sono composte molte confezioni di prodotti -alimenti compresi- e persino giocattoli, malgrado le controversie note a livello wikipedico, si rivelano colpevoli di una drastica diminuzione del quoziente intellettivo nei bambini nati da madri esposte a tali agenti; saranno sufficienti per sistemare quella scomoda parte dell'umanità che non ospita lo ATVC-1? 
Sappiamo -già dagli anni '50, quando il triticum durum o "grano duro" non era ancora stato inventato a colpi di raggi gamma- che il glutine è in grado di diminuire l'afflusso sanguigno nella corteccia frontale, e quindi in parole povere che meno sangue arriva al cervello di chi si nutre abitualmente di prodotti da forno e pasta; a questo punto della nostra giornata virtuale, che  sconfina comodamente nella notte virtuale del giorno dopo, abbiamo davvero poche speranze da condividere per quest'umanità istupidita, circondata da pericoli innominati, innominabili e spesso impronunciabili. L'uomo ha sempre, da sempre, il  peggior nemico che possa immaginare di affrontare in sé stesso. Se ne renderà conto prima che sia troppo tardi?
Ma quando è troppo tardi?

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