domenica 8 marzo 2015

L'ombra delle parole


Il mio nuovo amicio l'ho già presentato al lettore domenica scorsa... Questa volta gli eviterò il mio temino della festa ma quello che voglio condividere, dopo questo lieto pomeriggio di quasi-primavera

quasi quasi...

è l'istante del ritorno a casa, dopo aver lavate le mani sporche di terra e di sangue (tutto mio! =) e aggiornato lo status di Facebook con le nuove fotografie, un istante raro dopo essermi perduto con i miei amici prigionieri, nuovi amici meravigliosi che dicono tutto quello che c'è da sapere con un solo sguardo

come questo

da quanto tempo non mi lasciavo tutto alle spalle senza la volontà di farlo, prendendo il giorno festivo come un' occasione di svago, che è in fondo l'ennesimo obbligo a cui si trova costretto il cittadino con tutta la sua carenza di vitamina D e di reali motivi per dimenticare qualunque altra cosa, lasciata nella sua scatola di cemento e di ombra... Non è possibile programmare una cosa simile, non si può decidere di divertirsi giocando con gli a-mici di campagna, fintanto che quella è l'alternativa programmata per evadere brevemente dal circuito quotidiano dei pensieri e degli obblighi auto-imposti... 

la bellissima Molly (foto d'archivio)

Questo può solo avvenire, e tutto quello che possiamo fare è lasciarlo accadere; non è una decisione ragionata ma una sorta di resa all'irrazionalità del gioco, al principio ludico dell' essere, e quello che infine mi ha dimostrato con i fatti la realtà di questa cosa è allo stesso modo un sentimento ricambiato, la familiarità, la vicinanza intima di quelle creature con cui ti trovi improvvisamente a contatto, e con le quali puoi condividere carezze e grissini malgrado il ruolo di guardiani a cui sono costretti dall'uomo, a costo di una lunga, infinita solitudine.....

nuovo amico canino: il suo nome è woof-baw

Oggi è stato un giorno di pesante irrorazione aerea da queste parti; le scie erano fitte in centro città:


e alla periferia estrema:


ma questo è solo un altro motivo per lasciar perdere tutto; una mezz'ora di meditazione trascendentale al parco, fintanto che i raggi del Sole non sono ancora offuscati dalla copertura sintetica che le scie chimiche producono nell'atmosfera... poi via da tutto, da ciò che rappresenta il nostro piccolo, miserabile "tutto" per tanto tempo nella nostra vita... Appena fuori dall'ombra delle case puoi renderti conto che tutto è sempre stato là fuori, dovunque sia "fuori", e che qualunque cosa si possa combinare nella perenne ombra delle tane umanoidi è ben poca cosa rispetto alla vita vera, che è appena a un chilometro di distanza;
è pur vero che le foto pubblicate su Facebook offrono la vista di creature esotiche spesso incantevoli



(tre esempi a caso)

piuttosto rare in questa zona, ma è come guardare dalla finestra con un potentissimo telescopio, è un tipo di tele-visione meno passivo della TV, però la cosa che manca è la presenza di ciò che vediamo manifesto in ogni forma di vita, percepita come esteriore rispetto alla nostra; 
ed è questa l'unica cosa veramente importante; giocare è l'unica cosa importante in questo gioco


di parole; quando non occorre nemmeno una singola parola, tutti vincono;
anche la mia vecchia a-micia Milla lo sa


infatti ha chiuso il suo account Facebook, e non scrive nessun blog su blogger

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