giovedì 22 ottobre 2015

N.R.G.

Mr. Keshe fondatore della Keshe Foundation http://www.keshefoundation.org/ e sedicente nuovo messia ha annunciato che il 26 ottobre rilascerà al pubblico i brevetti per la costruzione di una batteria al plasma in grado di generare energia infinita ad uso domestico -- ma non solo; se il progetto sarà reso disponibile su internet -e se funziona!- nessuno teoricamente dovrebbe essere in grado di arrestare una vera e propria, grande rivoluzione nel settore energetico; mancano ormai pochi giorni alla data fatidica, non ci resta che aspettare per conoscere gli sviluppi, ma questa notizia è occasione per una breve riflessione sul concetto di "energia", che è sinonimo di "tutto";
per noi è facile immaginare i vantaggi di una fonte infinita di energia elettrica, che si sostituirebbe facilmente anche a quella dei gas naturali per uso domestico (metano) perché sappiamo cosa significa pagare le bollette; siamo abituati a dare i nostri amati bigliettini di banca belli colorati in cambio di queste forme di energia provenienti dalla Terra stessa, che siano l'acqua e il carbone per le centrali elettriche, o i gas e gli olii minerali estratti dal sottosuolo, che usiamo per cucinare o per far funzionare un'automobile; ma questa visione dell'energia "prigioniera" del sistema si estende da quella elettrica alla nostra alimentazione, perché oggi è davvero raro che il cittadino sia in grado di provvedere autonomamente al proprio sostentamento, evitando cioè di usare il denaro, e questa non è certo una novità; siamo stati ammaestrati, e abituati da secoli ad accettare questo sistema basato sui numeri teorici del sistema economico/finanziario/monetario, concetti alquanto innaturali, e pertanto è facile per noi perdere di vista i principi naturali secondo i quali ogni fonte di energia viene controllata, monopolizzata ed elargita al possessore di quei preziosi, irresistibili e variopinti bigliettini che nella realtà del mercato globale esistono solo nelle nostre tasche, finché ci restano; ma non sono fatti per restarci.

Noi stessi siamo forme di energia, espressa in una forma di "vita organica", e richiediamo forme di energia simili da trasformare e metabolizzare per il nostro sostentamento, possiamo fare 10 kilometri con un piatto di pasta e ceci e un litro d'acqua così come l'auto fa dieci Km con un litro di benzina; il problema è che non sappiamo coltivare nessun grano (e tantomeno il farro, da cui si derivò la "farina") per la pasta, e nemmeno i ceci, o le olive per l'olio per il condimento, e da aggiungere sul piatto con nessuna spolverata di pepe macinato fresco; non possiamo trivellare il nostro campo per estrarre il petrolio e del resto non saremmo poi in grado di raffinarlo in benzeni e benzine o nafte, e gli stessi problemi si presentano riguardo l'estrazione dei gas naturali; ovviamente, Mr. Tesla lo sapeva benissimo, tutto questo partecipa del medesimo sistema per cui il cittadino necessita assolutamente delle prodigiose banco-note per qualunque attività di ogni genere, dalla mera deambulazione fino alla produzione di beni e servizi che costituisce la sua professione, la quale determina infine il suo ruolo, il suo "posto" all'interno del sistema stesso...
Il motivo per cui ho dovuto scrivere questo post dal contenuto apparentemente banale e retorico, è probabilmente che non l' ho mai letto altrove prima d'ora, almeno non in questa ; la mera consapevolezza di sé stessi come forme di energia naturale, alimentata da altre forme di energia, in genere "snaturata" o de-naturata, e controllate completamente dal fantomatico "sistema" (militar-industriale/religioso) può suggerire un'idea meno prosaica e miserabile delle nostre singolari, particolari esistenze come utenti energetici, che si pone tra la visione materialistica del mondo occidentale e della sua paradossale "tradizione moderna" e quella più elevata, spesso quasi-irraggiungibile per noi, della tradizione orientale che è essenzialmente esoterica, ergo primordiale e immortale; tra quello della carne, della materia bruta e dei sensi, e quello che riguarda ogni cosa sacra e spirituale e insensibile, c'è questa realtà, questa parola che definisce un concetto infinito, quello di "energia";
non mi stupisce che il super-miliardario re-di-Hollywood e "insider" sionista George Lucas abbia utilizzato un sinonimo come "forza" (force) nella narrazione della sua saga simbolico-parodistica, in fondo (ai cieli) non c'è altro, essenzialmente, o sostanzialmente, certo l'energia "vitale" ha una sorgente meta-fisica, e l'energia "materiale" ha una fonte fisica, geografica e politica, ma osservando il quadro a metà tra la "potenza divina" manifesta in natura, e il potere (politico, economico) umano ci possiamo rendere conto che infine si tratta sempre e soltanto di energia, e come utilizzarla al meglio durante questa breve esperienza chiamata "vita" dipende essenzialmente, e sostanzialmente da noi. Tutti.

Chiusa la parentesi retorica, il fatto quotidiano è qualcosa che non si può esprimere a parole, è l'incontro con un amic(i)o mai visto prima, e che pure mi sembra di conoscere da sempre; è strano come questa impressione sia la stessa che accompagna l'innamoramento "canonico" fra i terricoli umani; ma certamente l'uomo conosce da sempre il gatto, come conosce da sempre la donna, alla fine si tratta di un ri-conoscimento, una agnizione cosmica, ma la pura bellezza di questi momenti è rara e preziosa, e dato che le parole non basterebbero mai ricorriamo all'artificio dell'immagine, che dovrebbe valere più di 1000 parole:








altre immagini fresche di giornata:

la dolce Biba

il cittadino Colombo;

viviamo tutti lo stesso sogno

Nessun commento:

Posta un commento