martedì 20 ottobre 2015

Non credo alla scienza

Il kurgan è un tumulo funerario di pietra, una parola "turco-tartara che indica collinette o tumuli contenenti una sepoltura in una tomba a fossa, una casa sepolcro o una tomba a catacomba" (https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_kurgan);



la cultura kurgan è " l'insieme di culture preistoriche e protostoriche dell'Eurasia (Europa orientale, Asia centrale e Siberia, fino ai Monti Altai e alla Mongolia occidentale)" che utilizzavano questo tipo di architettura funeraria, paragonabile al cairn;
la teoria kurganica proposta da Otto Schrader alla fine del XIX Sec. "cerca di descrivere la diffusione delle lingue indoeuropee in Eurasia a partire da una patria originaria (Urheimat) individuata nelle steppe comprese tra Mar Nero e Caucaso (steppe pontico-caspiche)"; i leggendari Ariani;
dobbiamo accettare il fatto che l'intera "cultura kurgan" debba il proprio nome all'usanza dei tumuli di pietra, e questo dettaglio ci porta direttamente alla questione del giorno:
la teoria kurganica oggi è "fortemente accreditata e sostenuta da basi scientifiche" (Wikipedia); è per così dire verosimile che gli abitanti dei territori caratterizzati dai suddetti tumuli condividessero assieme agli usi e ai costumi una lingua perlomeno simile, e con un'origine comune o "Urheimat";
se pure non fosse accreditata e sostenuta da basi scientifiche, anche per noi mortali non sarebbe impossibile comprendere le ovvie qualità precipue di questa teoria, e malgrado tutto potremmo anche essere in grado di apprezzarne la genialità, molto spesso le cose più semplici sono le migliori;
ma la questione si pone in termini più grandi, grandiosi, addirittura MEGAlitici, quando passiamo dal kurgan, dal cairn e dai semplici tumuli funerari alle "montagne di pietra" che sono le piramidi, le quali "Secondo la teoria maggiormente accettata tra gli studiosi (...) furono erette come monumenti funerari al di sopra della tomba del sovrano" (https://it.wikipedia.org/wiki/Piramide)

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d1/Gizeh_Cheops_BW_1.jpg

Accettiamo che questa teoria sia perlomeno ambigua, ne abbiamo sentite tante a proposito e questa non è certo la migliore anche snobbando completamente l'esistenza di una piramidologia (un termine "spregiativo"); ma le teorie non modificano i fatti, specialmente quando si parla di milioni di blocchi di pietra nell'ordine delle tonnellate, accuratamente sovrapposti a formare un solido geometrico perfettamente allineato secondo i punti cardinali, monumenti incomparabili per dimensioni e longevità, costruiti secondo canoni di una perfezione oggi scomparsa che ritroviamo anche nelle poderose mura antisismiche della "civiltà megalitica";
secondo Wikipedia "Nei primi anni del XX secolo era diffusa la teoria che la maggior parte dei megaliti fosse il prodotto di una "Cultura Megalitica" globale, ma datazioni successive hanno confutato tale ipotesi." (fonti citate: 0); purtroppo conosciamo anche i "misteri delle datazioni" archeologiche, ne abbiamo scoperto uno nuovo soltanto ieri anche se risale al 2008, che nel calendario di internet corrisponde a un'altra Era (http://zonnews.com/discovery/2482-scientists-geological-evidence-shows-the-great-sphinx-is-800000-years-old.html);
per quanto mi riguarda, è meglio lasciare questo genere di misteri ai loro creatori, e anche in questo caso l'attività teorica e i dubbi conseguenti non spostano di un millimetro i milioni di tonnellate di pietre che permangono laddove furono eretti questi monumenti all'ignoranza umana, il simbolo più colossale e inconfutabile del "mistero"; sembra che esistano piramidi sparse in ogni continente, più o meno sepolte, o ricoperte di terra in modo da risultare irriconoscibili, come in Cina;
paradossalmente, anche questi monumenti immensi possono subire la stessa sorte del kurgan, del cairn o del semplice tumulo funerario e dei loro occupanti, ritornando come si dice "alla terra";

Kurgan presso Szentes, in Ungheria (https://en.wikipedia.org/wiki/Kurgan#/media/File:HPIM9663.JPG)

ma abbiamo sentito parlare di piramidi scoperte, liberate dalla polvere dei tempi, spazzate con cura scientifica e riattate come musei di storia innaturale a pagamento, per mano degli enti locali del turismo; questo accadrebbe in Egitto e in Sudamerica, a quanto dicono;
sembra che la più grande piramide "nascosta" si trovi in Bosnia ma ci limitiamo alle voci più ricorrenti, a quelle cose tanto evidenti da poter essere definite ufficialmente "fatti", come quelle sulla piana di Giza e a Città del Messico;
nessuno si sognerebbe mai di dubitare dell'esistenza di queste cose, a partire dagli enti del turismo;
immaginiamo però che non esistano datazioni accettabili a cagione delle loro estreme discrepanze, e contempliamo questi fatti come la mera realtà di una tipologia architettonica osservata Qui e Ora;
piramidi accertate in Africa, piramidi accettate in America; piramidi possibili, in Europa e in Asia;
il sistema scientifico è in grado di elaborare una teoria di Kurgan, o perlomeno di accreditarla, di sostenerla, infine di accettarla;
forse perché il piccolo tumulo di sassi non fa la stessa impressione di una montagna di pietra, ma nessuno ha mai elaborata una teoria delle piramidi, che non fosse perlomeno un piramidologo?
E' per questo dunque che il termine Nahuatl "Teo" non ha una corrispondenza diretta con il prefisso Latino posto a indicare la divinità; eppure Teocalli significa "chiesa" in quanto "casa di dio", così come Telpochcalli, la scuola, è la "casa della gioventù"; Teotihuacan è il "luogo di nascita degli dei"  e proprio in questa antica città Messicana sorgono alcuni esempi eclatanti del "mistero megalitico", le piramidi del Sole e della Luna.
Per quanto i dizionari Nahuatl (online) tendano invariabilmente a non trovare alcun risultato per il termine "teo" assestante, possiamo dedurre che questa particella divina sia una corrispondenza esatta del "teo" latino, che ancora oggi ha i suoi teo-logi e il suo eventuale a-teo;
in Nahuatl "ateo" è "ateoni", per curiosità (http://aulex.org/nah-es/?busca=teo);
stranamente quindi proprio il Soggetto maiuscolo e precipuo del sistema "teocratico", che sembra fosse comune alla cultura egizia e a quella mesoamericana, al quale si dedicarono le incrollabili montagne di pietra, risulta essere al centro del "mistero";
e come spesso ho ripetuto, "mistero" è spesso soltanto un eufemismo per "ignoranza", ma sulla solida base di questi fatti siamo disposti ad accettare la "casualità" di questa "coincidenza" straordinaria che costituisce il mistero? 
Che l'antico "teo" straniero adorato dagli Aztechi e dai Maya nella teo/calli, e nato a Teo/tihuacan non avesse nulla da spartire con il soggetto di studio dei nostri teo/logi, è probabilmente vero nella sfera politica, e quindi geo-politica, e religiosa; ma ho deciso di conservare i miei dubbi riguardo la sfera linguistica; 
non voglio proporre una "teoria piramidale" sul modello di quella kurganica, perché ricadrebbe nell'ambito della piramidologia, come se l'esistenza di intere montagne di pietra antiche di millenni poste su almeno due dei continenti noti non  bastasse a soddisfare i requisiti del moderno sistema scientifico per l'elaborazione di una simile teoria, ardita e rivoluzonaria, o che la totale indifferenza riguardo questa "fatalità architettonica" non possa interessare altri che i membri delle sette segrete e di chi insiste a rappresentare la guardia di una scienza occulta, per quanto il più grande segreto al mondo dovrebbe risultare ancora evidente per un cieco dotato del senso del tatto; 
viviamo in un'epoca in cui la teoria kurganica è accreditata e sostenuta da basi scientifiche, ma non le piramidi stesse; le piramidi sono relative al credo, ad un atto di fede individuale, e in fondo il nostro unico sospetto valido a proposito è lo stesso segreto di Pulcinella replicato nei programmi televisivi, che a differenza dei kurgan e dei cairn le piramidi non avessero nulla a che fare con la sepoltura dei morti; perlomeno, non quelli dell'epoca.

Addendum del 8.11.2015: a decorazione del post aggiungo questo banner (un file dal curioso nome di bannerimage.jpg) in cui sono ritratti vari esemplari di uno dei simboli più importanti e "significativi" dell'intera Storia umana, lo swastika; un termine, va ripetuto, che significa "bene-essere" in Sanscrito, e non ha mai significato altro che questo.
La sua diffusione nell'intero mondo antico, che è testimoniata da questi esempi, è a mio vedere il migliore sostegno per il post pubblicato qui sopra; o, se non altro, è una ottima decorazione.



Nessun commento:

Posta un commento