martedì 13 ottobre 2015

La discarica degli smeraldi

Questa immagine è da oggi per me l'emblema del design pubblicitario, e in part. è la rappresentazione precisa del volere e delle esigenze del cliente rispetto alla creatività del designer, che alla fine può fare proprio tutto quello che gli pare. Innanzitutto questo "design", o meglio questo lettering è il vincitore del concorso per il logo della compagnia "House of Emeralds", uno studio di produzioni musicali sul sito Designcrowd.com; e come è ovvio per chiunque non si tratta di un logo vero e proprio, o di un "design", quanto della scelta di due fonts che sono stati abilmente sovrapposti su due righe; 

questa è la sintesi della "task description", o descrizione del lavoro in oggetto:
"Ci serve il design di un logo per una nuova eccitante attività creativa basata a Londra e Brighton, UK chiamata 'House of Emeralds'.  Siamo produttori di canzoni e musiche specializzati in musica commerciale per la TV e il cinema. [...] Vorremmo vedere immagini che uniscano la dualità del nostro settore; artistico ma industriale, creativo e professionale... Vorremmo convergere un'emozione tra le righe "Pensiero libero ma consegne in tempo". [...] Saranno benvenuti i giochi di parole sulla casa, e/o sullo smeraldo (che sia uno smeraldo nella sua intierezza, la forma, il colore, etc.). Insomma, il design finale dovrebbe rappresentare/ comunicare un servizio creativo con un astuto senso di professionalità/libero pensiero" etc. etc.

Il sig. MensTrims, Indonesiano, ha capito tutto al volo: creatività e "libertà di pensiero" sopratutto, professionalità e serietà in secondo piano, ovvero: un font "handwriting" svolazzante bello in grande, sulla riga superiore, un classico serif o "romanico" più in piccolo, su quella inferiore. E chi se ne impipa della casa, degli smeraldi e dei colori; un bel grigio scuro fa il suo dovere in luogo di tutti i colori possibili. Fine della storia. 
Così il sig. MensTrims si è guadagnato £120 (160 euri) mettendo insieme due parole scritte con dei fonts che probabilmente aveva già installati sul suo computer.

La mia proposta:


ovviamente non ha nulla di quello che voleva il Sig. HOE, come dimostrano i fatti, a parte... tutto
Ci sono il "gioco di parole" con la casa e la musica, gli smeraldi, il colore e finanche la tagline, che MensTrims ha invece snobbata con grande eleganza.
Questa quindi è la differenza precipua tra il mio design e quello vincente: che la mia proposta corrisponde quasi alla lettera alla richiesta del cliente, l'altra non ha praticamente nulla a che fare con essa oltre l'idea più essenziale, ovvero la "dualità", il rapporto tra creatività e professionismo, rappresentati esclusivamente da due font faces contrastanti, uno "scritto a mano", libertino, l'altro "classico" e anonimo.

Sapete quanto tempo occorre per riprodurre uno "smeraldo vettoriale" come quello qui sopra? Non molto, ma neanche poco; è il lavoro di una mattinata o di un pomeriggio, che finisce nell'archivio-discarica sul mio desktop, già ricolmo delle "proposte" scartate dai clienti di DesignCrowd...

Anche in questo caso, come per 99designs.com, uno tra i miei logos più "semplici" e "lineari", e tutto sommato irrilevante a livello creativo, è risultato vincitore del secondo posto, per un ristorante di Toronto:


Cosa se ne possa fare un ristorante di un logo di scorta lo ignoro, e non sono poi così interessato alla questione, ma questa nuova esperienza odierna deve perlomeno suggerirmi un nuovo approccio a questa attività, dove la libertà di pensiero e la professionalità devono sovrastare ogni altro fattore, proprio come nel logo "House of Emeralds": la libertà di pensiero consiste nell'afferrare l'essenza del concetto da rappresentare, e la professionalità si esprime invece con la totale indifferenza del designer nei confronti delle richieste del cliente, che molto evidentemente non ha la benché minima idea di quello che vuole, finché non lo vede. Questa ne è la prova, anche se non è nero su bianco, è grigio scuro, o dark neutral
Un gran bel non-colore, dobbiamo ammettere, anche se ricorda poco lo smeraldo.

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