solido come specchio di metallo fuso?" (Giobbe 37, 18)
E' davvero curioso, che dopo tanto impegno nella ricostruzione tridimensionale del "mondo secondo la bibbia" Mr. Skiba si sia ritrovato con il progetto di uno sgabello, come dimostra l'immagine sul suo sito
http://testingtheglobe.com/3dmodel.html:
La versione CEI della bibbia in lingua Italiana recita:
Così dice il Signore:
"Il cielo è il mio trono,
la terra lo sgabello dei miei piedi."
Il termine nella versione Greca è ὑποπόδιον, ipopodion, cioè "che sta sotto i piedi", non c'è dubbio.
Questa sera, grazie ai suggerimenti di Mr. Skiba ho annotati tutti quei versetti biblici che rivelano tutto ciò che è nascosto; o che celano tutto ciò che è evidente... E' solo un punto di vista.
Osservando il mondo intorno a noi, diremmo che la terra è "piatta"; che il Sole e la Luna e "le altre stelle" non sembrano poi così lontani quanto scrivono sui libri e insegnano nelle scuole; sono solo impressioni o sensazioni, nient'altro. Ma esiste qualcos'altro, in generale?
La mia ipotesi è che queste particolari impressioni e sensazioni che riguardano il nostro scenario cosmico corrispondano all'unica realtà di cui partecipiamo, al di fuori della logosfera cattolica, la "matrice" (mater/materia) a cui siamo sottomessi da Principio. Perché lo sappiamo, in Principio era il "verbo" (Logos).
Io ho viste chiaramente le nuvole scorrere DIETRO la Luna piena, qualche tempo fa, e probabilmente potrei farlo ancora, in circostanze simili; nessuno mai potrebbe convincermi che questo non sia accaduto, e che quello che ho visto con i miei occhi quella notte fosse meno reale di quello che mi viene mostrato in fotografie, filmati, illustrazioni e ricostruzioni digitali (come quelle della NASA)
(foto scattata oggi)
Abbiamo la sensazione che l'Astro Padre sia nascosto appena oltre le nuvole, e non a 149 milioni di Km. di distanza da noi; ma soltanto noi possiamo decidere infine se accettare le informazioni e i dati diffusi come tali nella nostra logosfera dagli "scienziati", o se "ascoltare il nostro cuore"; abbiamo questa facoltà di discernimento, e questo spesso significa decidere se credere a noi stessi, oppure a chiunque altro; e talvolta a tutti gli altri, o quasi, come nel caso della "terra piatta"...
Sembra comunque che la "versione biblica" del mondo sia più prossima a quella descritta nei Veda di quanto non lo sia la moderna "palla" che rappresenta la paradossalmente moderna terra "scientifica", come si è visto qualche post fa;
e questo pone un (altro) grave dilemma riguardo la nostra capacità di accettazione, o di mera rassegnazione, laddove la "verità religiosa" dei testi religiosi risulta opposta a quella del mainstream "scientifico", eppure anche il più bigotto degli insegnanti utilizza un mappamondo come modello della terra, e nella stessa aula scolastica appaiono due simboli che stabiliscono i confini di una realtà affatto artificiale, intieramente fabbricata su misura per le masse alfabetizzate: il mappamondo e il crocefisso. Sarebbe già abbastanza per mandare ogni studente al manicomio ma purtroppo, come sappiamo bene, quello è soltanto l'inizio.
In ogni caso, questi elencati di seguito sono i versetti della Bibbia Cei 2008, pubblicata all'URL www.bibbiaedu.it, che possono dare un'idea dell'architettura di questa nostra "dimensione", che corrisponde all' "ultimo piano cosmico", secondo la visione teosofica che abbiamo vista descritta da Purucker ; e secondo ogni visione precedente quella copernico-galileiana;
come per gli scritti Vedici, non c'è alcun bisogno di credere in quello che leggiamo, non abbiamo dubbi riguardo l'esistenza di queste stesse parole, da chiunque e in qualunque momento siano state scritte;
quindi si tratta solo di leggerle:
Dio disse: "Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque".
7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne.
8 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9 Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne.
Gen 1, 14
Dio disse: "Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni
15 e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne.
16 E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle.
17 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra
18 e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre.
N.B.: Il termine per definire le "fonti di luce" nella versione Greca è φαῦσιν (fafsin); secondo il dizionario di Perseus (Libreria digitale della Tufts University) questo termine corrisponde a "illuminazione", lighting, illumination, che si può utilizzare in ambito domestico o industriale o stradale, o mondiale, e ovunque sia necessario illuminare uno spazio. Essendo fonti esterne di luce, io direi che sono "lampioni".
Gen 1, 20
Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo"
Gen 7, 1
in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono
(cateratta (o cataratta) s. f. [dal lat. cataracta o catarr(h)acta, gr. κατα(ρ)ράκτης «cascata, chiusa, saracinesca», der. di κατα(ρ)ράσσω «cader giù»]. - Treccani)
Gen 8, 2
Le fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo;
Salmi 148, 4
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi, acque al di sopra dei cieli.
Salmi 33, 7
Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.
(Ricordate lo "Ab-Zu" o "Ap-Su" regno di Enki?)
2Pietro 3, 5
Ma costoro volontariamente dimenticano che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio,
6 e che per le stesse ragioni il mondo di allora, sommerso dall'acqua, andò in rovina.
7 Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima Parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina dei malvagi.
-- Versione "Interconfessionale" CEI
5 Hanno la pretesa di parlare così, ma non si ricordano che già molto tempo fa la parola di Dio aveva creato i cieli e la terra. Dio aveva separato la terra dall'acqua e l'aveva tenuta insieme per mezzo dell'acqua.
6 Ma poi con l'acqua del diluvio aveva distrutto il mondo di allora.
Greco (Septuaginta) CEI
5 λανθάνει γὰρ αὐτοὺς τοῦτο θέλοντας ὅτι οὐρανοὶ ἦσαν ἔκπαλαι καὶ γῆ ἐξ ὕδατος καὶ δι’ ὕδατος συνεστῶσα τῷ τοῦ θεοῦ λόγῳ
6δι’ ὧν ὁ τότε κόσμος ὕδατι κατακλυσθεὶς ἀπώλετο·
7οἱ δὲ νῦν οὐρανοὶ καὶ ἡ γῆ τῷ αὐτῷ λόγῳ τεθησαυρισμένοι εἰσὶν πυρὶ τηρούμενοι εἰς ἡμέραν κρίσεως καὶ ἀπωλείας τῶν ἀσεβῶν ἀνθρώπων
Questo solo per ribadire il concetto fondamentale che risulta molto chiaramente espresso nella versione Greca; anche in questo caso la "parola" di Dio è λόγῳ, o Logo; che è appunto "parola" nel senso attivo di "verbo", ma che corrisponde anche alla "conoscenza" generale, lo "scibile umano" del mondo essoterico, laonde ogni settore differenziato del "sapere moderno" corrisponde ad una branca "logica", a partire dalla (antica) Astro-logia fino alla Zoo-logia. E' tutto ciò che rappresenta l'umanità, ed è in fondo UNA parola.
Come nella cosmogonia Induista, l'entimema è quello di una energia infinita manifesta nella forma primordiale e indifferenziata di pura "vibrazione", la "Parola di Dio", che per gli indiani è l'Aum.
1Samuele 2, 8
Perché al Signore appartengono i cardini della terra
e su di essi egli poggia il mondo.
Matteo 5, 34
Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio,
35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re.
Giobbe 9, 6
Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
7 Comanda al sole ed esso non sorge
e mette sotto sigillo le stelle.
8 Lui solo dispiega i cieli
e cammina sulle onde del mare.
Isaia 24, 18
Avverrà che chi fugge al grido di terrore
cadrà nella fossa,
chi risale dalla fossa
sarà preso nel laccio,
poiché cateratte dall'alto si aprono
e si scuotono le fondamenta della terra.
Giovanni 14, 2
[ἐν τῇ οἰκίᾳ τοῦ πατρός μου μοναὶ πολλαί εἰσιν·]
Nella casa del Padre mio vi sono molte "dimore"
(μοναὶ, monai, o monadi)
(Enfasi sempre e soltanto mia!)
(Il firmamento è chi autografa sotto la bocca.)
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