In
Frequency di G. Hoblit (2000)
il buon poliziotto John Sullivan (Jim Caveziel) ha ereditate dal padre Frank (Dennis Quaid), pompiere, due pessime abitudini; ma entrambe, ovviamente, legali:
che non hanno nulla da invidiare a quelle prese da bambino, quando invece di alcool & tabacco la sua droga d'elezione era lo zucchero:
con un po' di product placement, via
Nel finale, avendo saputo dal figlio che trasmette via radio dal futuro che morirà di cancro, malgrado le premure della moglie (Elizabeth Mitchell) la quale amorevolmente serve "Il tuo caffè e le tue sigarette"
il buon Frank, uomo di buon senso, le getta nella spazzatura:
che questo drammatico, estremo gesto possa suggerire allo spettatore/consumatore qualcosa di buono, o meno, riguardo il proprio futuro, non toglie nulla al fatto che ancora una volta per due ore, sullo schermo abbiamo vista gente che beve alcool e che fuma sigarette; e ancora una volta sono attori di prima scelta, gente di buon mestiere e che ha un seguito internazionale. Sono delle stars di Hollywood, mica dei principianti.
L'ho già scritto altrove, non c'è nulla di altrettanto invitante, per il tabagista come per l'etilista, della semplice vista della sua droga; è come guardare una torta per un goloso, o peggio.
Questa è la roba che si mangia quella stessa gente che nel film beve whisky e fuma le Camel:
E che si sappia, malgrado il messaggio salutistico inviato al padre, John il poliziotto continua a fumare... Come probabilmente ha fatto lo spettatore del 2000 all'uscita del cinema.
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