e per la seconda volta ho notato questo, che anche quando sono ormai scure possono non essere mature, per cui hanno ancora un sapore acidulo (contengono acido nitrico!!!); anche queste, come quelle verdi e rosse non si staccano facilmente dal ramo come invece fanno quelle mature, che rimangono tra le dita non appena vengono toccate.
Ancora, per la seconda volta, mi sono chiesto come abbiamo fatto a cadere tanto in basso, dai tempi in cui l'uomo aspettava che il frutto fosse maturo, e in cui poteva ringraziare il suo dio per avere ridotta al minimo la fatica nel raccoglierlo, ad oggi, quando non soltanto la gente compra i frutti di bosco confezionata nel polistirolo o nella plastica al supermercato, ma per la maggior parte ignora del tutto la bontà dei frutti del gelso (bianco o nero) che sono un concentrato di vitamine, minerali, fibre e composti benefici come gli antociani... E spesso si trovano ai bordi delle strade, o nei prati.
Non che sia un albero molto diffuso dalle nostre parti, ma sicuramente qui sono più conosciuti l'ananas e la banana, che ancor più che sicuramente non sono coltivati nel nostro paese, e tantomeno crescono spontanei.
E' soltanto un frutto, un singolo esempio nell'infinità del catalogo della natura; tutti i frutti acerbi faticano a staccarsi dal ramo, e quando sono perfettamente maturi cadono da soli, basterebbe metterci una rete sotto (come fanno con le olive) per raccoglierne un mucchio ogni giorno -- con l'aiuto di uno spaventapasseri, o almeno di uno spaventapiccioni. Al momento sembra che soltanto questi ultimi sappiano apprezzare le molte qualità nutritive e terapeutiche del Morus, tra l'indifferenza degli umani; eppure esse erano note già nell'antichità anche nel Belpaese, quando veniva chiamato celsus in Latino, cioè "alto", dal verbo excellō, "elevarsi", da cui "eccelso" e "gelso"; è triste sapere che l'unica specie in grado di ri-conoscere l'altezza di qualcosa poi finisca per ignorarla; Sanihelp.it pubblica qui un articolo tratto da fruttidimenticati.it, intitolato appunto, tristemente, "Frutti dimenticati"... Purtroppo anche il sito da cui è stato tratto è ormai dimenticato.
Sarei pronto a scommettere che alcuni dei miei concittadini comprano dei costosi prodotti fitoterapeutici il cui principio attivo è tratto dai frutti, o dalle foglie, dalla corteccia o dalle radici del gelso, e non sospettano nemmeno della sua presenza al parco pubblico. Tanto meglio, ho soltanto i piccioni come rivali.
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