domenica 2 marzo 2014

Vigilia di niente

In questo momento il countdown per l'inizio della cerimonia della consegna degli Oscars (Academy Awards) 2014 è a 2:09 minuti... Spero di poterlo vedere online su questo sito, dove per ora vedo solo il conto alla rovescia; ho tutto il tempo per incollare qui in extremis la recensione dell'ultimo titolo che mi interessava, fra i candidati; non ho visto Philomena e The wolf of Wall Street, ma avrò poi tutto il tempo di evitarli accuratamente;

The last picture show, The man who wasn't there, Paper Moon, The Straight story... sono alcuni dei titoli che riporta alla mente


Nebraska di A. Payne (2013)
☻☻+

un road movie che ci offre una bella serie di quadri monocromatici dell'America rurale, che di recente viene troppo spesso associata dal cinema a riti satanici e motoseghe...
Ma c'è di peggio; c'è il grande nulla:






c'è la vecchiaia, e la mediocrità... i protagonisti, Will Forte


e l'antiquato, bolso Bruce Dern,

(che tutti ricordiamo in Silent Running -- o "2002 la seconda odissea" del 1972)

sono talmente bravi nell'impersonare due insulsi montanari (o comunque si chiamino gli abitanti del Montana) che per lo spettatore italofono è fin troppo facile prenderli per buoni, e anche malgrado l'assenza delle solite armi da fuoco non è facile simpatizzare per certi individui privi di radici culturali e valori che si possano considerare ragionevolmente validi; qui il vecchio genitore beone, convinto di aver vinto un milione di dollari, viene scarrozzato dal figlio fino in Nebraska per reclamare una vincita che sappiamo già in partenza campata per aria; intenerito, sulla via di casa il figlio regala al padre ciò che avrebbe comprato con il suo milione, ovvero un pick-up e un compressore (warning: spoiler!); fine della storia;


tutti i miei "rimandi" più o meno storici di cui sopra sono più "filologici" che "artistici", il paragone con dei capolavori immortali del cinema come Paper Moon e The Straight story sono giustificati solo dall'appartenenza di Nebraska al "genere" road movie, così come il bianconero tagliente e ricercato potrebbe giustificare il paragone con The man who wasn't there e The last picture show, entrambi posti sullo scenario di una anonima cittadina USA... Per quanto mi riguarda Nebraska è un film da Oscar, e anche se questo continua a significare un gran bene per l'utenza cinematografica mondiale per me sottintende da sempre un "altro lato della medaglia" che del resto riguarda l'intera industria, la vera essenza del cinema di Hollywood; tutti i film menzionati hanno avuto un qualche Oscar, o sono stati nominati in qualche categoria, ma nessuno di loro è quello che io considero un vero film da Oscar come invece è questo;


e con il vecchio Stacy Keach


che dà un tocco di nostalgia televisiva dedicato al Grande Pubblico

A domani per l'aggiornamento sui vincitori; io parteggio per Gravity

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