martedì 25 marzo 2014

Và dove ti porta la porta

Mads Mikkelsen non solo è un bravo attore, e non è Americano, ma da quanto ho capito può permettersi di scegliere quali film interpretare, e raramente ha sbagliato le sue scelte; l'ho sentito parlare in Danese, in Inglese e in Francese, e questa sera lo sento per la prima volta parlare in Tedesco (con la voce di Ingo Hülsmann) nel ruolo di David Andernach, protagonista di


Die Tür di A. Saul (2009)
☻☻☻+

un thriller cronologico che affianco virtualmente ad altri puzzles filmici come Memento, Los Cronocrimenes e il memorabile Triangle; un titolo interessante, in un sotto-genere affascinante;


una vicenda tragica, l'annegamento della figlia durante la sua scappatella con la vicina di casa, è solo l'inizio di una serie di eventi imprevedibili che portano (appunto) David nell' universo parallelo oltre La Porta del titolo, in una provincia universale resa con l'assenza di etichette in scena;
il distratto Mads è sempre straordinario nell'impersonare la disperazione


che qui travalica i confini dello "uni-verso" filmico, o micro-cosmico, e la quantità di colpi di scena offerti dalla visione -- tanti, e non bassi

con il piccolo, ma prezioso aiuto della piccola Valeria Eisenbart
si assomma al valore inestimabile del quid meta-filmico che interessa ogni utente mnemonico, e quindi ogni essere umano (terricolo); assieme al dilemma etico che vediamo rappresentato nella simbologia dell' "altro mondo" reso facilmente accessibile dalla fantasia -e che rimanda ancora all'idea della "felicità costituzionale" di cui godono (virtualmente) gli Americani- il film è un invito all'esplorazione delle possibilità (ognuna, e tutte) che possiamo e dobbiamo offrirci durante la nostra esistenza, possibilmente in un contesto meno drammatico di quello esperito nel film;

ψυχή in persona; nel film viene simbolicamente resuscitata dal protagonista
il film di Saul è un buon thriller cronologico, ma per i suggerimenti "filosofici" che introducono il flusso pensatorio dopo i titoli di coda dobbiamo ringraziare probabilmente il Turco Akif Pirinçci, autore del romanzo Die Damalstür (2001), a cui il film è "liberamente ispirato"; quanto invece dobbiamo allo sceneggiatore Jan Berger, non lo sapremo mai se non leggendo il romanzo prima di rivedere il film, come dovrebbe fare ogni serio critico cinematografico. Cosa che io non sono.

il "wormhole" filmico
Film da consigliare a chi ama il thriller cronologico, il giallo filosofico, il mistero insolvibile, e anche agli amanti del cinema in generale. Non mi risulta però che sia stato distribuito nel Belpaese. Finora.

Uno dei rari film in cui compare il Protagonista assoluto, la Primadonna di questo Mondo:


il pulviscolo atmosferico -- ma solo in questa scena, come per incanto

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