Che ovviamente significa "opera di livello internazionale", ma per chi ancora non sia ancora abbastanza fluente in suomen kieli, ci riferiamo qui a
Leijonasydän di D. Karukoski (2013)
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efficacemente riassunto da IMDB: "neo-nazista si innamora di una donna che ha un figlio di colore e si trova a combattere dei sentimenti conflittuali"; e non solo quelli:
il film di Karukoski è in effetti un'opera di ottimo livello tecnico e tutto il cast è efficace, ma mi trovo d'accordo con Veli-Pekka Lehtonen dell' Helsingin Sanomat che lo definisce giustamente naiivina, non saprei descriverlo meglio;
Leijonasydän è soprattutto una rara occasione per apprezzare i dialoghi di una lingua tanto esotica per l'orecchio Italiano, la quale suona ugualmente esotica malgrado la maggioranza dei film in lingua originale che passano per il computer del blogger; basti dire che "cinematografo" in Finnico è elokuvateattereissa; se non riuscite a immaginarvi i dialoghi di un intero film parlati in questa sorta di elfico-protonormanno dai suoni primordiali, guardatevi questo -- In ambito linguistico, devo almeno annotare che uno dei termini più ricorrenti nel copione, vittu, è una delle imprecazioni più comuni in Finnico, e si riferisce in origine (anticamente) ai genitali femminili, così come l'altrettanto popolare reva ma, come possiamo leggere su Wikipedia il termine si presta alle più pittoresche coloriture, cosa che i personaggi del film non possono evitare per due battute di seguito:
"Vittujen kevät ja kyrpien takatalvi!"
(non avrei mai immaginato di poter scrivere una cosa simile)
Se proprio vi scappa di dirlo, usate kettu, che ha un suono simile ma significa volpe.
O anche pottu, che significa patata.
O anche pottu, che significa patata.
Tra l'altro ieri ho anche cercato di vedere
I, Frankenstein di S. Beattie (2014)
ma l'australianità americanizzata della cosa mi ha sopraffatto ben presto; per me i mostri volanti di pietra che sputano fuoco sono stati la proverbiale goccia nel proverbiale vaso:
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