domenica 15 novembre 2015

Persona*

*) Voce di origine probabilmente etrusca, che significava maschera teatrale; dal latino persona ossia maschera e infine individuo: la voce persona stava ad indicare le maschera usate dagli attori e quindi la voce di questi che passava attraverso la maschera; forse anche derivazione dal latino personare cioè suonare attraverso (https://it.wiktionary.org/wiki/persona#Etimologia_.2F_Derivazione)

Mentre il grande pubblico è ipnotizzato dall'orrore della violenza mediatica, io mi dedico al vero intrattenimento, e se è facile screditare le accuse di "false flag" degli Americani -specialisti nel settore- di fronte all'abuso incondizionato delle menti dell'audience televedente globalizzata, è altrettanto facile pensare che i prodotti dell'intrattenimento massivo meno "intelligenti", come il talk show, possano rivelarsi interessanti per chi al contrario cerca barlumi di umanità isolati, alla larga dai fenomeni di massa, di cui sono una conseguenza relativamente innocua. Prendete il Graham Norton Show, ad es., in onda sulla BBC dal 2007, che è un salotto piuttosto kitsch -o dovrei dire molto gay- negli arredi in cui il comedian del titolo ha ospitato decine di personaggi dello spettacolo, in un'atmosfera alquanto informale, come si può offrire nel salottino kitsch di un comico gay; e Irlandese; 
nell'episodio visto ieri su Youtube uno degli ospiti era l'attore Chris Pratt, protagonista di grandi produzioni hollywoodiane come Guardians of the Galaxy e Jurassic World; un bel tipo, non c'è che dire, con una bella parlantina e una particolare predilezione per il "volo dell'uccello" (to fly the bird, sollevare il dito medio come gesto di offesa) che non manca di ripetere anche durante lo show in questione;
ma la cosa più interessante di questo "bel tipo" è quello che rivela del suo americanismo, ovvero il modo di trattare la lingua Inglese come un chewing gum, distorcendola ai limiti della tollerabilità; non di meno, costui è un attore, se non altro sa come parlare, ed è addirittura in grado, come ha dimostrato in diretta, di imitare perfettamente l'accento britannico. Ma ancora, a dispetto del suo talento naturale egli non si sforza minimamente di trattenere la sua americanità, come del resto nessun altro americano, e soltanto per pronunciare una parola utilizza tutti i muscoli facciali, per impartire ad ogni suono emesso dalla sua bocca quello strano effetto distorcente dell'Inglese che siamo abituati a sentire nei films; sentirlo può essere divertente, ridicolo, desolante, e addirittura interessante, ma bisogna vedere per credere; questi che seguono sono fermo-immagine del famoso giovane attore durante lo show, non occorrono spiegazioni. Così infatti parlano gli americani, e non sempre sono giovani attori bellocci in grado di sostenere un ruolo da protagonista in una produzione multi-milionaria di Hollywood. E' qualcosa che fa pensare:






"I am afraid of Americans" (D. Bowie)

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