domenica 5 aprile 2015

I trovatori dell'arcano famoso

Il termine inglese 'ark', che designa -così come in Italiano- una famosa imbarcazione e, nel linguaggio allegorico della chiesa, il grembo della Vergine Maria, deriva direttamente e piuttosto ovviamente dall'antico Egitto, dove si definiva come tale un contenitore portatile, cofano o cesta:


http://s601.photobucket.com/user/nakaryah/media/EgyptianArk.gif.html

Nel 1982 fu distribuita nelle sale l'opera di George Lucas scritta a quattro mani con Lawrence Kasdan, uno dei films più famosi e più popolari degli ultimi cinquanta o cento anni,


Raiders of the Lost Ark di S. Spielberg (1981)

(I predatori dell'arca perduta); nessuno ha mai fatto segreto delle origini di questi tre signori, ma se non bastassero i loro nomi sappiate che essi sono 'ebrei' Aschenaziti, ovvero di provenienza Europea e di origine Cazara; sono in genere facilmente riconoscibili dai cognomi teutonici,  slavi, polacchi o magiari, e compaiono in un 90-95% dei cartelloni cinematografici "americani", fin dalla fondazione delle Majors hollywoodiane (Fox, Goldwyn, Mayer, Warner, Laemmie etc.)
Il messaggio "occulto" del film di Lucas/Kasdan/Spielberg è in effetti assai ben chiaro in queste due immagini seguenti, dove l'oggetto sacro del titolo, la leggendaria 'arca dell'alleanza', appare perlappunto celata all'interno di casse che riportano a chiare lettere il nome dei proprietari; in origine la Germazia 'nazista':


e quindi gli Stati Uniti d'America (con l'aggiunta delle rotelle):


E' degno di nota anche il fatto che una volta aperta la temibile 'arca' si rivela piena di sabbia, una metafora piuttosto sottile della stessa 'polvere del tempo' che ricopriva i misteriosi tesori egiziani più o meno (resi) noti al pubblico; e non di meno come nella catastrofe finale essa attragga comunque l'"ira divina", una energia incontrollabile che annienta un esercito in pochi minuti. Non era quello che si aspettavano gli archeologi internazionali (il Francese, il Tedesco e l'Americano) ri-uniti per l'evento, né probabilmente il pubblico pagante, ma è quello che tutti noi abbiamo trovato, nel 1982 come nel 2015. 

(o dobbiamo intenderla come simbologia del silice, elemento alla base del microchip???)

Una coincidenza inquietante, che ci fa riflettere: come può della comune sabbia scatenare una simile forza distruttrice? Ma in questo contesto, sullo sfondo degli scavi archeologici egiziani, sabbia è naturalmente sinonimo di mistero, ovvero di tutto ciò che permane nascosto, occultato, e infine occulto.
Una cassa all'interno di una cassa, che si rivela infine cassa, equivalente di 'vuota', ma che nella nostra lingua è sinonimo di "cancellato" o "eliminato", derivato dal termine latino che definiva ciò che è "vano, inutile, senza effetto". Questo è esattamente il tipo di gioco a cui siamo tutti costretti, ovvero un gioco di scatole (non necessariamente, o non solo Cinesi) descritto attraverso un gioco-di-parole.
Un labirinto senza fine e senza confini. Un gioco (del) casso.

Abbiamo visto poco fa nel mio percorso virtuale quanto sia difficile rendere OCCULTO il nome di una antica deità Egizia per chi non è abituato a scrivere il suo nome o a pronunciarlo come fanno in genere gli Anglofoni; come ad esempio in questa rappresentazione di un'Arca appartenente ad un certo Dio Egizio pubblicata da bible-history.com:


http://www.bible-history.com/ibh/Egyptian+Daily+Life/Offerings/Amen+Hetep+III+Offering+Incense+Before+the+Ark+of+the+God+Amen+Ra

Questo è più o meno tutto quanto c'è da sapere, a proposito dello 'scettro' e del suo passaggio durante la II Guerra Mondiale, ma tra le varie, mirabolanti avventure che separano questa simbolica fiaba sul potere assoluto (o "divino") ascoltiamo anche un ufficiale Nazista pronunciare queste parole:



ovvero "Mi indisponde il pensiero di questo... Rituale Giudaico."

Il rituale in questione viene officiato dall'archeologo Francese (ricordate le avventure del Santo Graal e le sue misteriose locations?) Belloq, che per l'occasione porta i paramenti sacri dei sacerdoti ebrei dell' antichità, con tanto di efod -- il pettorale con dodici differenti pietre:


e un vero-e-proprio scettro, a rappresentare il rito di passaggio il quale, malgrado la presunta origine israelita, non ritrae alcuna deità giudaica; o meglio, non quella più nota nel mondo Gentile.
L'oggetto viene inquadrato in primissimo piano in questa sequenza, per non lasciare alcun dubbio riguardo la bestia scolpita nell'oro:


la tipica spirale laterale delle corna ricurve e il muso piatto e allungato sono quelli inconfondibili dell'ariete, l'animale più frequentemente assimilato alla figura diabolica, come nel caso del famoso 'capro sabbatico' dipinto da Eliphas Levi, il noto esoterista e teosofo francese, che rappresenta Baphomet (Bafometto) in Dogme et Rituel de la Haute Magie del 1856, quello che potremmo ben dire 'il ritratto ufficiale' -o perlomeno, il più popolare, del diavolo;

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a4/Baphomet.png

a proposito del quale risulta stranamente interessante anche la didascalia di Wikipedia:

"L'immagine di un Capro Sabbatico del 19mo secolo, creata da Eliphas Levi. Le braccia sono iscritte con le parole Latine SOLVE (separa) e COAGULA (unisci) ovvero il potere di "legare e sciogliere" usurpato a Dio e, secondo la tradizione Cattolica, alla gerarchia ecclesiastica agente come rappresentante di Dio sulla Terra." (... from the ecclesiastical hierarchy acting as God's representative on Earth - http://en.wikipedia.org/wiki/Baphomet#/media/File:Baphomet.png) (corsivo MIO)

A questo punto, ci dovremmo chiedere perché un archeologo Francese al servizio dei "Nazi" Tedeschi in un film Americano dovrebbe impugnare un artefatto di natura palesemente diabolica durante un rito definito "Giudaico" (Jewish) e dove del resto l'abbigliamento dell'officiante non dà adito a dubbi sull'origine della cerimonia stessa, della quale l'oggetto centrale partecipa di diritto (usurpato agli Egizi) dell'iconografia giudeo-cristiana...?

Certo che no, perché quale che sia l'ambiguo rapporto tra l'ambiguo Francese e i cattivoni di turno, l'Americano o Anglosassone medio --di nome Jones, il secondo cognome più diffuso in Inghilterra (dopo Smith) che è peraltro stato adottato da un numero imprecisato di Giudei il cui patronimico era Jonah-- ha le mani letteralmente legate


e non può fare altro che chiudere gli occhi di fronte all'orrendo spettacolo (il potere che consuma) consigliando alla sua bella di fare altrettanto:


"QUALUNQUE COSA SUCCEDA, NON GUARDARE"
o meglio, non VEDERE...

Per la cronaca, oggi Mr. Spielberg compare tra le sei persone più citate -assieme a Lucas- nei ringraziamenti dei vincitori dell'Academy Award (Oscar) mentre "Dio" è soltanto settimo nella lista.
Questo è quel genere di cose di cui amano vantarsi gli Ebrei, perché alla fine soltanto loro possono farlo; soltanto loro sono gli Eletti del Signore...

Ho ascoltato a lungo Spielberg parlare a proposito della serie di Indiana Jones, in un (lungo) bonus disk pescato dal torrent, e devo dire che quest'uomo ha una personalità magnetica e decisamente rara, che sembra aver conservato nel tempo un entusiasmo e una sorta di vivacità interiore tipicamente infantili, assieme ad una grande, innegabile gentilezza d'animo che traspare dalla sua parlata; 


per il blogger anglofilo, sempre attento a ciò che SENTE attraverso le voci degli attori e di ogni personaggio pubblico, la chiarezza del linguaggio con cui si esprime, con il suo paradossale Inglese Americano non-mid-atlantico ma sempre perfettamente comprensibile in ogni singola sillaba, riflette la sua personalità cinematografica, con cui, malgrado un certo approccio semplicistico -o grazie ad esso- è riuscito nel giro di pochi anni a divenire il regista più famoso di sempre -assieme al collega, il ruspante George Lucas.
Forse alla fine il più grande segreto è proprio questo, comunque lo si voglia vedere in ambito mitologico o religioso, in quello umanistico l'idea di una divinità come una entità diabolica ci suggerisce sempre l'immagine di un bambino che si diverte pazzamente con il suo mondo-giocattolo, fino a che la controparte "responsabile" lo richiama al dovere, oppure che si impegna fin troppo seriamente lavorando al suo microcosmo, fino a che la parte "incosciente" (o inconscia) lo richiama al divertimento...
Certamente nessun altro avrebbe saputo riassumere in un solo film tutta la storia della diabolica conquista degli Stati Uniti d'America con tanto garbo e divertimento per sé, per tutti i lavoranti sul set, e per tutti gli spettatori del mondo. Ancora una volta la "realtà" supera di un pezzo la "fantasia", e ancora una volta il 'making of' è meglio del 'film' vero e proprio.

Per chi vuole proseguire il gioco per conto suo, consiglio questo link che riconduce la radice RK al Greco PX (Ro-Xi), parte centrale di ἀρχή (archè, "origine", "inizio" o principio) utilizzato come simbolo del CRisto Gentile e sillaba iniziale del KRST Egizio; il termine è correlato pure ad 'arco', ovvero alla parte di una ci/rc/onferenza disegnata attorno al C/ent/r/o (del Mondo);
qualcuno sostiene che il Cristo "stabilito apertamente come strumento di espiazione" in Romani 3, 25 sia assimilabile al coperchio dell'arca dell'alleanza, mentre lo Online Etimology Dictionary ci ricorda che 'arca' è contenuta nel termine 'arcano', e sicuramente c'è dell'arcano nell' 'arca'; molto più di quanto si potrebbe immaginare vedendo la cassa...

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