mercoledì 1 aprile 2015

Dolci ricordi mortali

Ho scoperto che esiste un sito interamente dedicato alle merendine italiane; si chiama merendineitaliane.it.
Su animamia c'è una lunga lista de "i cibi che hanno deliziato l’infanzia dei bambini italiani degli anni ’60 e ’70"; qui ho rivisti con una certa nostalgia tanti prodotti che hanno segnata la memoria della nostra infanzia e la nostra salute, mentale e fisica; quelli di cui ricordiamo ancora il jingle in tv, i colori, il profumo e il sapore; dal Cornetto alla Fiesta, dai Tic-tac alla Girella, dai formaggini Susanna ai Baci Perugina al Mottarello... (erede dello "storico" Pinguino, forse il più remoto dei miei ricordi alimentari)...
Cose che forse ebbero successo perché avevano un che di "genuino" nella loro industrialità, io ricordo ancora il sapore di certe merendine e credo che se potessi (e se volessi!) assaggiarne una oggi dovrei ammettere che malgrado tutto --ma proprio tutto-- avevo ragione a esserne goloso; sicuramente anche le fabbriche degli anni '70 erano meno "industriali" di quelle degli anni 2000, e anche se non assaggio roba simile ormai da decenni so che anche questo settore dev'essere peggiorato come tutti gli altri, solo per tenere il ritmo, per adeguarsi allo standard...

http://www.merendineitaliane.it/wp-content/uploads/Storia_01.jpg

Ma poi mi sovviene il trascurabile, e trascuratissimo dettaglio, che tutto ciò era veleno puro allora proprio come lo è oggi; leggendo un vecchio "Topolino" dei primi anni '80 ieri sono rimasto colpito ancora una volta dalla quantità e dalla qualità di "prodotti alimentari" con un target infantile che venivano pubblicizzati allora, quando la Mondadori aveva un contratto con il Burghy; oggi l'editoriale Panini pubblica pagine della McDonald's che regala i pupazzetti Disney assieme all'Happy Meal, un'altra trappola mirata alla fascia infantile che trascina con sé quella adulta grazie a qualche grumo di polivinile stampato e colorato... (e a quell'odore inebriante...)
Cambiano i nomi, come i personaggi dei films a cartoni animati, ma la "minestra" è sempre la stessa, e purtroppo non è mai minestra;
oggi so che lo zucchero raffinato, una droga a tutti gli effetti su cui era basata l'alimentazione "fuori pasto" durante l'infanzia, produce gravi danni al sistema nervoso, per non parlare di tutti quelli più -o meno- evidenti sul fisico; oggi so che la semola di grano duro è paragonabile all'eroina, per via delle sue narcoproteine (causa della celiachia in soggetti predisposti) e la sola idea di mangiare una cosa chiamata "colla" (glutine) mi mette un peso allo stomaco;
oggi conosco gli effetti dell'acrilammide, un composto altamente cancerogeno che si forma con la frittura ad alte temperature, ad es., delle patatine... Quella era la vera sorpresa!
Notiamo che Wikipedia Italia descrive i pericoli di questa sostanza nel dettaglio, evitando però gli esempi troppo ovvi che presenta ad es. Wikipedia English, dove invece compaiono tutti i tipi di patatine fritte in commercio (potato chips & french fries)

https://okayscuola.files.wordpress.com/

L'acrilammide inoltre compare su Wikipedia English nella tabella delle sostanze chimiche ad altissimo rischio elencata come cangerogeno mutogeno; non esiste una pagina equivalente nella versione italiana.

Oggi so pure che i latticini sono anche peggio delle carni, almeno per quanto riguarda il sistema immunitario, e che probabilmente producono sulle ossa un effetto contrario a quello noto e propagandato, ma certo è sempre più ripugnante vedere i cadaveri di tante creature venduti in ogni forma, con ogni sorta di travestimento, dal salamino baby all'hamburger di prosciutto, alle cose impanate, in modo da risultare completamente irriconoscibili nel colore, nell' odore e nel sapore, proprio come lo erano gli omogeneizzati quand'eravamo bebè, e proprio grazie alla panatura, con cui si accumula la mortale acrilammide, anche più dannosa;
formaggini, dolciumi, tortine di ogni tipo immaginabile o meno, miscugli indicibili di latticini e zuccheri, burro e uova, cose che fanno pensare alla beatitudine dell'ignoranza di quando si badava agli addittivi, ai coloranti e ai conservanti, che destavano la preoccupazione di tutte le mamme; che una fetta di gamba di maiale cotta non contenesse solfiti era certo un paradosso in termini, ma erano termini che si potevano tenere facilmente al di fuori del quadro sinottico mediatico, con la completa mancanza della 'informazione alternativa' che oggi proviene da internet; e la stragrande maggioranza dei consumatori continua a gravitare al di fuori di ciò che viene impropriamente definito "alternativo", e che in generale è molto più prossimo alla realtà dei fatti che riguardano la mafia industrial-alimentare e il racket dei farmaci ("big pharma") -ad es.- di quanto si possa permettere di essere qualunque testata giornalistica; 

http://www.hwupgrade.it/
(il rollino alla nocciola era il mio preferito in assoluto)

così, in breve quel moto nostalgico iniziale rivela la natura pessima di questo settore del mercato sempre all'avanguardia, sempre attento e pronto a rinnovare la propria immagine seguendo le correnti multimediatiche, quando milioni o miliardi di bambini adorano Peppa Pig ma continuano a mangiare gambe di porco ad ogni pie' sospinto, e i solfiti sono sempre l'ultimo dei problemi;
piccoli e grandi lettori di Paperino continuano a mangiare il parentado di Paperopoli arrosto, anche perché Nonna Papera continua a sfornare tacchini per il giorno del ringraziamento, e malgrado la loro dimensione inspiegabilmente ridotta io continuo a chiedermi a chi appartenessero quei corpicini fumanti serviti in tavola; e chi li ha sgozzati e decapitati...
E' vero, la Girella Motta degli anni '70 era qualcosa di irresistibile, qualcosa che resta indelebilmente impresso nella mente, e oggi basta sentirne l'odore (a distanza) per capire che non è proprio la stessa roba; ma la sua "bontà" di allora, forse davvero dovuta alla qualità superiore delle materie prime, non peggiora forse le cose in maniera esponenziale? Non perché non possiamo più mangiarla, ma perché ne abbiamo mangiate in quantità, ne siamo diventati schiavi, abbiamo sviluppata una dipendenza fisica al saccarosio e alle gliadine, non ne abbiamo letteralmente potuto fare a meno per decenni, inconsapevolmente; ed è tutto collegato, il 'peccato di gola' è qualcosa di trascurabile in un mondo di mangia-cadaveri, ma è il peggiore danno che si possa compiere contro sé stessi, puntualmente perdonato soltanto sulla base di una totale, vergognosa ignoranza; 
industrie Italiane come Motta e Alemagna (oggi Nestlè) e la Algida (Unilever) tra le altre, il cui successo multinazionale fu in gran parte dovuto al boom delle merendine degli anni '70 e '80, si sono vendute (e non sono state comprate) in virtù di tanta popolarità pagata caramente dai milioni di consumatori intossicati a vita dalle loro delizie simil-genuine, le stesse che hanno arricchiti i loro dirigenti oltre ogni misura, assieme ai produttori dei farmaci di sintesi.

Questi  consumatori sono gli stessi che oggi tengono d'occhio il colesterolo e l'ipertensione, che combattono contro la cellulite, le vene varicose e il cancro, spesso senza prendere nemmeno in considerazione l'idea di eliminare i veleni veri e propri che trangugia ancora quotidianamente; non perché li apprezzi particolarmente, o ne "vada matto" -- com'è inevitabile nel caso di un'overdose da glucosio-- così come accadeva per le tortine e i gelati quand'era bambino, ma semplicemente perché è abituata a consumare certi alimenti in luogo di altri; e una "semplice abitudine" non è qualcosa che l'utenza sembra predisposta a contrastare come potrebbe fare con quello che invece si definisce "vizio"; il fatto che le abitudini quotidiane dell'utenza moderna siano spesso più dannose dei suoi vizi non fa alcuna differenza in questo contesto, se non in termini squisitamente commerciali...

La nostra generazione è stata segnata da principio, e gravemente, in un periodo in cui il nostro corpo era in fase di formazione; soltanto oggi abbiamo un minimo di consapevolezza di tutto ciò che abbiamo subìto, con estremo piacere, durante quella delicata fase della nostra crescita in cui tante sostanze nocive hanno inficiata la normale evoluzione del nostro organismo in ogni sua parte, dallo scheletro al sistema nervoso, a quello immunitario, digestivo e circolatorio, fino all'epidermide... Siamo stati avvelenati da sempre, e spesso continuiamo a farlo in vario grado seguendo delle abitudini adottate nell'infanzia e mantenute nel corso dei decenni; possiamo forse incolpare qualcuno o qualcos'altro per tutti gli effetti collaterali di una dieta tanto scellerata che sono comparsi in età adulta, ma oggi non abbiamo scusanti per condannare le nuove generazioni a questo trattamento industriale delle masse consumatrici disegnato per la creazione di una utenza alimentare che sarà inevitabilmente composta di utenti farmaceutici e/o pazienti ospedalieri.
Io sono da anni un "vegano" convinto della bontà della mia scelta, ma fuori dal mio blog non tratto spesso di questo argomento, non dico come o cosa dovrebbe mangiare qualcun altro; vorrei però consigliare perlomeno cosa evitare, specialmente quando si tratta di bambini; tutto ciò che viene prodotto dal'industria alimentare specificamente per i bambini, corrisponde a ciò che i bambini dovrebbero evitare come la peste.
Se potessero farlo.

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