domenica 19 aprile 2015

Filmsenzastelle

Malgrado Jackie Chan sia il mio ultimo eroe rimasto, non potrei giudicare questo

Gorgeous di V.Kok (1999)

come uno dei suoi migliori films; condivido il giudizio complessivo di IMDB, dove raggiunge le fatidiche sei stelline su 10 che ne decretano la mediocrità ma anche la sufficienza, avendo le giuste, o piuttosto 'solite' dosi di azione e umorismo ben distribuite, misurate e condite con un pizzico di romanticismo à l'orientale, secondo la ricetta classica del vecchio Jackie; Gorgeous, noto da noi come "In fuga per Hong Kong" (ovviamente) contiene anche una graziosa cinesina

Qi Shu, tenuta in fresco per l'occasione

ma l'aspetto più interessante, e veramente innovativo del film di Kok si basa sul personaggio di Jackie, che non per caso si chiama ("C.N.") Chan, ed è un ex-artista marziale che si dedica interamente alla finanza, uno dei ruoli più improbabili nella lunga filmografia dell'artista marziale (ancora molto attivo), e sicuramente il meno simpatico:


nella prima parte del film infatti Mr. Chan appare come uno di quei personaggi che oggi presumo abbondino dalle sue parti, ovvero un parvenu cinese che passa le serate in videoconferenza con gli azionisti e si limita ad utilizzare le donne per le proprie necessità momentanee;

(ad es. una cena)

l'imprevisto, che compare simbolicamente nella forma di un messaggio in bottiglia, e porta all'inevitabile sequenza di scontri meta-circensi organizzati dall'eterno rivale

(dove tra l'altro il Ns. ne prende un sacco e una sporta)

lo porta a ri-considerare il suo approccio con l'altra metà del cielo, in tempo per un happy ending (Spoiler Alert!). Ma è quando, messo alle strette durante il suo secondo scontro il temibile Alan (Bradley James Allan, che ha imparato il wushu dai maestri di Jet Lee) ricorda le parole della donzella, soltanto allora scopriamo quello che mancava al film, e mancava più di ogni altra cosa al di là delle qualità di Jackie come scenggiatore e regista; era proprio il suo sorriso



ed è ormai troppo tardi per salvare un film che per tre quarti è interpretato da un personaggio 'serio' e anche piuttosto qualunque, al di là delle sue famose doti acrobatiche... Ma non è troppo tardi per ricevere lo stesso messaggio-fuori-dalla-bottiglia, così come lo legge accidentalmente Chan su un poster pubblicitario:


("SMILE" :-)

per quanto riguarda il blogger, essendo la mia personale preferenza basata sulla mera simpatia del personaggio di Jackie Chan, non potrei essere più convinto della efficacia di questo messaggio perché non soltanto il grande Jackie qui è quasi (sempre) irriconoscibile, interpretando il "serio", ma soprattutto questo quasi-irriconoscibile Jackie non mi piace affatto, ed è interessante notare come la questione non implichi nessuno dei tanti muscoli che lo scattante Jackie coltiva con passione dalla nascita -e l'hanno certamente aiutato nella scalata al suo successo- tranne quei pochi del volto, almeno una dozzina secondo Focusutilizzati per sorridere


Un Jackie Chan Movie deludente anche per gli abituali fuori scena finali, molto limitati, ma decisamente molto più interessante del solito Jackie Chan Movie, perché è la dimostrazione pratica e incontrovertibile che il semplice sorriso di qualcuno può davvero fare la differenza; e temo che questo valga per ogni qualcuno...

Prendiamo un buon esempio da LUI



Vedo solo adesso su IMDB che nel cast compare anche Stephen Chow (autore del memorabile Kung Fu Hustler) nel ruolo dell'agente di polizia.

Vorrei scrivere qualcosa anche di


dove c'è tutto quello che occorre per concludere la sotto-saga "Hobbit", ma sopra tutto -e tutti- c'è Smaug


che purtroppo per noi è il più grande personaggio cinematografico del 2014 e finora anche del '15, e devo ammettere, dopo avere confrontata la traccia audio originale con quella doppiata in Italiano, che Luca Ward sarà pure bravo, o bravissimo, ma il suo drago non è letteralmente paragonabile a quello impersonato con ogni muscolo --compresi i buccinatori e i levator, ma anche con braccia e gambe e tutto il resto, come abbiamo visto nell'ep. precedente ed è sempre bello rivedere 



-- da Benedict Cumberbatch; in tema di 'simbologie del potere' e complottismo, che il miglior personaggio del cinema 2014/15 sia un drago potrebbe insospettire i teorici che vogliono dei rettili(ani) a tramare nell' ombra del Palazzo? Per fortuna che queste idee non sfiorano nemmeno le nostri testoline di bloggers... Vorrei scrivere qualcosa di questo film ma l'ho già fatto, e in fondo ormai mi basta anche solo postarne il titolo, in questo frangente; ma ecco un'altra immagine gratuita:


L'altro titolo da annotare è quello di 

The Boxtrolls di G. Annable & A. Stacchi (2014)

della cui interpretazione vocale o canora non posso dire nulla, avendone visionata una versione (Blue Ray Rip) doppiata in italiano, ma che merita sicuramente un post-icino nel mio blogghettino, perché la bravura di piccoli e grandi ruoli, dei tanti personaggi senza volto dietro un'opera come un film in stop-motion animation, restituisce sempre un certo significato al cinema come professione d'arte, e lo fa anche quando una fiaba infantile sfuora nell'horror, con un film ambientato in un mondo grottesco e stravagante, e che infine è soltanto una puerile riduzione della "realtà"... Come sempre, ma leggermente diverso da sempre..


Riguardo l'ambiguo ruolo del formaggio, sul quale ci siamo interrogati vanamente la sera della visione, può apparire strano -almeno quanto il complotto rettiliano- che questa forma di simbologia riguardi proprio un alimento la cui tossicità è -a mio parere- incomparabile, una informazione vitale di cui nondimeno, apparentemente, pochi individui al mondo sono a conoscenza... Certo, è strano, ma cos'altro potremmo dire a questo proposito; è solo una fiaba per bambini, e soprattutto è solo un film.


a tutti piace il formaggio, no?

Nessun commento:

Posta un commento