Domenica
Farò di questo esercizio un'abitudine, per lo straordinario risultato di cui prendo nota qui:
quando ancora la 'matrice psichica' non ha preso il sopravvento, subito dopo il risveglio, occorre rimanere nella stessa posizione del sonno, al buio e con gli occhi chiusi, immobili, pensando di allineare i propri pensieri, di sintonizzarli in armonia con il pensiero cosmico, se vogliamo, con tutte quelle forze che non sono generalmente sensibili ma che sappiamo esistere in una sfera meno superficiale del nostro essere; l'idea mia principale in questo caso è stata quella dell'allineamento, o perlomeno è questo pensiero che ha causato un effetto tanto notevole da meritarsi una nota... letteralmente;
dopo qualche minuto di questo mio 'allineamento' mentale infatti ho percepita una vibrazione estremamente bassa, e così intensa da farmi pensare ad un fenomeno di tipo 'soprannaturale'; lo definirei come un suono, perché la mia impressione era quella di un effetto simile ad una vibrazione sonora, ma troppo bassa e troppo intensa per essere udibile; un 'suono interiore' e fors'anche 'metafisico';
certamente non era qualcosa di percettibile all'esterno della mia testa, e nondimeno questo risultato era per me del tutto inatteso e al momento è apparso tanto reale quanto una sveglia che suona, o qualsiasi altro suono da una fonte estranea; leggendo sulle vibrazioni ho dedotto che si trattava di una risonanza;
sulla vibrazione qui si legge alla voce 'effetti sulla salute':
"In ambito ermetico si attribuisce capacità vibratoria anche ai pensieri, ritenuti in grado di creare delle strutture energetiche, o campi morfici, capaci di influire su quelle dimensioni della realtà con cui entrano in risonanza. (^ Cfr. il terzo principio dell'ermetismo ne Il Kybalion, Venexia, Roma 2000: «Niente è immobile; tutto si muove; tutto vibra»."
Sulla risonanza:
"La risonanza è una condizione fisica che si verifica quando un sistema oscillante forzato viene sottoposto a sollecitazione periodica di frequenza pari all'oscillazione propria del sistema stesso."
(http://it.wikipedia.org/wiki/Risonanza_(fisica))
la mia deduzione a proposito della risonanza è derivata dal tipo di sensazione 'in crescendo' prima e 'smorzando' poi, che malgrado la sua estrema brevità ha suggerita l'idea che si trattasse di una vibrazione giunta ad un momento di equilibrio.
Sulla risonanza Schumann leggiamo sempre su Wiki:
"La Risonanza di Schumann è un gruppo di picchi nella porzione di spettro delle frequenze estremamente basse (ELF) del campo elettromagnetico terrestre. " (http://it.wikipedia.org/wiki/Risonanza_Schumann); non sembrerebbe che la mia esperienza abbia qualcosa a che fare con questa definizione riguardante la Terra (almeno, non immediatamente) ma per me è interessante notare che si tratta comunque di 'frequenze estremamente basse', Extremely Low Frequencies, o ELF; anche perché 'elf' significa 'elfo' in Inglese..
Per quanto riguarda il ricercatore onirico, che da sempre si interessa agli stati non-ordinari della coscienza, questa breve 'interfase vibratoria' ottenuta in maniera inaspettata e sorprendente è un evento incoraggiante, che mi spinge ad espandere la mia ricerca in quel particolare contesto psichico che si crea nella fase ipnagogica e in quella ipnopompica, il mio laboratorio interiore in cui nel millennio passato ottenni risultati interessanti nell'ambito della visualizzazione; è anche una buona occasione per ricordare la realtà vibrazionale della materia, come abbiamo letto sopra, che la apparente solidità di questo mondo è di fatto dovuta alla stessa sostanza che compone il suono, che ogni cosa nota (...) è un particolare stato vibrazionale in cui si esprime una forma di energia per come è percepibile dai nostri sensi -- tutto il resto è escluso, se non dalla nostra mente, e soltanto su questo piano è possibile una ricerca che si estenda oltre l'illusione materiale.
Incuriosito dalla corrispondenza dell'acronimo Inglese per le Frequenze Estremamente Bassa con il nome degli antichi 'esseri soprannaturali', ne leggo la definizione su Wiki English:
"In medieval Germanic-speaking cultures, elves seem generally to have been thought of as a group of beings with magical powers and supernatural beauty, ambivalent towards everyday people and capable of either helping or hindering them."
Ovvero: nelle culture medievali di lingua Germanica, gli elfi sembrano essere generalmente considerati come un gruppo di esseri con poteri magici e bellezza soprannaturale, ambivalenti nei riguardi della gente comune e disposti tanto ad aiutarli quanto ad ostacolarli. (trad. mia)
Non occorrono lunghe ricerche per avvertire la assonanza -o risonanza- con lo ALF, la prima lettera dei Fenici, da cui derivò la alfa ellenica e tutto ciò che conosciamo e di cui abbiamo notizia Qui e Ora...
Così come la loro 'descrizione generale' rispetto alla 'gente comune' (everyday people, letteralmente: gente di tutti i giorni) è la stessa che potrebbe definire le figure mitologiche più 'rilevanti' nella anti-cultura moderna, cioè gli dèi, sulla base della loro 'ambivalenza' riguardo l'essere umano, allo stesso modo il loro nome rivela una natura principiale che va ben oltre il così detto folklore; per quanto alla fine qualunque cosa nella cultura essoterica si potrebbe definire ugualmente 'folk lore' o racconto popolare, e ogni nozione normalmente accettata come reale è di fatto sottomessa, inevitabilmente, a ciò che è destinato a 'restare al di sopra', ovvero alla super-stizione.
Tra le caratteristiche proprie degli elfi, vediamo che nella mitologia Scozzese sono a tratti 'alti e affascinanti' (i Tuatha de Danann) mentre presso gli Scandinavi troviamo "gli Ellefolk, esseri che per comportamento sono simili agli Elfi e sono alti circa un metro. Essi, come gli Elfi hanno un rapporto privilegiato con la natura e possono passare attraverso i quattro elementi fondamentali: aria, acqua, fuoco e terra."
http://it.wikipedia.org/wiki/Elfo
E queste brevi, scarne descrizioni, per quanto mi riguarda, sono sufficienti a definire una mia realtà mitologica di cui ho fatto tesoro nel corso dei decenni.
La parabola discendente degli elfi, che nell'antica mitologia Nordica erano 'talvolta compresi fra gli dèi pagani' e già nella letteratura medievale erano 'prevalentemente mostruosi e nocivi' (http://en.wikipedia.org/wiki/Elf) è quella che descrive l'intero cammino della teologia umana, simboleggiato nei testi giudeo-cristiani nell'episodio della 'rivolta' celeste degli angeli (ággelos=messaggero) e della conseguente punizione divina che decretò il loro confino fra i mortali;
la solita, inconfondibile strategia 'mosaica' dei giudei, che incorporarono nella loro cosmologia il mito immortale degli elfi tramutandoli in demoni -in senso biblico, cioè ex-angeli- o meno, è abbastanza accessibile da comparire su wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Elf#Relationship_to_Christian_cosmologies);
è impossibile per noi nord-italici non riconoscere la suggestione del termine Alb (da cui albo, bianco) e Alp, evidentemente associato alle Alpi, che definisce l'Elfo Nordico -compreso quello che molestava la madre di Lutero (-Ibid.)- e che risulta ancora possente, maestoso ma anche minaccioso nella sua forma terrena, di montagna vivente; noi prealpini tutti viviamo letteralmente ai loro piedi.
La parabola discendente degli elfi, che nell'antica mitologia Nordica erano 'talvolta compresi fra gli dèi pagani' e già nella letteratura medievale erano 'prevalentemente mostruosi e nocivi' (http://en.wikipedia.org/wiki/Elf) è quella che descrive l'intero cammino della teologia umana, simboleggiato nei testi giudeo-cristiani nell'episodio della 'rivolta' celeste degli angeli (ággelos=messaggero) e della conseguente punizione divina che decretò il loro confino fra i mortali;
la solita, inconfondibile strategia 'mosaica' dei giudei, che incorporarono nella loro cosmologia il mito immortale degli elfi tramutandoli in demoni -in senso biblico, cioè ex-angeli- o meno, è abbastanza accessibile da comparire su wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Elf#Relationship_to_Christian_cosmologies);
è impossibile per noi nord-italici non riconoscere la suggestione del termine Alb (da cui albo, bianco) e Alp, evidentemente associato alle Alpi, che definisce l'Elfo Nordico -compreso quello che molestava la madre di Lutero (-Ibid.)- e che risulta ancora possente, maestoso ma anche minaccioso nella sua forma terrena, di montagna vivente; noi prealpini tutti viviamo letteralmente ai loro piedi.
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