giovedì 19 febbraio 2015

32. O' capitone.

Non c'è un motivo particolare per condividere questa infografica pubblicata su Facebook, che cita l'art. 32 della costituzione Italiana; è una tra le tante voci (almeno 139) che dichiarano, definiscono e determinano in gergo politico una immane presa per i fondelli, della quale una buona percentuale della popolazione ha un vago sospetto dal momento stesso in cui fu promulgata (nel '947); soltanto qualche parola nell' oceano tempestoso di parole in cui galleggiamo, a stento, nella virtualità frattale della materia; ma è stata pubblicata da un gruppo antiproibizionista, ovvero favorevole alla legalizzazione della canapa (Cannabis indica, sativa, ruralis), com'è evidente, e riguarda OGNI abitante del Belpaese, non soltanto i consumatori abituali, né quelli occasionali, o gli astinenti cronici; riguarda ognuno di noi, al di là di ogni possibile relazione con la materia in oggetto; perché essenzialmente riguarda l'essere umano in relazione al suo habitat naturale, e ogni possibile frutto, o pianta, albero o fiore, vigna o erba che spuntano da questa Terra; riguarda il Benessere, ancor prima della salute, e ben oltre l'idea artificiale della sanità mantenuta attraverso la grande truffa della sintesi chimica e l'incessante propaganda anti-culturale alla quale contribuisce pesantemente il Leviatano della industria farmaceutica, o Big Pharma


Quelle che leggiamo qui sopra sono BALLE - in maiuscolo, perché sono BALLE maiuscole; la repubblica Italiana NON tutela la salute e non la considera un diritto fondamentale dell'uomo o interesse della collettività, ma interesse proprio ed esclusivo di chi sa ricavare dalla malattia altrui un tornaconto personale, punto.
E a capo: la legge VIOLA (il colore del lutto) i limiti imposti dal rispetto della persona umana costantemente, quotidianamente, QUI e ORA, negando l'accesso a quella che si è dimostrata più e più volte, con la sperimentazione scientifica E medica, la fonte vegetale di principi terapeutici più potente e a più ampio spettro mai conosciuta , perché fa sparire ogni male, dalla depressione al cancro e dalla distrofia muscolare alla sindrome premestruale; queste nozioni sono ormai fin troppo note agli antiproibizionisti, individui e associazioni, per lasciare il minimo dubbio sulla immane IPOCRISIA di chi scrisse cose simili a un decennio di distanza dal più grave e vergognoso crimine contro l'umanità intera, che diede inizio al regime proibizionista e al boom di schizofrenia, cancri e patologie cardiocircolatorie che il falso-benessere della 'nuova economia' post-bellica sosteneva a suon di cadaveri arrostiti, grani modificati e zuccheri raffinati, e attraverso la monopolizzazione delle droghe legali, il tabacco e l'alcool, che si possono tranquillamente considerare tra le sostanze più letali e più diffuse, nonché tra le meno interessanti in assoluto dal punto di vista psicoautico; e antropologico;
siamo tutti propensi ad additare le lobbies del tabacco e degli alcolici come responsabili di un massacro continuo, e particolarmente crudele, che si perpetua da generazioni contro le masse dei consumaitori ignari; siamo in grado di riconoscere l'orrore di mostri come la Philip Morris e la Budweiser, complici di un crimine che nell'insieme equivale a un genocidio, per quanto i geni in questione siano poco intelligenti, i figli spaiati di una madre che il sapere popolare vuole sempre incinta (cfr. The insider di M.Mann); per qualche motivo ci sfugge facilmente il significato di quell'etichetta che si trova su questi prodotti, reperibili DOVUNQUE anche nel nostro Paese, la quale certifica se non altro una azione di CONTROLLO da parte di un ente nazionale; eppure lo sappiamo, alcool, tabacco...  Non è sempre necessaria una compagnia femminile per ridurre chiunque in cenere.
Sappiamo per certo che il tabacco e l'alcool fanno N milioni di morti ogni anno; morti volontarie, apparentemente, o suicidi di massa estremamente lenti, ma in gergo sono preventable deaths, ovvero morti prevenibili; quando leggiamo quello 0.7 percento delle statistiche riguardanti le drugs, contro il 18% del tabacco, e il 3.5 dell'alcool, non indugiamo nemmeno un listante sull'enigma linguistico che pongono le (prescription) drugs degli anglofoni comprate in farmacia e le (street, illicit, illegal, etc.) drugs, sostanze proibite, che sono quelle 'droghe' che noi distinguiamo dalle 'medicine'; per gli Americani una medicina è drug, e del resto anche loro vendevano il pepe -una droga alimentare- nei drugstores, assieme all'assenzio e alla tintura di cannabis. Fino al 1937.
Lo 0.7 (qualche centinaio di migliaia di persone) è poca cosa confronto al 18%, che sono milioni e milioni di individui, stroncati da un cancro o da un infarto per colpa delle sigarette, e del resto gli Americani oltre a Venere vogliono il barbecue la domenica e birra e patatine con la TV... ma qui si parla solo di tabacco, ovviamente anche in questo caso monopolizzato dal governo, commercializzato con punti di vendita che sono autorizzati dallo Stato, che ne trae un profitto diretto e CONTRO la salute dell'individuo, e l'interesse della collettività; è un crimine molto ben organizzato, impeccabile, è addirittura un Istituto; ma è un crimine. Quale forma di RISPETTO dovrebbe rappresentare il crimine impunito del Monopolio statale nei riguardi dell'essere umano, oppure quale sorta di persona può essere degna di una simile considerazione da parte di chi dovrebbe assisterlo e guidarlo, nel suo rapido cammino verso la fossa?

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