sabato 28 novembre 2015

Postumi di Tutto

C'è un tale su Youtube che lo ripete spesso nei suoi video; non consiglierei a nessuno di vedere i suoi video, ma il suo revival del concetto di "stupore" e di "ebbrezza" è una reminescenza biblica che non trova una collocazione valida nella logosfera cattolica moderna; si tratta di uno "stupore" e di una "ebbrezza" colle virgolette, di spessore -appunto- biblico, che non riguarda il singolo "ebbro" di questo o di quello, dall'alcool al potere, ma la nostra società intera, inebetita dallo tsunami massmediatico quotidiano, distratta in ogni modo possibile da ogni possibile questione importante in favore di mille nozioni spurie e mille problemini quotidiani, dalla bolletta al mal di schiena, in una sorta di "coscienza sospesa" che gravita tra le favolette che raccontano i TG, la Nasa i portavoce del governo e quelle che la chiesa replica da secoli e secoli, orchestrati in una cacofonia costante e incessante di fole, scempiaggini, assurdità e pure e semplici menzogne talmente enormi che in genere nessuno ha nemmeno il coraggio di ri-conoscerle come tali; il lettore di questo blog lo sa bene, non c'è Palla più grande di questo stesso mondo, descritto come uno sferoide oblato dagli scienziati, e per dirla tutta come una trottola sferoide oblata...
Voglio citare questa espressione di Mr. Francis Joy su Facebook, che stamattina in un suo commento l'ha utilizzata a proposito del consumismo: "hangover of the Industrial Era", ovvero "postumi della sbornia dell'era industriale"; che è parzialmente vera, nel senso che malgrado la capacità dell'uomo medio di prenderne coscienza egli partecipa di una società che è tutt'ora ubriaca fradicia, e molto raramente, se mai, mostra qualche segno di consapevolezza del proprio stato collettivo; l'idea stessa dell'industria per come la possiamo intendere oggi -parte del complesso militar-industriale- non è più "umana" fintanto che si scontra direttamente con la "realtà naturale" dell'uomo, e nondimeno qualunque attività umana supporta, e collabora attivamente a questa realtà che è essenzialmente la sottomissione totale alla divinità di Mammona.

Nessuno può comprendere davvero cosa significhi essere sobrio, se non smettendo completamente l'abitudine dell'alcool; per quanto si consideri ormai una mera abitudine e nemmeno un vizio, l'alcool rimane per me la madre di tutte le droghe, e il fatto che sia monopolio di stato mi dà ragione; sono ormai circa sei mesi che mi astengo dal mio solito aperitivo, che per decenni è stata una delle mie cattive abitudini, e posso finalmente dire che: nessuno può comprendere davvero cosa significhi essere lucido, se non smettendo completamente l'abitudine dell'alcool. Probabilmente non siamo nemmeno in grado di immaginare quali siano i veri effetti a lungo termine di questa sostanza sulla nostra mente, ma non bastasse l'evidenza di quello che provoca se assunta in eccesso sappiamo per certo che sul corpo sono devastanti, e dovremmo considerare questa sorta di indizio prima di morirne; l'alcool è la madre di tutte le droghe perché è la migliore, in quanto droga, cioè la peggiore; è economica, onnipresente, ed è accettata da chiunque in società, al contrario di ogni sostanza illecita, o droga illegale; il fatto che i suoi effetti siano più o meno l'opposto di psichedelici, ovvero che tendano a "offuscare", e "annebbiare" la mente del consumatore invece di rivelare alcunché della sua anima, oltre la miseria della sua condizione, non preoccupano l'utenza moderna come non hanno mai fatto dall'alba dei tempi. 

Per quanto mi riguarda questa mia nuova "abitudine" all'astinenza dal solito è il segnale di una volontà che si rinforza giorno dopo giorno, alla ricerca di una sobrietà e di una lucidità che sempre più raramente compaiono nel mondo-di-parole che frequento, e che tutti noi frequentiamo in qualche modo; sono grato a Mr. Joy per avermi suggerito l'argomento per questo post quotidiano; con un cognome simile non poteva sbagliare.

venerdì 27 novembre 2015

Post-it

Nel sistema eliocentrico la Terra si muove attorno al Sole a grandissima velocità (circa 106 mila Km/ora, cioè 30 Km/s), ma non se ne vede alcuna evidenza: come fa, ad esempio, l'aria a seguire la Terra senza il minimo segno di scombussolamento? Una freccia scagliata verticalmente dovrebbe ricadere lontano, ecc. Se poi la Terra ruota su sé stessa, vi dovrebbe essere un vento perenne diretto da Est a Ovest.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_geocentrico)

Buchi nel cielo

Il ritaglio del giorno è questo:

"Traditionally, Inuit communities have named relatively few bright stars and constellations. They saw the majority  generally as spirits or "holes in the sky".

(Ancient Astronomy: An Encyclopedia of Cosmologies and Myth  By Clive L. N. Ruggles - p.194)

"Tradizionalmente, le comunità Inuit hanno nominate relativamente poche costellazioni e stelle brillanti. Essi le considerano in maggioranza come spiriti o "buchi nel cielo".


"The Inuit believed the Earth was a large and flat disk. This disk was necessary to keep water from spilling off, according to legend, It also enabled the chase of the Sun and Moon to occur overhead.
However, additional layers were believed to exist both above and below the Earth, within the sky were realms for those who have died, and in some accounts different types of deaths would result in different locations in the sky. In one account, most people when they died went on a location near the Moon, but victims of drowning went to the underworld, and others who died would rest between the Earth and Moon.
The sky in Inuit cosmology was known as "Qilak" and is a round canopy made of hard materials."

(The Power of Stars: How Celestial Observations Have Shaped Civilization By Bryan E. Penprase p.130)

"Gli Inuit credevano che la Terra fosse un largo disco piatto. Il disco era necessario per impedire all'acqua di tracimare, secondo una leggenda, e inoltre permetteva l'inseguirsi di Sole e Luna al di sopra.

Inoltre, si credeva che altri strati esistessero al di sopra e al di sotto della Terra, all' interno del cielo c'erano regni per chi era morto, e in alcuni racconti diversi tipi di morte risultavano in diverse collocazioni nel cielo. In un racconto, la maggioranza della gente una volta morta era collocata vicino alla Luna, ma le vittime di annegamento andavano nel "mondo al di sotto", e altri morti riposavano tra la Terra e la Luna. 

Il cielo nella cosmologia Inuit è chiamato "Qilak", ed è una tenda rotonda composta di materiale duro."

Dunque la cosmologia Inuit è molto simile, almeno a grandi linee, a quella Vedica; qualcuno dice che questa figura del mondo è la più antica, e sicuramente la tradizione esoterica degli Inuit e le trascrizioni dei racconti orali dei Veda sono molto più antiche di qualunque "antichità" dell'uomo bianco... Trovare la conferma dei miei sospetti su Google Books è stato estremamente semplice e immediato; quello che mi chiedo è perché chi vive da sempre all'interno degli igloos dovrebbe immaginarsi il cielo come una "tenda"?

Reset

Il reset universale è avvenuto l'altroieri sera su Facebook:


Questa è la mia "cover" su Facebook:



Felicità estetica

L'infographic del giorno è condivisa su Facebook da Estética Y Salud:


"La felicità è quando stai alla larga dalla farmacia perché non ti duole niente,
stai alla larga dal negozio perché hai già tutto,
e vai a casa perché lì ti stanno aspettando"

Come ho spesso ripetuto, la condizione generale dell'Utenza moderna è quella del mezzo gaudio, che consegue al Mal Comune; un tempo infatti dietro casa c'era il giardino, con l'orto in cui crescevano tutti i vegetali necessari, quelli da mangiare e quelli per curarsi; così non evitavi la farmacia e il negozio per tornare a casa e ritrovarti senza cena e senza "rimedi" per ogni (eventuale) malanno, e a dire il vero -sul modello utopico di Tolkien- non avevi nemmeno bisogno di uscire di casa, o almeno dai confini della tua proprietà... Se non per avventurarti in qualche epica battaglia contro le forze del male. Lo sappiamo bene, oggi la maggioranza dei cittadini non esce di casa per evitare di respirare, ma se proprio deve farlo và a comprare cibo e/o medicinali... e spesso prende questi ultimi solo per contrastare (inutilmente) gli effetti di una dieta intossicante... 
Al primo momento quesa sorta di moderno aforisma anonimo può sembrare genuino, onesto, "vero"; poi ti accorgi dei paradossi che sono sottintesi; che razza di "felicità" ti puoi inventare oggi, oltre quella da scrivere su un infographic da postare su Facebook? E Quando poi qualcuno legge l'infographic su Facebook davvero pensa "questa è la felicità", non possiamo chiedere di meglio...??

giovedì 26 novembre 2015

D.S.

Con questo invito è iniziata la mia giornata:


Ma anche questa è finita.

domenica 22 novembre 2015

Atmosfera Nasalizia

Andrew Griffin del quotidiano Inglese The Independent ha riportata il 21 Luglio scorso la grande notizia; la NASA, che dal 1972 (!) non rilasciava una singola fotografia della Terra per intero, ma soltanto immagini parziali o composte, ne ha finalmente pubblicata una (sola) che vediamo qui sotto:



dopo questa introduzione, il giornalista precisa che anche questa immagine è di fatto composta di tre diversi scatti che però, a suo dire, mostrerebbero TUTTE "l'intero pianeta"; ma se così fosse -la mia domanda è piuttosto retorica- perché non pubblicarle magari tutte e tre, oppure la migliore delle tre, o qualcosa che comunque non fosse l'ennesimo "mosaico" che siamo abituati a vedere dal 1972?

La risposta per me è scontata, e inevitabile, ma certamente non lo è per l'utenza multimediale GLOBALE...

Come spesso insistito da Math Powerland aka Boylan nei suoi video su Youtube, la agenzia aerospaziale USA oggi dovrebbe avere tutta la tecnologia necessaria per fornire all'utenza globale una quantità di video in alta risoluzione del "pianeta" durante la sua presunta rotazione sul proprio asse; dovrebbe poterlo fare tutti i giorni, come fa ad esempio con il Sole, con la Luna o con Marte, ma di fatto non ne abbiamo mai visto uno solo; tutti i video di questo genere sono "composti" così come le singole fotografie.

Questo potrebbe forse insospettire quella minima parte dell'utenza che non è troppo impegnata a farsi selfies e a dibattere di politica o di calcio, pertanto dopo soli 43 anni la NASA ha elargita al pubblico questa straordinaria opera fotografica, in cui la Terra sembra avere ormai esaurita tutta l'atmosfera, e dove del resto lo "spazio esterno" appare del tutto privo di quelle lucine chiamate "stelle" che talvolta riusciamo a intravvedere anche quaggiù nel cielo notturno... 

Come per le memorabili riprese trasmesse "dalla Luna" nel '69, il fatto che nelle immagini riprese in un ambiente in cui l'inquinamento luminoso è pari a zero non compaia nemmeno una stella è più che sospetto, e del tutto insensato;  ma gli "specialisti" (della Grande Palla) saprebbero trovare mille buoni motivi relativi a mille fattori diversi, per giustificare quello che per una persona intelligente è destinato comunque a rimanere del tutto inspiegabile.

Un tempo, forse anche grazie al pennello di Mr. Boylan (e forse no) simili immagini sembravano avere un certo gusto pittorico, "organico", che del resto allora era proprio anche della fotografia su pellicola; oggi la qualità visiva della Grande Palla, come in questo caso, è in genere decisamente meno organica, molto più digitale, "pulita", ma non per questo meno incredibile; quando ormai al cinema possiamo vedere un intero mondo completamente costruito con il computer, compresi i suoi abitanti, non si direbbe tanto difficile far girare un bel pallone colorato con la solita texture dei continenti, giusto per soddisfare la curiosità del pubblico; ma stranamente la NASA, o nessun'altra agenzia spaziale al mondo, hanno mai prodotto questo genere di ripresa, che non sia accompagnata dalla didascalia "composite image", ovvero "immagine composta" ovviamente con il computer; con questo voglio dire che malgrado i prodigi della tecnologia digitale questa gente non si sforza nemmeno di infinocchiarci con qualche effetto speciale degno di Hollywood, benché il budget annuale della NASA sia di svariati miliardi di dollari, quelli non ci provano nemmeno..

Credo che forse dopo 43 anni abbiano capito che non ne vale la pena, perché nel frattempo ci hanno fatto vedere quadri a olio, modellini e plastici, riprese in teatri di posa con green/blue screen, astronauti appesi ai fili e bolle d'acqua che escono dai loro caschi, orizzonti lontani 100 metri, capelli laccati e cieli anneriti alla bell'e meglio e ombre multiple provenienti da un'unica fonte di luce... Ma tutti i "bloopers" e i "goofers", tutti i possibili grossolani, patenti errori della messinscena aerospaziale non sono mai stati tanto significativi per il pubblico quanto una bella foto del "pianeta Terra" dallo "spazio"; non c'è ancora nulla che si possa paragonare alla Grande Palla, la sua sola visione zittisce chiunque, malgrado TUTTO.
Dunque la ripropongo al mio lettore in chiusura, e che per una volta sia un omaggio alla sua intelligenza anzichè uno schiaffo; ecco qui ancora la Grande, Grande Palla, purtroppo non ho fotografie migliori di questa


sabato 21 novembre 2015

L'autodifesa di Google

"Does running 'round your neighborhood prove that your neighborhood is round?"

Come ho appena scritto su Facebook, e ripeto qui e Ora,

"non ho MAI letto questo avviso su Google finchè non ho cercato 'Andrea Barnes'. Cose che ti fanno dire "hmm"..."



La esploratrice Canadese Andrea Barnes è citata in questo straordinario document(ari)o che lascia davvero pochi dubbi all'uomo di buon senso, riguardo la struttura del nostro scenario in fondo al cielo:


E merita un post a parte nel mio blog, perché proprio come il blogger, prima di dedicarsi alle imprese antartiche colei aveva pensato di dimostare la "verità" -un sinonimo ambiguo della realtà opposta alla menzogna che governa questo mondo- nel più semplice e nondimeno inconfutabile dei modi, proprio utilizzando un pallone aerostatico. Un normale dirigibile.
Ne ho letto qualche tempo fa sull'internet, ma nel momento in cui scrivo questo -come si vede dall'immagine in apertura- le informazioni sulla Sig.na Barnes elargite da Google sono "ristrette" per l'utenza degli Stati Uniti d'Europa e tutto quello che sono riuscito a recuperare al momento è questo succinto paragrafo:

1929 Andrea Barnes: Dirigible holds stable over England, and should be over New York in 4-5 hours with Earth moving under it, but it’s still over same spot in England!
(http://www.indiana.edu/~ensiweb/lessons/flaterth.vid.ws2.tch.pdf) 

ovvero: 1929, Andrea Barnes: dirigibile mantenuto stabile sopra l'Inghilterra, e dovrebbe essere sopra New York in 4-5 ore con la Terra che si muove al di sotto, ma rimane nello stesso posto in Inghilterra!

Questa è esattamente il tipo di PROVA a cui mi riferivo nei posts precedenti: economica, esauriente, facile da replicare in ogni punto del mondo da chiunque, e di cui pure l'esito dovrebbe risultare decisivo e irrefutabile per qualunque osservatore non dico qualificato o specializzato, ma soltanto dotato di occhi, magari collegati a un cervello; anche piccolo;
 che si sappia infatti nessun (altro) pallone aerostatico mantenuto in quota sopra l'Inghilterra, dal 1929 a oggi, ha MAI raggiunta la città di New York in 4-5 ore, come vorrebbe la teoria della Grande Palla rotante, e non lo farà MAI per il semplice motivo che quella della Grande Palla è una teoria, e il motivo invece per cui tutti la CREDONO una realtà è perchè è stata propagandata come tale da tutti, da che abbiamo memoria, in ogni occasione possibile, a partire almeno dalle scuole elementari in avanti. 

Come ho scritto poc'anzi, non occorre nemmeno un pallone aerostatico, io mi accontento di qualunque palloncino gonfiato con elio, e il mio umile "esperimento" si limita ad osservarlo salire pian piano, in verticale verso l'alto dei cieli, invece di vederlo subito scomparire in lontananza, sospeso sopra una trottola globulare che gira a mille chilometri all'ora. E così come il palloncino, ogni piccione, ogni passero, ogni merlo, ogni benedetto volatile che si alza in volo è una prova vivente del fatto che questa Terra non si muove in alcun modo, e i piccioni come i palloni non arrivano a New York in 4-5 ore in una comoda, lunga planata; così come gli aerei, che usano centinaia di litri di carburante per compiere un tragitto aereo alla velocità massima di 900 Km/h, mentre il mondo sotto di loro dovrebbe spostarsi fino ad un massimo di 1600 all'equatore... Etc., etc., etc. 

Ma l'esperimento più immediato, più semplice, più economico, che non richiede ulteriori supporti o sforzi intellettuali per essere compreso da tutti, non richiede nemmeno la capacità del volo, che per noi atteri può essere problematica, e si può compiere con un semplice SALTO, fatto ovviamente sul suolo di questo "mondo" chiamato "Terra" dai suoi abitanti --per ogni possibile altro mondo, non potrei giurarci--

Se CREDIAMO dunque davvero che la Terra a questa longitudine teorica compia una rotazione teorica di ca. 1000 kilometri all'ora, vedremo che questa velocità equivale a 

277.77777777778 mps

o metri-per-secondo; supponiamo che il mio salto duri un DECIMO di secondo, e quindi otteniamo questa interessante cifra, di

27.7777777778 METRI

che dovrebbe essere la distanza percorsa dalla Grande Palla rotante dal momento in cui mi sono staccato dal suolo, a quando ci sono ricaduto; SONO QUASI 30 METRI!

Ma lasciamo il più ampio margine possibile di errore, per questo semplice esperimento che -nel caso in cui riesca - può provare a chiunque e immediatamente la COMPLETA ASSENZA DI MOTO DELLA TERRA; poniamo che io sia talmente fallace, e approssimativo nei miei calcoli, per cui in realtà il mio salto dura solo un centesimo di secondo (come per la pulce) e allora la cifra scende alla meno interessante cifra di 

2.77777777778 METRI

e per tacere del più accanito dei globularisti, mi spingo tanto oltre da dimezzare anche la presunta velocità di rotazione della Grande Palla, che forse in questo angolo in ombra del mondo potrebbe girare in effetti meno velocemente -sarebbe comprensibile- e quindi dimezzeremo anche questa non-impressionante distanza, che si riduce così a soli

1.38888888889 METRI

Neanche un metro e mezzo, quindi e ce l'ho messa tutta, per venire incontro a chi davvero CREDE alla Grande Palla che trottola nello spazio infinito della sua mente; eppure, chiunque voglia cimentarsi in questo economico, rapido (fors'anche indolore) ed efficace esperimento, otterrà presumo il medesimo risultato che ottengo io, e chiunque altro in grado di spiccare un balzo nell'aria della durata di un centesimo di secondo --non dico un decimo-- apprezzando positivamente il fatto incontrovertibile che la Terra sotto di lui non si è mossa di 1.38888888889 metri, ma neanche di 1.38888888889 centimetri, o 1.38888888889 millimetri, o 1.38888888889 micron; e che di fatto non si è mossa della distanza di 1.38888888889 atomi messi in fila, per il motivo piuttosto ovvio, invero, che la Terra NON gira. Non va proprio da nessuna parte, ne' a destra ne' a sinistra, MAI.

Quello descritto qui sopra sarebbe davvero ciò che io definirei

UN GRANDE BALZO PER L'UMANITA'

e ogni singolo essere umano dovrebbe soltanto fare questo minuscolo sforzo, di elevarsi sopra la Grande Palla per un centesimo di secondo, trovandosi sprovvisto di ali, di palloni, aeroplani, dischi volanti o altri sostegni atti al volo, per accertarsene personalmente, direttamente, per assicurarsi senza l'interferenza di alcun medium possibile, utilizzando solo le proprie gambe e il proprio cervello, che il punto X (possibilmente contrassegnato a questo modo, come sulla mappa del tesoro)  non si è spostato di N millimetri, centimetri, o metri o tantomeno di quasi 30 metri -come si potrebbe invece supporre a partire dalle nozioni più tradizionali in materia- mentre compiva questa straordinaria impresa destinata all'immortalità.

Se invece di CREDERE alle parole del copione scritto da qualche sceneggiatore di Hollywood per essere recitate dal massone di 33mo Grado Neil Armstrong durante la diretta televisiva più seguita (allora) della storia (e probabilmente trasmessa dal Nevada o dall'Arizona) l'umanità tutta compiesse da sè questo grande balzo; di un decimo di secondo; o di un solo centesimo; come se non l'avesse mai fatto in passato e, preda della propria ignoranza, fosse continuamente e inesorabilmente inciampata, ad ogni tentativo di elevarsi al cielo per poi ricadere su un'immensa trottola vorticosa, sulla quale -teoricamente- dovrebbe anche essere difficile mantenere l'equilibrio; 

una volta compiuta questa impresa straordinaria, tutti noi potremmo finalmente dire di aver I PIEDI PER TERRA; una Terra che non gira sotto la gente che salta, sotto le nuvole e le scie chimiche, sotto i dirigibili e le mongolfiere, sotto gli aereoplani, sotto palloncini, aquiloni, alianti, deltaplani, parapendii o jetpacks, e sotto NIENTE altro che non sia la nostra innata capacità di CREDERE a qualunque cosa ci sia data di credere. Una volta tornati con i piedi per terra, vedremo che la nostra capacità di illudere noi stessi è l'unica cosa in grado di far girare un mondo assolutamente piatto, e completamente immobile, che è QUESTO mondo, chiamato "Terra".

Paradossalmente, nell'epoca dei paradossi universali, l'unica vera rivoluzione possibile oggi sarebbe di prendere coscienza del fatto che non esiste alcuna rivoluzione a livello "planetario"; perché non c'è nulla che si possa definire propriamente come un "pianeta"; una volta opposto questo punto inamovibile, tutta la forza irresistibile della scienza delle parole non avrebbe più alcun effetto su di noi.

Un altro esperimento degno di menzione è quello che sto compiendo ormai da qualche giorno, in aperta opposizione alla mia volontà e alla mia voluttà di buona forchetta vegana, costretto dalla mia effettiva impossibilità -pena un dolore lancinante alla base della lingua, in seguito all'estrazione di un molare con tanto di sutura- di mangiare cibi solidi. Dapprima succhi di frutta, poi il più classico dei passati, quello di verdure (cereali e legumi compresi), e nei giorni successivi mi ritrovo a dover passare qualunque cibo, per evitare movimenti della lingua che mi provocano fitte dolorose; questa sera ho preparato del farro bollito e passato in un soffritto, condito con mille spezie, ma poi inevitabilmente ridotto in un pappone...
Spero di poter tornare alla manducazione vera e propria già da domani, ma già nel corso di questi lunghissimi giorni (e notti -- uno spuntino fuori orario con del sugo di pomodoro è patetico) ho constatato quanto sia importante oltre la forma la sostanza, la consistenza del cibo che mangiamo; quando riduci tutto il tuo cibo ad una pappa, una massa informe e niente affatto invitante che, al di là di ogni sua possibile qualità gustativa e olfattiva, appare per quello che di fatto è, come un mucchio di roba; ti rendi conto allora di quanto sia simile al prodotto di scarto che produrrai a breve di quel nutrimento, e la sola idea di mangiare mucchietti di roba per produrne altrettanti potrebbe risultare intollerabile per l'utente alimentare medio -e onnivoro- così come lo è per il blogger vegano
Che solo qualche anno fa sarebbe stato un buon epiteto per un sinistro personaggio di fantascienza, e ora sono soltanto io, Qui.

Per ricordare anche a, me stesso, semmai, quanto siamo fortunati a poter distinguere la carota dal sedano e dalla cipolla e dal farro, dove i colori delle spezie si sposano a quelli dei vegetali in un armonia di sapori e textures, anziché confondersi in un unico mucchio dall'aspetto infame e dalla consistenza repellente.
Si dice che l'occhio voglia la sua parte, ma in questo caso oltre l'occhio la lingua e le narici reclamano la loro;  di qualunque prelibato ingrediente sia composto, un mucchio di roba resta un mucchio di roba, e non è certo roba che mi potrei vantare di aver mangiata.
Questa sera ho affrontato i pezzetti di soffritto senza tema, e li ho sconfitti. 
Grazie al cielo, ormai per me il passato è già (quasi) passato.

venerdì 20 novembre 2015

La certezza del dubbio

Non so chi sia l'autore di questa massima (forse questo)


"E' un segno di intelligenza che tu continui ad essere curioso (o insicuro)
Gli idioti sono sempre mortalmente sicuri di ogni dannata cosa che fanno in vita loro."

ma è sicuramente degna di un post-icino nel mio blog, é perchè il mio "wondering" è costante, inarrestabile, e non è poi tanto diverso da "wandering"; uno significa interrogare sé stessi, vagare nel dubbio, alla ricerca di una risposta, mentre l'altro sta per "vagare" senza mèta; del resto ciò che è davvero "wonderful" può derivare soltanto dalla ricerca di qualcosa che porta a continui movimenti interiori, traslochi mentali, percorsi esistenziali, attività psiconautiche... 
Non mi sembra che la gente in genere sia "mortalmente sicura" su alcunché oltre le abitudini quotidiane, che sono derivate spesso dalla mera accettazione di uno stato predeterminato -- in genere da noi stessi, ma non sempre-- e comunque influenzato in grandissima parte dalla società in cui viviamo; se ci viviamo; per quanto ne so, la gente è sicura soltanto di non essere sicura su niente, a proposito di nulla al mondo; certamente se la maggioranza si potesse dire "intelligente", non continuerebbe a pagare le tasse e le bollette e qualunque altra spesa possibile soltanto per vivere a questo mondo; non dovrebbe svolgere attività che detesta e che sono di fatto impossibili da apprezzare per chiunque abbia un grammo di cervello, in cambio di qualche biglietto di carta, e in breve non continuerebbe a giocare a Monopoly per tutta la vita, accettando tutte le regole di questo grande gioco truccato, a cui tutti siamo costretti a giocare dalla nascita... Questo alla fine è il "trucco" infallibile del gioco; forse non puoi ingannare un solo individuo "intelligente", ma l'intelligenza -per come può essere intesa da un umano intelligente- non appartiene alle masse, e del resto sono queste da cui si possono spremere tutti i soldi del mondo; chi se ne importa quindi del singolo intelligente, che sia un guru Indiano o un blogger padano, tutti gli infographics della storia di internet non riusciranno comunque a intaccare una virgola dell'infallibilità di questo sistema; non lo farà un post nel mio blog, e non lo faranno tutti i blogs del mondo, così come tante belle parole di individui "intelligenti" lette da tanti altri "intelligenti" in passato  nell' intera storia della letteratura non hanno portato a nessuna interruzione del gioco, finora; continuiamo a vivere tutti tra Vicolo Stretto e Via Magellano, e non possiamo neanche permetterci una notte al Parco della Vittoria, dove vive il Sig. Hasbro...

Ma ancora, prima sentivo parlare un tizio, a proposito della "enorme povertà" in Africa e in India, dove la gente vive con 1/2 dollari al giorno, e questa dovrebbe essere la misura della loro povertà, ovviamente stabilita con l'unico metro valido nei paesi occidentali, che è quello del dollaro; se invece si valutasse la vera ricchezza della gente che è quella spirituale, morale, che si esprime nella gioia di vivere e nell'armonia nei rapporti sociali (escludendo ovviamente tutti i fattacci che vengono progettati in altri Paesi e messi in scena nel "terzo mondo") e non si può tradurre in soldoni, allora la maggior parte dei ricconi si troverebbe proprio nei paesi più lontani dalla "civiltà" del petrolio e della televisione, e sicuramente starebbero ancora meglio se quel dollaro quotidiano non lo avessero affatto, perché non c'è nulla di buono da comprare a questo mondo che non sia offerto direttamente dalla Terra stessa a tutti i suoi abitanti. Gratuitamente. Su questo almeno sono mortalmente certo. Questo non è un segno di intelligenza.

martedì 17 novembre 2015

Il paracadutista scettico

QUANTO TEMPO DURA LA CADUTA LIBERA DA 14.000 PIEDI?

Risposta da GOOGLE:


From 14,000 feet, your freefall lasts approximately 65 seconds, compared to the 20 second freefall from 8,000 feet offered by other skydiving centers. The parachute ride will last between 5-7 minutes, depending on the number of turns you do while in the air. 
Skydiving FAQ | Gold Coast Skydivers www.goldcoastskydivers.com/frequently-asked-questions

(TRADUZIONE: Da 14,000 piedi [4267.2 metri, ndt] la caduta libera dura approssimatamente 65 secondi, contro i 20 secondi di caduta da 8,000 piedi [2438.4 metri, ndt] offerti da altri centri di paracadutismo. Il lancio con il paracadute dura tra i 5 e i 7 minuti, a seconda del numero dei giri fatti mentre si è in aria. 
Skydiving FAQ | Gold Coast Skydivers www.goldcoastskydivers.com/frequently-asked-questions)

Ora, se la Terra ruota ad una media di 1000 Km/h, durante il tempo (massimo di 7 minuti) della caduta, dal punto del lancio dall'aereo al punto a terra, come vertici di una linea retta ortogonale al suolo al momento del lancio, si sarebbe spostato di "SOLI" 112 KILOMETRI CIRCA;

Ma si è mai sentita dire una cosa simile? Che un paracadutista si debba lanciare 100 e rotti Km. "prima" o "dopo" il punto di atterraggio previsto, tenendo il considerazione un moto "antiorario" del suolo, per non finire chissà dove? 
Senza parlare di un punto di atterraggio che al momento dell'impatto ruota a 1000 Km orari; chissà che ruzzoloni, e che sbucciature sulle ginocchia..................................

Come potrebbe, mi chiedo io, con un punto di atterraggio che si sposta a una media di 1000 Km/h, qualunque paracadutista al mondo, fare una cosa del genere:

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bd/USN_parachute_demo_team_at_Minot_AFB.jpg

?????????????????

Il fatto incredibile non è che il blogger -il fantasioso, libero pensatore- scriva queste osservazioni nel suo blog, ma che almeno dal 1783 -data del "primo lancio con paracadute"- ad oggi nessun paracadutista abbia mai tirata in ballo una questione tanto ovvia, una prova  incontrovertibile della "realtà delle cose", e che pure si scontra direttamente con il DOGMA copernicano, quello che io ormai chiamo abitualmente del La Grande,  Grande Palla, uno dei paradossali punti fermi del Controllo Mentale GLOBALE; 
e del resto, lo sappiamo, non si è mai nemmeno sentito un pilota -oltre l'egregio Mr. Walter della Walter Aviation, ascoltato alla radio il mese scorso- dire che non occorrono continui assestamenti di volo per seguire una presunta curvatura del suolo, e sinceramente credo che siano pochi anche i PASSEGGERI che, staccandosi in volo dal suolo su un qualunque aereo di linea,\ abbiano vista la pista di decollo e l'intera zona sottostante sparire a una velocità incalcolabile -secondo la direzione dell'aereo e la presunta direzione della rotazione terrestre... che dovunque andasse, lo farebbe sempre a 1000 Km/h di media...
Non parliamo di tutti gli altri abituali utenti celesti, i piloti di alianti, i parapendisti, i deltaplanisti, etc., etc.; con tutta questa gente che nel corso dei secoli si è alzata in volo, e continua a farlo abitualmente oggi, nessuno ha potuta osservare la realtà immota del suolo terrestre sotto di sè? 
O nessuno ha mai trovato conveniente farlo notare a nessun altro?
 Non occorre un brevetto di volo, o di paracadutista, per osservare queste realtà e trarre le proprie conclusioni; anche nel caso in cui non capiti spesso di prendere l'aereo, possiamo almeno vederlo decollare, e non vediamo quei fatidici 1000 e rotti km/h di velocità aggiunti o sottratti, o influenti in alcun modo, sul moto dell'aereo che decolla e si immette tranquillamente sulla sua rotta... 

Lo stesso vale per i paracadutisti, che dal loro punto di osservazione hanno una visione ben chiara delle cose, e la possono condividere facilmente; lasciamo Felix alla sua spettacolare Terra ad occhio-di-pesce, e guardiamo un comune lancio da "soli" 14,000 piedi (4200 m ca.) di altezza; per quanto strano, anche da una quota così insignificante lo scenario della Terra appare inspiegabilmente, assolutamente FERMO:


Chiediamoci solo questo, in conclusione del post, dopo aver viste almeno le parti salienti dei due video (l'altro qui): 
per quale motivo la Terra vista dall'alto, come la vediamo qui (e qui), appare del tutto immobile?

Per quanto mi riguarda, io ho una sola, unica risposta possibile; potrebbe non essere la stessa che il mio lettore potrebbe ritenere valida per sè, quindi evito di darla, e me la tengo per me.
Fintanto che non mi lancerò con il paracadute, io dovrò accontentarmi di essere un blogger scettico.
Su tutto.

domenica 15 novembre 2015

Persona*

*) Voce di origine probabilmente etrusca, che significava maschera teatrale; dal latino persona ossia maschera e infine individuo: la voce persona stava ad indicare le maschera usate dagli attori e quindi la voce di questi che passava attraverso la maschera; forse anche derivazione dal latino personare cioè suonare attraverso (https://it.wiktionary.org/wiki/persona#Etimologia_.2F_Derivazione)

Mentre il grande pubblico è ipnotizzato dall'orrore della violenza mediatica, io mi dedico al vero intrattenimento, e se è facile screditare le accuse di "false flag" degli Americani -specialisti nel settore- di fronte all'abuso incondizionato delle menti dell'audience televedente globalizzata, è altrettanto facile pensare che i prodotti dell'intrattenimento massivo meno "intelligenti", come il talk show, possano rivelarsi interessanti per chi al contrario cerca barlumi di umanità isolati, alla larga dai fenomeni di massa, di cui sono una conseguenza relativamente innocua. Prendete il Graham Norton Show, ad es., in onda sulla BBC dal 2007, che è un salotto piuttosto kitsch -o dovrei dire molto gay- negli arredi in cui il comedian del titolo ha ospitato decine di personaggi dello spettacolo, in un'atmosfera alquanto informale, come si può offrire nel salottino kitsch di un comico gay; e Irlandese; 
nell'episodio visto ieri su Youtube uno degli ospiti era l'attore Chris Pratt, protagonista di grandi produzioni hollywoodiane come Guardians of the Galaxy e Jurassic World; un bel tipo, non c'è che dire, con una bella parlantina e una particolare predilezione per il "volo dell'uccello" (to fly the bird, sollevare il dito medio come gesto di offesa) che non manca di ripetere anche durante lo show in questione;
ma la cosa più interessante di questo "bel tipo" è quello che rivela del suo americanismo, ovvero il modo di trattare la lingua Inglese come un chewing gum, distorcendola ai limiti della tollerabilità; non di meno, costui è un attore, se non altro sa come parlare, ed è addirittura in grado, come ha dimostrato in diretta, di imitare perfettamente l'accento britannico. Ma ancora, a dispetto del suo talento naturale egli non si sforza minimamente di trattenere la sua americanità, come del resto nessun altro americano, e soltanto per pronunciare una parola utilizza tutti i muscoli facciali, per impartire ad ogni suono emesso dalla sua bocca quello strano effetto distorcente dell'Inglese che siamo abituati a sentire nei films; sentirlo può essere divertente, ridicolo, desolante, e addirittura interessante, ma bisogna vedere per credere; questi che seguono sono fermo-immagine del famoso giovane attore durante lo show, non occorrono spiegazioni. Così infatti parlano gli americani, e non sempre sono giovani attori bellocci in grado di sostenere un ruolo da protagonista in una produzione multi-milionaria di Hollywood. E' qualcosa che fa pensare:






"I am afraid of Americans" (D. Bowie)

sabato 14 novembre 2015

Cultura autoadesiva

A partire dalla nebbia fitta di questa mattina, il mio sabato è stata una giornata perlomeno noiosa, indegna di un post-icino nel mio (World-Wide We)B Log; fino ad ora; e infatti da un'ora non è più sabato, e con la domenica (è Sun-day, anche di notte) l'occasione notevole viene colla lettura di un Topolino (Ed. Panini!)  in cui un articolo a titolo "Il Sole Nero" (!) rivela i misteri dell'eclissi solare, trascurando l'accidentale riferimento al meno noto Sol Niger degli alchimisti

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7e/Philosophia_Reformata_Emblem_9_-_Putrefactio..jpg
that's how you celebrate Sun Day

al Sole Nero della mitologia mesoamericana, incarnato da Quetzalcoatl e riflesso da Tezcatlipoca, lo specchio fumante; e allo Schwarze Sonne o Sonnenrad, la ruota del Sole degli occultisti...
ovviamente; Topolino è una rivista per  bambini, che la redazione abbia voluto intitolare un articolo dedicato all'eclissi solare con un titolo tutt'altro che "solare", è una mera coincidenza;
perché alla fine tutto coincide;
l'articolo, che ovviamente propìna la solita favola dell'ombra della Grande Palla proiettata sulla Pallina lunare, è seguito da un altro oggetto di estremo interesse per il piccolo lettore, il Dreadnoughtus schrani, un Titanosauro dalla mole impressionante i cui resti sono stati "rinvenuti" in Patagonia;
se non bastasse l'articolo di Wikipedia, e quello di Topolino, come precisato in quest'ultimo, è stato fatto addirittura un file PDF 3D del mostro, che è liberamente scaricabile dal sito Figshare

Questa è solo un'anteprima del file:

Quindi, eccolo qui, il Lucertolone, ci sono voluti muli e camion per ottenere questo file, ma alla fine come possiamo vedere è diventato Geo-Magic. Anche lui.

Topolino è una testata editoriale come un'altra; il fatto che sia una cultura paninara, che odora di petrolio come le vecchie figurine, non toglie nulla al suo enorme, annoso successo, e al suo valore pop-culturale; siamo abituati a vedere Nonna Papera che raccoglie le uova delle galline e cucina il tacchino a Natale, o un topo antropomorfo che porta a spasso un cane quadrupede, ma che ha come migliore amico un cane antropomorfo... questo genere di "intermezzo culturale" non ci stupisce più di tanto.

Ma per chi non legge Topolino, e si dedica alle scienze pop-culturali di Focus (che non è della Panini) o a lettura ancor più impegnate e impegnative, spesso meno "cheap" anche  in termini economici, per chi si aspetta di trovare una forma di cultura corsiva e non di meno adulta altrove, che si distingua dal classico per l'infanzia per i suoi contenuti oltre che per il linguaggio, povero lui; è meglio dubitare anche della propria memoria, piuttosto che prendere per oro colato i reperti della nostra archeologia quotidiana; il Topolino del mese scorso, il libro di scienze del liceo, il giornale di questa mattina; Wikipedia; Treccani; che differenza può fare, in realtà? Nella nostra realtà?  

Una volta ri-conosciute tutte le prove necessarie a te stesso, per realizzare che la mera accettazione del pensiero altrui, di idee e concetti espressi in parole che rappresentano un tempo teorico infinitamente remoto come il passato, non è qualcosa che determina o modifica in modo significativo l'unica realtà vivibile del Qui e Ora, allora hai ri-conosciuta la vera libertà di pensiero.

Charles Fort fu un vero eroe della letteratura perché il messaggio più chiaro, più potente e sempre attuale che traspare dalla sua opera omnia è quello del dubbio come unica costante della ricerca; se il Sole sembra stare sopra le nuvole, e su un miliardo di libri si legge che il sole è talmente lontano che occorre una misura inventata per misurare la sua distanza, abbiamo la possibilità di accettare la nuova misura inventata per misurare la distanza del Sole, oppure goderci il tepore della nostra inflessibile sensazione, e che per quanto fallace ed epidermica possa apparire essa ha un quid viscerale che non può essere dissimulato dal miglior gergo scientifico, per quanto autorevole;

 alla fine quella che può sembrare una "curiosità" come un'altra, e che non sembra rappresentare una questione di capitale importanza per il ricercatore implacabile, per lo gnostico moderno che ha viste sgretolarsi e ridotte in polvere tante solide montagne di bugie alte fino al cielo, questa semplice banale nozione della piattezza terrestre, è qualcosa che invero cambia tutto;
questa nozione cambia la tua vita, perché cambia il modo di vedere il mondo, e lo fa rinnegando una visione del mondo talmente fasulla che già il giorno dopo ti fa sorridere, per quanto è incredibile. 
Ed è quello che TUTTI credono

E' qualcosa che, ri-conoscendola, sappiamo di sapere, e poi sappiamo di avere sempre saputa, malgrado tutto e TUTTI; è quindi una prova che proviene soprattutto DA noi stessi, e PER noi stessi, non abbiamo nessuna ragione per diffondere l'antica verità che fu bandita come eretica menzogna da chi -500 e rotti anni fa- decise di accettare l'eresia eliocentrica e diffonderla come Sacrosanta Verità "cattolica", o universale... Per il vero studioso è ovvio, si tratta solo di un gioco di potere, e non è il genere di gioco che lo interessa. Infine si tratta solo di UNA verità, fra le tante, malgrado la sua dimensione estrema. 
Questa poi diviene la medesima dimensione della nostra consapevolezza, che consiste soprattutto della coscienza filosofica, dell'uomo sensibile, riguardo la propria ignoranza.
E' un fenomeno di proporzioni mondiali; ma non planetarie.

giovedì 12 novembre 2015

Da questa notte la mia musica è online su SoundCloud;
questa dell'Aprile 2014 è ancora la mia sigla preferita:



Il brano seguente, che immagino risalga all'anno scorso,  ha una storia interessante: 
io ho un unico ascoltatore al mondo, a cui propino le mie musichine sperimentali ormai da anni. In genere, se ritiene l'esperimento riuscito, copia il file sul suo computer, io mi riprendo la chiavetta USB, e finisce lì.
Non so se poi le riascolti mai.
Comunque sia, qualche tempo fa ho scoperto che il mio ascoltatore ha riservata un'intera cartellina per le mie musichine, e quel pomeriggio mi sono fatto un revival con lui, ascoltando anche delle cose che non ricordavo affatto di avere composte.
Tra queste c'era "OM", che poi per questioni tecniche ho ribattezzato "AUM" in fase di editing;
 ri-ascoltarla ha prodotto uno strano effetto in me, per due motivi: il primo, che non ricordavo di averla composta; il secondo, che è una "canzone" straordinaria, tanto che potrebbe piacermi anche se non fosse farina del mio sacco.
Queste impressioni mi hanno portato infine a concludere che potrei anche non aver mai combinato niente di buono in vita mia --come potrebbe sembrare-- ma "Aum" è qualcosa di buono, o almeno qualcosa che trovo degno di rappresentare quanto di buono c'è in me.

Devo anche ricordare che "Aum" è uno dei rarissimi casi in cui ho "sentita" la musica prima di trasformarla in un file audio, utilizzando Fruity Loops - o meglio, FLStudio- come accadde anche per il glorioso "A matter of Mustafa (2013); delle altre, non saprei dire da dove arrivano, ma sicuramente questa è una delle mie canzoni sentite; da questa notte "Aum" è online su SoundCloud, ed eccola qui: gratis, per il mio affezionato lettore; questo è il suono che rappresenta la mia persona:

martedì 10 novembre 2015

Sogni morbidi

Viviamo una specie di sogno, e talvolta mi capita di incontrare creature da sogno; oggi, ad esempio:





è uno strano tipo di sogno, in cui a volte penso alla realtà innegabile dei nostri "spiriti", i nostri "caratteri", rispetto a quella illusoria delle immagini, della vista e delle "visioni"... che lo rendono appunto simile ad unn sogno di tipo tradizionale, di quelli fatti a occhi chiusi. Per me è la sensazione inspiegabile di ri-trovare qualcuno che conosco da sempre; e non l'ho mai visto prima, per quanto posso ricordare. Questo è uno di quei casi, un altro dei miei A-mici, incontrato su un'altra stradina secondaria;
dove vive la meraviglia soffice e vibrante


E' un pensiero degno di post, quello dedicato al carattere, un termine che deriva dalla logosfera tipografica, la prima vera logosfera, o primavera logosferica nella storia commerciale; il carattere è un tipo di lettera (in tipo-grafia) e così è l'uomo, il "tipo", per cui nel gergo drammaturgico il carattere è un personaggio.
Un carattere è un tipo. Qualunque tipo. Il più "strano" dei caratteri esistenti in fondo è soltanto UN tipo.
E per noi è inevitabile associare questo discorso alle parole.
Questo è il nostro ruolo nel mondo-di-parole in cui viviamo, chiunque noi siamo, rappresentiamo un TIPO.

domenica 8 novembre 2015

Circles

What a wonderful way to finish a good hot springtime day in November


"Those are the right circles"

sabato 7 novembre 2015

La cerchiatura del quadrato

Le immagini condivise ieri dall'utente Jack Daw su Facebook sono quelle della famosa impresa del 2012 di Mr. Felix Baumgartner che si lancia con il paracadute dalla "statosferica" altezza di 128.000 piedi (38.969,4 metri) SLM, tratte da questo video:




(DA 2:28 IN AVANTI QUI ABBIAMO LA RARISSIMA OCCASIONE DI OSSERVARE LA TERRA DALL'ALTEZZA DI QUASI QUARANTAMILA METRI E DA UNA POSTAZIONE FISSA:
OSSERVATE LE IMMAGINI, E GIUDICATE DA VOI SE QUELLO CHE SI VEDE 
LAGGIU' IN FONDO SI STA MUOVENDO A 1000 KM/H; OPPURE NO)

(E UNA VOLTA CHE ABBIAMO GIUDICATO DA NOI, SENZA NESSUNA INFLUENZA ESTERNA, GUARDANDO IL VIDEO, POSSIAMO CHIEDERCI; SE CI HANNO MENTITO SUL MOTO DELLA TERRA -CHE E' COMPLETAMENTE FERMA- PERCHE' DOVREBBERO AVER FATTO DIVERSAMENTE RIGUARDO LA SUA REALE FORMA?)


(MA IL FATTO CHE LA TERRA EVIDENTEMENTE NON GIRA COME INVECE INSEGNANO NELLE SCUOLE, NON SEMBRA AVERE SCONVOLTI GLI SPETTATORI DI QUESTO EVENTO, CHE ERANO TROPPO INTENTI A SEGUIRE L'IMPRESA DI FELIX.... UN ALTRO GRANDE SALTO PER L'UMANITA'!)




Questi fermo-immagine di fatto non dimostrano altro che l'uso di una lente (ultra) grandangolare, o fish-eye, che distorce ogni cosa nel suo campo abbracciando un "angolo di campo non minore di 180° (Wikipedia); ovvero superiore ad angolo piatto, cosa che inevitabilmente distorce curvando le linee della prospettiva. Per cui ruotando nell'aria la videocamera che monta una simile ottica si ottiene un profilo della Terra concavo


piatto (!)


o convesso, proprio come quello "tradizionale" della NASA:


Altri fermo-immagine dello storico video ricon-fermano questa conclusione:


la quale ribadisco riguarda soltanto queste particolari riprese, le quali sono accidentalmente tra le poche -o uniche- di una simile tecnica utilizzata su uno scenario "mondiale" come questo in un movimento libero -- oserei dire incontrollato-- dell'operatore, rispetto alle innumerevoli riprese fatte da un supporto fisso, o quantomeno limitato o non-incontrollato come questo.

Ovviamente non basta un trucchetto tanto scontato, economico e dozzinale come un'ottica grandangolare per infinocchiare tutta l'utenza multimediale che segue le imprese aerospaziali internazionali; per quello si spendono facilmente miliardi di dollari ogni anno.


Non è strano che nello stesso mondo in cui camminare è una delle attività più benefiche in assoluto e sembra corrispondere al senso stesso della vita quale che sia la direzione presa, dove ognuno segue la propria "strada" o "percorso esistenziale", e dove pure nessuno cammina se non è costretto a farlo, l'uomo di mare che approda definisce la sua mèta "terraferma"?
Secondo il "Dizitaliano" del Corriere terraferma è: 1 Terra che emerge dal mare: sbarcare sulla t. 2 estens. Il continente, contrapposto alle isole • sec. XIII;

"ferma", appunto, contrapposta al mare, all'acqua, che si muove; ma occorreva precisarlo?
Chi ha mai sentito dire di una terra mossa, o mobile?
Forse non sarà strano, ma questa definizione corrisponde anche al concetto della Terra pre-copernicana, che è appunto ferma; e piatta; proprio come sembra essere anche oggi; un sabato.

Ho tirato in ballo l'argomento in due sole occasioni, tra amici e parenti, e questo ha definito delle geografie psichiche precise, dei reali confini intellettuali e mentali, per cui l'uomo curioso e aperto alle nuove prospettive sa riconoscere più o meno immediatamente, e fors'anche istintivamente la realtà della "terraferma"; e anche se la "irrealtà" dogmatica della Grande, Grande Palla che continua a girare nella sua testa richiederà del tempo per essere demolita interamente a causa di un annoso, infallibile condizionamento mentale, è questione di minuti, o secondi, o forse solo di un attimo per rendersi conto di quella che è la realtà, esperita Qui e Ora, distinta dalla verità propagandata come tale, e che per mera accettazione diviene la nostra "realtà";

perchè di questo si tratta in fondo, della nostra realtà, e forse dell'unica forma di realtà che accomuna tutto il genere umano in termini "sublunari", "terragni", o non-spirituali; questa forma è ovviamente quella di "Terra",  il nostro habitat naturale, e il nostro pavimento in fondo ai cieli;

non ho intenzione di convincere nessuno che la Terra è piatta, ma semplicemente esprimendo questo concetto si può creare una sorta di conflitto con l'uomo che al contrario non nutre alcuna vera curiosità nei confronti del mondo, e quindi di sè stesso; perchè è esattamente come dire a un bambino che Babbo Natale non esiste, in un mondo dove tutti i bambini credono a Babbo Natale, e tutti gli adulti credono alla (Più) Grande Palla del mondo, che E' il mondo stesso;

OH-OH-OH!! DIABETE PER TUTTI!!

nemmeno "Babbo Natale" è mai esistito, e nondimeno tutti i bambini ci credono, soltanto perchè qualcuno ha voluto adattare l'antica tradizione all'uso dell'era commerciale della Coca-Cola; e nessuno può confutare un copyright della Coca-Cola Co.; infine i bambini ci credono solo perché l'hanno sentito dire; come ogni altra cosa, più o meno. Tranne quelle che si possono osservare direttamente...
Una volta fatti i conti con la propria geografia psichica, che stabilisce i nostri reali confini mentali da adulti, ci possiamo solo rivolgere al buon senso, che è più raro dell'oro di questi tempi;

l'esempio del Pallone ad es., nel nostro mondo-di-parole, non può che risultare superiore al concetto della "Palla" terrestre, per quanto paradossalmente sproporzionato;
la domanda è: se salgo su un pallone aerostatico, ovvero una mongolfiera, un dirigibile, o qualunque cosa in grado di sollevare il mio peso nell'aria, e rimuovo l'ancora, non dovrei vedere tutto il "pianeta", la Grande Grande Palla, ruotare immediatamente via, alla velocità non indifferente di 900/1600 Km/h? (migliaio più, migliaio meno, secondo la nostra distanza dall'equatore?)

Non dovrebbe essere lo stesso per ogni palloncino perso da ogni bambino, così come per ogni volatile esistente in natura, e delle cui reali condizioni di volo possiamo accertarci direttamente guardando alla finestra senza nemmeno ricorrere alla matematica per osservare una ovvia, enorme discordanza tra la teoria scolastica e la nostra osservazione pratica?
Non farebbe prima l'aeroplano di Maometto ad aspettare in volo che la montagna arrivasse sotto di lui a mille all'ora, invece di sprecare carburante per volare ad una velocità solitamente (molto) inferiore?

Ovviamente, sì.

Il contrasto dell'uomo che non arriva alla sua propria, interiore terraferma, è l'occasione per apprezzare direttamente gli effetti di un condizionamento mentale che non è riservato alla casta militare, o a nessun gruppo particolare ma all'umanità intera; questa è la reale dimensione del fenomeno, proprio perchè riguarda IL MONDO INTERO, nella sua FORMA materiale;
e ne RI-definisce la sua forma mentale, per tutti e per ognuno di noi; 

da bambini non abbiamo problemi di questo tipo, come sia fatto il nostro pavimento ci tocca poco o punto, finché non ci cadiamo sopra, anche se in genere abbiamo questioni più interessanti da affrontare; ma la scuola dell'obbligo, nelle cui aule regna indisturbato e paradossalmente immobile -.di per sè - il mappamondo (o almeno un enigmatico Plani-Sfero appeso al muro, assieme al crocefisso) ti "insegna" che il mondo non è piatto e immobile come sembra essere, ma al contrario è una palla, proprio come il giocattolo colorato esposto ogni giorno nel luogo in cui ti trovi; e questa palla gira come una trottola attorno al Sole, a N migliaia di km/h; non sembrerebbero nemmeno esserci gli indizi per dubitare di una simile affermazione ...per un bambino. Se non altro, perché durante questa fase critica del suo Percorso Esistenziale -quando è  costretto, o meglio OBBLIGATO, a restare seduto per ore e ore e ore- egli ha spesso a che fare con Palle e Trottole.

Quando il suo palloncino gli sfugge dalla mano e si invola verticalmente, e non schizza via nell'aria a una velocità incredibile, ma procede dritto verso il Regno dei Cieli, verso il Paradiso dei Palloncini, come farebbe del resto qualunque pallone di qualunque misura in una giornata senza vento, il bambino non si pone il Problema della Terraferma, ma si dispera per il suo palloncino.

Poi il bambino cresciuto, che ha persi tutti i suoi palloncini, raramente vola -anche fisicamente- e ancor più raramente deve consultare un giroscopio in volo che disegna per lui un orizzonte artificiale invariabile e invariato per l'intera rotta, che potrebbe destare forse qualche giustificato sospetto sulla realtà tri-quadri-dimensionale a cui è ancorato; ma se non ha alcun motivo di dubitare della realtà definita in quelle nozioni primitive ed elementari a cui è stato assoggettato da principio, deve sempre e soltanto ricorrere alla propria geografia interiore per comprendere ciò che è vero, rispetto a tutto ciò che viene considerato e accettato come tale da chiunque altro; da QUASI tutti gli altri, ovvero dalla Utenza Scolastica GLOBALE;

questa è la dimensione del problema, quella mondiale, ma è una dimensione altrettanto falsa come l'idea stessa del "globo", perchè infine ognuno ha il suo proprio mondo, raramente la gente si riunisce di propria volontà in branchi o greggi per motivi che non siano di ordine politico o religioso o per diporto, per una qualche sorta di obbligo in generale, e in fondo tutte le questioni che riguardano una collettività non-spirituale -quella del Gregge Cattolico- e non-politica -quella degli elettori- compresa la possibile reale geografia del mondo, sono tutte indistintamente questioni secondarie.

La domanda prevista da principio è: PERCHE' si dovrebbe mentire a questo proposito?
La risposta è nella domanda stessa, va considerata sullo scenario in cui TUTTI "credono" in (o non si pongono domande a proposito di) qualcosa che contrasta direttamente il nostro buon senso, e le nostre stesse capacità sensoriali e intellettuali, se non bastasse la nostra impressione: ci stiamo muovendo, Qui e Ora? Non che io sappia. Forse un pochino soltanto, verso una possibile evoluzione, che alla fine sarà un epifenomeno di breve durata; l'unica vera rivoluzione sarà sempre e solo quella interiore, in cui la nostra idea - o visione- del mondo corrisponderà alla sensazione e alla intuizione naturale o istintiva (il Nous di platonica memoria, "re dei cieli e della Terra") nei confronti della nostra condizione attuale, che credo sia piuttosto comune sulla Terraferma; del resto non ho mai visto nessuno aggrapparsi ai lampioni per la strada malgrado questa straordinaria rivoluzione quotidiana, a cui nessuno ormai fa troppo caso.

La fisica di questo mondo, di questa Grande Palla, si può "spiegare" o giustificare soltanto con tante piccole palle, che comprendono tutte le leggi della fisica a partire dalla gravità, e arrivano all'Empireo Monoteistico in cui la Bibbia descrive  dal primo capitolo in avanti i dettagli dello Sgabello Per I Piedi di Yahwè -strane cose, da antichi nomadi del medio Oriente- ma poi nella "vita reale" e secolare la stessa chiesa accetta la teoria eretica di Copernico (e non è succcesso ieri) e così facendo la rende -inevitabilmente- legge Cattolica, ergo "universale"; un Inno alla Scienza e alla Libertà di pensiero, con l'unico dettaglio che in luogo della realtà supporta una "verità" altrettanto dogmatica quanto lo sono i comandamenti incisi dal dito di dio nelle tavole di pietra, e che è infine la Palla più Fondamentale nella nostra vita di tutti i giorni, che ci facciamo caso o meno; almeno finché continuiamo il nostro cammino in fondo ai cieli;

accettare la Teoria della Grande, Grande Palla significa accettare tutte le palline che ne conseguono, e che riguardano tutti noi più o meno direttamente, in ogni aspetto della nostra esistenza; noi che non possiamo usare la nostra piccola mongolfiera per andare in Cina a vedere i panda e tornare in giornata, come vorremmo tanto fare su una palla-trottola che gira a 1000 all'ora sul proprio asse, siamo ugualmente ancorati al fondo, come tutti gli uomini provenienti dalle Acque della Vita, e affondati nel giro di qualche giorno;

la Grande Grande Palla, la Più Grande Palla che ruota come una trottola nella mente dei bambini ben ammaestrati, progettata per girare per tutta la loro vita, è un gioco a cui qualcuno non farebbe mai a meno, forse soltanto per non voler ammettere la propria ignoranza, di proprzioni "planetarie";
ma a mio vedere, se non è valido il paragone dell'atterraggio data l'artificialità del nostro orizzonte tecnologico, è un buon punto di approdo momentaneo, qualcosa a cui ARrivare. Non solo per l'uomo di mare, ma per chiunque abbia seguito in tutta la sua infinità ambiguità un qualche Lungo Corso.

Alla fine, dovremmo accettare la nozione che la Terra è globulare perché "corpi  astrali" visibili a occhio nudo come la Luna e il Sole ci appaiono circolari e quindi -nella dimensione teorica dello spazio tridimensionale- sferici; ma io posso accettare che entrambi siano "luminarie" o "fonti di luci" simili ad oblò aperti - e chiusi - sul Firmamento che è "solido come specchio di metallo fuso", da bravo Gentile lettore delle sacre scritture; gli scriba medio-orientali non mi ispirano più o meno fiducia degli astrofisici di Berkeley, e tantomeno della NASA; sono costretto a credere a questi miei occhi, che non possono vedere -e non vedrebbero mai- le navi "affondare" oltre l'impossibile orizzonte curvo, e tantomeno aerei che sorvolano alla velocità di 500 Km/h una palla che gira al doppio della loro velocità, in un senso o nell'altro...

Così, fintanto che sarò costretto a credere a quello che vedo con questi miei occhi, per non perdere del tutto la poca ragione che mi è rimasta, sarò costretto a NON credere a quello che tutti credono, e che pure non hanno la più vaga possibilità di dimostrare in alcun modo, nemmeno per convincere sè stessi.
Il più grande problema infine è che nessuno sembra avere motivo, o intenzione di farlo.

domenica 1 novembre 2015

Mondo Aussie

"regarded by some critics as the greatest Australian film ever made." (Wikipedia)
"the best and most terrifying film about Australia in existence."(Nick Cave)

Speravo di avere reperita una chicca da cinefili buongustai, in un periodo di grande carestia; non poteva andarmi peggio

Wake in Fright di T. Kotcheff (1971)

è di fatto la cronaca di una sbronza continuata e ininterrotta che va ben oltre ogni limite della decenza








qualche sospetto di product placement?




vediamo che c'è in frigo... niente solidi...




e quando tutti sono belli pieni si può dare inizio alla caccia al canguro


che per non deludere le aspettative del pubblico, già stuzzicato dalle atrocità aussie di Walkabout (1971) e in piena epoca "mondo", finisce in una strage vera e propria


ma con una nota finale rassicurante della produzione:


dal momento che erano cacciatori professionisti e muniti di regolare licenza  a sparare, e dato che le organizzazioni per la salvaguardia faunistica Australiane e Inglesi furono consultate, ora sarà un bene per tutti vedere un po' di genuina sofferenza, vere atrocità e pura violenza gratuita esercitata su delle creature innocenti, tra una birra e l'altra... Per me, assolutamente e letteralmene inguardabile.
Il  film di Kotcheff (divenuto poi  famoso per First Blood, o "Rambo") è penoso in ogni senso.