Sabato scorso, 23 maggio, data storica: un gabbiano (!) è volato sopra la mia testa in pieno centro città;
ieri, passeggiando al sole, e ripensando al fatto che CAMMINARE (non correre, né marciare) è l'unica attività necessaria per l'uomo... Pensavo che guardare in alto è importante; ci si può aspettare di vedere i soliti aerei, i soliti elicotteri, gli insoliti ufo, le inesorabili scie chimiche, o magari qualche apparizione mariana, ma per certo è spesso possibile osservare quelle meraviglie senza fine che sono le "nuvole", e tutte le "creature del cielo", i miei amati concittadini alati, compresi gli l'occasionali turisti.
Per il mio lettore distratto, devo ricordare che il mio "scherzoso" ID di blogger, Jack Daw (lo stesso che uso su Facebook) in Italiano sta per taccola; che al contrario non è un nome altrettanto melodico, nel migliore dei casi si può confondere con un ortaggio; non di meno, è impossibile creare un ID formato da nome e cognome utilizzando questo termine ambiguo. E Coloeus o Corvus Monedula non è altrettanto simpatico.
Le taccole così dette abitano la torre campanaria qui accanto, e questa è l'unica nota positiva dell'abitare nei pressi di questi monumenti al fastidio, inesauribili fonti di disturbo della quiete pubblica e personale del cittadino; un tempo pensavo che tutti i campanili del mondo dovrebbero essere abbattuti, ma oggi mi contenterei di togliere le campane perché gli inquilini di questi odiosi edifici falliformi simboleggianti l'Abuso Ecclesiastico sono pur sempre adorabili, che siano taccole o piccioni;
Conoscendo questi fatti, lascio all'immaginazione del lettore decidere il motivo per cui ho scelto questo come ID sul web...
Oggi Food is Free Project pubblica questa bella immagine scattata da John Jack Anderson ad Austin, Texas, dove si marcia contro la Monsanto:
Questa versione "ridimensionata" della mia Utopia Vegetale, del Paradiso Terrestre dal quale ogni cittadino è esiliato, è quanto di più prossimo all'idea di una Civiltà che si possa dir tale, quella dove chiunque camminando per le vie di una città si possa sfamare e dissetare liberamente, senza dover usare dei "biglietti di banca" per farlo, e senza nemmeno tutti quei pericoli che corriamo abitualmente acquistando cibi nei supermercati; un'idea talmente paradossale, quest'ultima, che nessuno sembra più in grado di riconoscerne l'assurdità. Ma come possiamo vedere qui sopra, non è così. A dispetto delle apparenze sempre detestabili, quelle mass-mediatiche, che riflettono sempre e soltanto il volere dei governanti, anche (e soprattutto) nelle città degli USA si sta espandendo questa "coscienza naturale", che inevitabilmente si può esprimere soltanto attraverso il "regno vegetale"; così come la nostra stessa vita, e quella di ogni altro "animale" che sono possibili solo grazie al "verde naturale" su questo pianeta.
Tanto per cambiare, questa versione Ispanica di una citazione dall'opera "The China Study" viene pubblicata dal Marco Antonio Regil, personaggio pubblico "L.A. based" malgrado il nome alquanto Latino:
Ovvero "LATTE E CANCRO; la caseina, che corrisponde all'87% di tutte le proteine del latte vaccino, causa lo sviluppo delle tre tappe di TUTTI i tipi di cancro. Dal cancro del fegato, al cancro della mammella, fino a quello generato dal consumo di aflatossine." -- Dr. T. Campbell, scienziato di fama internazionale e specialista in cancro e nutrizione. Libro "The China Study" Cap. 3 "Appagare il cancro"."
( Le aflatossine sono altamente tossiche e sono ritenute essere tra le sostanze più cancerogene esistenti - Wikipedia -- n.d.t.)
Queste pubblicate da Campbell nel suo best-seller, e che oggi vengono diffuse da ogni serio nutrizionista malgrado il SILENZIO imposto sull'argomento, anche e soprattutto sotto forma di disinformazione, sono nozioni che rivelano la natura MALIGNA del sistema militar-industriale; un giorno, forse, gli abitanti di "Terra" leggeranno queste informazioni con cognizione di causa naturale -e non artificiale- e resteranno inorriditi vedendo come il Consumatore veniva avvelenato ogni giorno, come di fatto era complice dello stesso sistema che lo avvelenava quotidianamente, e in fondo l'esecutore materiale e capitale di sé stesso, grazie alle sue abitudini alimentari fatali.
Quei futuri lettori delle cronache nere dell'umanità, che ovviamente oggi hanno tutto il CANDORE del latte (artificialmente sbiancato) potranno piangere oppure ridere di tanta ignoranza e tanta inumana avidità ma, per il momento, queste informazioni non partecipano ufficialmente dello scibile concesso al consumatore medio, sono "alternative", e come tali degne soltanto di ogni dubbio possibile da parte del lettore.
La pausa-pranzo del blogger domenicale oggi prevede il mio piatto preferito. Lo chiamano "insalata"... ed è ora di prepararla!!
-- Un piatto di insalata di ortaggi (oggi con lattuga e lattughino, pomodoro cuore di bue, cipolla rossa, germe di fagiolo mung, e zenzero) e un piatto di insalata di frutta (fragola, albicocca, pesca), conditi con succo di limone; un pranzo da re, che mi ricorda quei fumetti in cui il banchetto faraonico viene illustrato con abbondanza di frutta più o meno esotica...
E' un senso di appagamento naturalmente meraviglioso, senza alcuna "pesantezza" malgrado l'abbondanza stagionale delle portate: la mia ipotesi è che non avendo (non cercandole!!!) alternative alla sua intossicazione quotidiana, il consumatore scambi quella pesantezza, che è dovuta alle reazioni naturali del suo organismo alle prese con delle sostanze nocive, con il senso della sazietà, e quindi si nutra in genere fino a che non è abbastanza intossicato rispetto alla sua media diaria; il che è sempre, sicuramente, troppo.
Ho concluso che nulla -tantomeno il sesso- può restituire al consumatore moderno una idea basilare del benessere che, attenendosi alle regole mortali dell'alimentazione "piramidale", gli è stato precluso in partenza, non dalla nascita, ma dallo svezzamento dal latte materno in favore di quello vaccino, attraverso un percorso di pappe zuccherate, di cadaveri omogeneizzati, di preparati industriali e merendine con una sillaba di troppo (se non fosse chiaro, la sillaba è "en") che ne faranno un perfetto consumatore alimentare e quindi, prima o poi, un cliente farmaceutico e/o un paziente ospedaliero.
Ho concluso che nulla -tantomeno il sesso- può restituire al consumatore moderno una idea basilare del benessere che, attenendosi alle regole mortali dell'alimentazione "piramidale", gli è stato precluso in partenza, non dalla nascita, ma dallo svezzamento dal latte materno in favore di quello vaccino, attraverso un percorso di pappe zuccherate, di cadaveri omogeneizzati, di preparati industriali e merendine con una sillaba di troppo (se non fosse chiaro, la sillaba è "en") che ne faranno un perfetto consumatore alimentare e quindi, prima o poi, un cliente farmaceutico e/o un paziente ospedaliero.
Foto postata oggi A. Bells Howard, con la didascalia "uno fra i tanti orti-giardino che stanno spuntando in tutta la città":
che è molto evidentemente negli USA, anche se non ne conosco l'ubicazione esatta, quindi non è in Italia, e per certo non è QUI, dove risiede il blogger... Ma mi aiuta a espandere la mia idea di Civiltà con la C maiuscola, in un mondo dove l'alimentazione è un problema a tutti gli effetti, ad ogni livello, in ogni ceto sociale, in ogni paese, in un modo o nell'altro; tra gente che muore di fame, di cancro, di colesterolo, in realtà il cibo dovrebbe essere l'ultimo dei nostri problemi, perché NATURALMENTE non mancherebbe mai, per nessuno di noi; ma soltanto quello vero, quello che nutre e non intossica, quello che nasce e cresce dalla terra; e quindi sarebbe opportuno identificare positivamente il concetto stesso di una Civiltà con quello di una associazione umana in grado di sostenere senza alcun limite il benessere di ogni individuo, semplicemente sfruttando le risorse naturali, e dove entrando in una città, lungo le strade, chiunque possa liberarsi del momentaneo fastidio della fame; immagino se ogni anno, nel giardino davanti a casa nostra, crescessero cento chili di pomodori, chi avrebbe dei problemi nel renderli accessibili al passante affamato, visto che -come ogni cosa in natura- questo prodotto è rapidamente deperibile, e se ne può soltanto godere approfittando della buona stagione? E ancora mi chiedo, in un mondo simile potrebbe mai esistere chi ruba, chi fa incetta di qualcosa che domani sarà solo un mucchio di rifiuti?
(l'immagine pubblicata da Green Renaissance il 06.03.2014 esprime l'idea con questa immagine:
(l'immagine pubblicata da Green Renaissance il 06.03.2014 esprime l'idea con questa immagine:
Ovviamente, no: seguendo i Principi Naturali, compresi quelli che riguardano i cicli stagionali (c'è un motivo per cui la zucca cresce in inverno e il cocomero in estate, ed è un motivo che può riguardare soltanto chi consuma tali frutti) non abbiamo modo di sbagliare; la "natura" --l'organismo planetario-- a differenza dell'uomo, sa esattamente cosa fare, e lo fa sempre perfettamente; dovremmo soltanto assecondarla, rispettarla, osservarla e ammirarla, dovremmo semplicemente VIVERLA, per vivere pienamente quella che sarebbe finalmente degna di essere chiamata Vita. Il che è più o meno impensabile per il cittadino moderno; ad es. adesso è domenica, il Sole splende alto, e c'è di meglio da fare che scrivere un post.
Me incauto e malaccorto, non ho considerato nemmeno per un istante il pensiero che le foto di Facebook vanno e vengono, e sono destinate a restare soltanto se vengono SALVATE... eppure ho letto tutti i vangeli, anche quelli proibiti...
RispondiEliminai Vangeli li hai LETTI :-/
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