mercoledì 8 ottobre 2014

Scaramantic

Che noi si utilizzi un "10% delle nostre capacità cerebrali" è una affermazione ormai quantomeno dubitabile (dall'autore stesso! come leggiamo qui) e quindi discutibile ma su questa comune e longeva diceria è basata l'intera struttura narrativa di questo film, in ogni sua derivazione consequenziale;

Lucy di L. Besson (2014)

a 00:47:34 Lucy è ormai senza alcun dubbio uno dei più disastrosi cumuli fumanti di paccottiglia fantascientifica mai messi in scena, con la pretesa di essere accettati tranquillamente dall'audience come fatti certi, alla stregua dei testi scientifici, o presunti tali, che sono alla base del disastro globale in atto; se esiste un motivo valido per cui una persona intelligente dovrebbe vedere questo film, è solo per comprendere il meccanismo con cui la mente del consumatore multimediale può essere stuprata ripetutamente, in ogni contesto possibile, e qui a ciclo continuo durante la visione, con una raffica di immagini "impressionanti", azioni rapide e violente, suoni e musiche 'ad effetto', mentre una lunga serie di corbellerie che riguardano tra le altre cose inezie come il sesso, l'origine e l'evoluzione della specie umana, il metabolismo cellulare, le funzioni cerebrali e la conformazione del nostro così detto "pianeta", vengono snocciolate di contorno, di sottofondo, a tradimento, alle spalle, rifilate sotto banco, come futuri goofers su IMDB, e addirittura commentate dall'onnipresente commentatore internazionale di "white shit", Morgan Freeman; 


malgrado costui sembri sulla via della mutazione genetica come aspirante "treeman"


quando dice qualcosa Lui, evidentemente, non può che essere vera;


una Morgan Freememe per risollevare il morale;

questo è uno di quei film il cui responsabile dovrebbe trascorrere almeno un paio di decenni in catene, a spaccare pietre nelle campagne dell'Idaho; e non è certamente l'unico film di questo tipo, ma è anche uno dei pochi che si siano meritati una recensione in questi termini nei miei blog recenti;
anche la scelta della protagonista è determinante nell'architettura della catastrofe, la Scarlett Johansson è esattamente quel tipo che qualcuno di mia conoscenza definirebbe con precisione, "una porcheria di donna", e per quanto mi riguarda ha lo stesso fascino di una gallina imbalsamata (cioè, il fascino dell'orrore); dopo la sua ottima interpretazione di Ragazza Con L'Orecchino Di Perla -dove appariva come una perfetta modella per un dipinto Fiammingo, con tanto di turbante e orecchino di perla- avrebbe anche potuto tornare in Idaho a coltivare patate, in un campo ormai privo di pietre grazie all'opera dell'autore;

"Portateli dentro tutti quanti!"

tra le tante su tutte, direi che la scena in cui la ragazza "overclockata" si mette al computer, e sul monitor iniziano a saltar fuori finestrelle a dozzine, a ondate successive, mentre lei preme velocissimamente dei tasti a casaccio


è la più significativa per dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio la piena colpevolezza dell' autore di questo ennesimo crimine filmico; una persona di intelligenza media avrebbe usato esclusivamente Google o Wikipedia per un'impresa geniale come il trovare una persona famosa, digitando quelle due o tre parole necessarie (magari il nome...); un super-genio inarrestabile invece deve sfogliare (browsing) l'intero world wide web e l'Encyclopedia Britannica in 30 secondi ma il risultato è esattamente lo stesso, ottenuto nello stesso tempo; cosa potremmo dedurre dall' analisi di una scena simile?  
Ma più tardi la situazione peggiora, avendo installato a ns. insaputa su due portatili (da utilizzare in contemporea, per dimostrare le proprietà di ambidestrismo) un sistema operativo "Matrix", con indecifrabili piogge alfanumeriche impreziosite da lampi rossastri (ma questa potrebbe essere una visione "in soggettiva" della donna, che non migliora comunque la nostra) 


ormai il moto frenetico delle sue dita sui tasti non sembra avere altro scopo che quello coreografico; e dal momento che sappiamo che la superdonna può connettersi telefonicamente, televisivamente, radiofonicamente, elettricamente, energeticamente, neuralmente e anche telepaticamente, astralmente o etericamente (insomma qualsiasi cosa che finisca in "mente", l'unico strumento che gli occorre davvero) con chiunque nel mondo a sua discrezione, ci chiediamo a cosa le serva il computer (o DUE computers!) se non per stizzire la hostess sull'aereo, dove è proibito usarlo, e per farci vedere qualche altra sequenza pro-epilessia (o nel caso, pro-epistassi); 

"Il Grande Goofer", nel calderone multimediale anche lui... fa sempre la sua bella scena...

l'unica battuta degna di menzione, in quanto frutto di una "rivelazione" della super-mente, è "You never really die"; ma non è certo nuova, e la prospettiva di altre cose simili da vedere in vita la rende oltremodo minacciosa;

fortuna che nei dialoghi c'è anche "Cha-cha ttaragà", che in koreano sembra significhi "Segui quella macchina"; è l'unica cosa da ricordare di tutto ciò. Lucy è uno dei films più decisamente brutti che ricordi di aver visto, dagli anni '70 a oggi. Il mio lettore mi scuserà, ma dovevo farne un post, per scaramanzia.

1 commento:

  1. IT WAS............. A GLITTER FREEZE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina