mercoledì 29 ottobre 2014

Cinegiornale


Stretch di J. Carnahan (2014)
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è una delle poche commedie che mi abbiano fatto ridere negli ultimi mesi -- o anni; non troppo spesso, non troppo, e nemmeno tanto, ma quanto basta per poterlo definire una vera commedia, e come tale ben riuscita; merito anche del protagonista Patrick Wilson (Watchmen, Insidious) in una prova d'attore di grande misura



e con la complicità di un irriconoscibile Chris Pine (Star Trek);

in un ruolo decisamente più simpatico di Kirk;

il motivo di tanto brio, da quanto ho capito poi grazie agli spezzoni dei titoli di coda (un omaggio sempre gradito) è l'atmosfera di grande, e spudorato divertimento che permeava il set durante le riprese; 


L.A. è sempre la più grande attrice, e devo ammettere di essere lieto d'averla rivista in un contesto davvero felice, allegro e spensierato, come nel caso di una commedia che fa ridere, tra le tante brutture di gran successo che stanno inflazionando le sale; 





voglio limitare a zero lo spoiling perché Stretch è stata una delle poche buone sorprese delle stagioni cinematografiche recenti, e forse la migliore di quella in corso. Non so a chi altro possa importare, ma sicuramente oggi per un amante del cinema trovare un film soddisfacente è degno di un post su un blog, una volta tanto.  Degna di nota anche la fotografia di Yasu Tanida. La luce di L.A. è sempre inconfondibile:




Mr. Peabody & Sherman di R.  Minkoff (2014)

è un prodotto per bambini, e come tale è un buon prodotto, ma non è un film festivo; è un film feriale;


Xi you ji: Da nao tian gong di Pou-Soi Cheang (2014)

leggenda ricca di dèi, dèmoni e altre creature leggendarie, e ambientata su uno scenario digitale, risulta estremamente artificiale per l'insistenza della computer graphic in ogni fotogramma, nonché per i soliti cavi che sostengono gli stuntmen nelle scene d'azione... In compenso per qualche istante ci offre la visione di questa bellezza surreale, forse l'unica cosa naturale in tutto il film, è anche la migliore:


il che fa riflettere, soprattutto riguardo le barbare abitudini proprie dei Cinesi, che mangiano qualsiasi cosa che "cammina, nuota, vola o striscia"... Sempre che non ne facciano pelliccie da esportare in Europa...

Ancora la scimmia, o meglio il Re Scimmia, in questa versione horror, è tra i protagonisti di

Xi you xiang mo pian di  Stephen Chow e Chi-kin Kwok (2013)

l'ultima fatica dell'autore di Kung Fu Hustler, delude gravemente le mie aspettative con un film-cartoon lontanissimo dalle alte vette raggiunte con il suo raffinato capolavoro; un film dignitoso, ma anche lui funestato dall'eccesso di una CGI non sempre eccelsa, 


e ancor più particolarmente insistito sulla cinesità dello humor, che a tratti ricorda i vecchi film di Jackie Chan; non so se sia stato distribuito altrove, io l'ho reperito al gusto Mandarino, e i dialoghi in lingua originale per me sono stati il colpo di grazia. Anche il buon Chow è stato colpito dalla maledizione dello skipper...

In questo caso merita una riflessione l'invasione dei Cinesi nel nostro mondo, mentre le mie eleganti scarpette Made in PRC (e in PVC) cadono letteralmente a pezzi a pochi mesi dall'acquisto, la mia ricerca di qualche titolo alternativo nella cinematografia del lontano Oriente mi porta a queste recensioni volutamente stringate che riguardano produzioni altrettanto mediocri, che come gli oggetti Cinesi autodistruttivi non sono destinati a durare nella nostra memoria più a lungo di una scheda SD da 2 euro... 

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