lunedì 3 agosto 2015

ARACNOFILIA!


L'estate è piena, le more sono mature


le melagrane non ancora



il glicine


il Clerodendrum


le rose


e l'oleandro profumano le strade


Ieri ho incontrata  di nuovo la strana coppia di prigioniere, Mila e Fanny


adorabili creature, e abbiamo festeggiato l'incontro con dei crackers;

oggi ho rivista la mia amicia Milla (con due L) come sempre, presso la Grande Quercia; 


è sempre un piacere speciale;


questo è Mr. Bumblebee, nascosto in un convolvolo


questo invece sono io, riflesso nell'estate


le nuvole continuano ad essere mutilate geometricamente, come in un effetto ottico


oppure anche verticali


Dopo l'ondata di caldo da record dei giorni scorsi


che commento con questa immagine di fine luglio

(quella è l'entrata di una banca :-)

il clima locale si è intiepidito con un paio di acquazzoni;


boom!

cielo a pecorelle... 


cielo sintetico al 100%


poi è tornato il Sole; "Un Sole che spacca gli obbiettivi";


per me in estate tutto è accettabile; credo anzi che vivendo ad una latitudine meno peggiore di questa la mia esistenza sarebbe perlomeno accettabile; ma è solo una teoria;


In estate questo è il mio Studio:


dove vive El Sciur Fulvio, che non per niente è uno Scoiattolo, ergo appartenente allla (numerosa) famiglia degli Sciuridae (Sottordine Sciuromorpha); di colui non ho un'immagine fotografica. Ahimè.
Ma l'importante è poterlo incontrare di persona, di tanto in tanto, per ricordarmi che vivo nello stesso sogno in cui vivono gli scoiattoli. Questo, assieme all'estate, e alle fusa, rende il momento più che sopportabile;
l'altra sera mia sorella mi ha chiesto di rimuovere un "longlegs" (probabilmente un Mitopus morio)

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fb/Mitopus_morio.JPG

dalla vasca da bagno; e notate la sua delicatezza, che ha dimostrata chiedendomi di rimuoverlo invece di urlare disperatamente mentre lo riduceva in poltiglia con una ciabatta

(la mia meme preferita: LA CHANCLA!)

cosa che temo accade ancora quotidianamente in moltissime tane di umani terricoli, o "case";
così mi sono lanciato al salvataggio della smilza creaturina, che malgrado le note proprietà adesive delle sue zampe non riusciva a risalire la parete smaltata della vasca: è riuscito invece a salire sul mio dito, e sul palmo della mia mano dove è stato delicatamente richiuso dall'altra mano, e trasportato in terrazza, dove avrebbe riavuta la sua libertà; queste scene si sono ripetute spesso nel corso della mia vita, in casa e sul lavoro, con una gran varietà di specie -insecta o aracnidi, ovviamente. Una volta al sicuro sul terrazzo, aperta la mano per lasciar correre libero e felice il superstite, sopravvissuto alla follia degli umani e delle loro vasche smaltate, l'ho guardato rimanere immobile per qualche minuto, e l'ho visto preferire poi il mio braccio alle foglie del gelsomino e alla vegetazione dei vasi, per farsi una passeggiata su di me. Questa è la sensazione più sublime che io conosca, così come la presenza di un parassita, dalla pulce al tafano, è la più sottilmente spiacevole. Così mi sono chiesto, osservando il mio nuovo piccolo amico che passeggiava sù e giù lungo il mio braccio, godendo di quel tocco infinitamente leggero, appena percettibile tra i miei peli e sulla mia pelle, come si può temere una simile creatura, come la maggioranza degli umanoidi la teme, al punto di arrivare a ucciderla; è un crimine orrendo che viene commesso in genere con una leggerezza corrispondente in termini fisici a quelli della vittima stessa, anche quando è ovvio, come nel caso del ragno ballerino o degli opilionidi, che l'unico danno possibile è quello che può subire il malcapitato aracnide; dalle nostre parti i ragni "pericolosi", o anche solo fastidiosi nel caso di un morso, sono più che rari; in vita mia non ne ho mai nemmeno visto uno dal vero; e poi guardiamo questo delizioso  "ragno saltatore" (Phidippus audax), che "può infliggere morsi dolorosi se intrappolato nel palmo della mano o se seriamente infastidito" (Wikipedia); e guardiamo cosa fa sulla mano di qualcuno che NON lo intrappola, e non lo infastidisce (e ha una buona videocamera):


come si possono NON amare quei grandi ocelli neri... e anche quelli più piccoli?


Quando l'uomo -e la donna, in part.- ri-conosceranno questa infinita bellezza surreale, proteiforme e frattale, in ogni sua proporzione, avremo fatto un gran passo avanti. Ma non c'è verso di conoscerla da Wikipedia, da un blog, o da una foto o da un video; devi portare il ragno sul terrazzo per liberarlo.
Come può infine una persona essere addirittura spaventata da qualcosa di cui un'altra persona è innamorata perdutamente? Non me lo chiedo, ovviamente; lo scrivo in un post nel mio blog.
 E mi trattengo dal citare ancora il Puffo Quattocchi

L'estate rotola, come cantava quella vecchia canzone di cui preferisco non ricordare altro; è quel momento in cui l'idea stessa del sogno che per la gran parte dell'anno descriverei con l'aggettivo "brutto" è più prossima al concetto del "sogno",  colle virgolette e senza, e colle nuvolette d'ovatta appese in un cielo Rayleigh-scattered. Che è meno pesante di una luce del Sole color peperone; ma non è kosher

Il nuovo motto è: AMATE I RAGNI! e tutto il resto

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