martedì 14 luglio 2015

Film da due punti

Qualche ritaglio dagli ultimi titoli pescati freschi dal torrente:

Cobain: Montage of Heck di B. Morgen (2015)

dove prosegue la costruzione dell'"icona Americana" con il supporto multimediale della famiglia, in un mosaico di necrofilia genuina e spassionata, che non si ferma davanti a nulla; compreso il freakshow;

(che promette momenti di macabro imbarazzo)

Questa è "l'altra campana" del caso Cobain, quella suonata dal parentado e dalla vedova consolata, che dovrebbe essere comunque sbattuta in galera per qualche decennio con qualunque accusa; magari per molestie. Il montage biografico di Morgen ha qualche inserto d'arte, compresi dei cartoons veri e propri


e si lascia vedere tutto volentieri anche se di fatto è la pubblicità di un morto, il quale per colmo dell'ironia continua a fare ciò che aveva scoperto di odiare da vivo, ovvero: vagonate di soldi. La situazione del personaggio era talmente disperata, durante l'ultimo periodo, che si potrebbe anche sospettare il suicidio, tutto sommato, malgrado le infinite iniquità del caso viste nel precedente Soaked in Bleach (V.) 


ma delle vagonate di soldi possono fare apparire disperata una condizione di normalità, come quella che vivono le non-rockstar (non facciamo nomi, come COURTNEY LOVE) e questo fattore complica infinitamente le cose... Soldi e morti... Non c'è proprio di meglio su cui scrivere?
Delle 
MACCHINE??


Mad Max: Fury Road di G. Miller (2015)

le macchine, auto, moto, camion e quant'altro, sono le vere protagoniste di questo reboot dove gli umani sono tutti soltanto potenziali piloti, e tutti potenzialmente morti; in compenso qui non c'è denaro, acqua e combustibile sono le uniche cose preziose, assieme alle macchine. Questo film mi ha ricordato l'horror stradale di Tarantino, dove i mostri della strada non furono molto apprezzati dall'utenza automunita; qui l'ambientazione post-apocalittica (desertica) e l'inesorabilità della narrazione, assieme alle ottime caratterizzazioni e due quasi-star che reggono bene il gioco (Tom Hardy e Charlize Theron) fanno di MMFR uno degli action movie meglio riusciti dell'ultima stagione; implacabile, inarrestabile e roboante, proprio come una macchina. Adesso non mi resta che guardare l'originale Interceptor ("Mad Max" del 1979) per poter fare il confronto.
In MMFR l'arancione accecante del giorno


è contrapposto al blu della notte


Su


non ho dubbi: sono meglio i cartoni alla TV. Forse perché i nostri doppiatori sono più bravi?
E' una domanda retorica?
Film irrilevante, ma è il terzo titolo di fila con due punti nel titolo. Questo sì che è rilevante.

1 commento: