venerdì 17 luglio 2015

Can you BEAR it?

I protagonisti di


Backcountry (Blackfoot trail) di A. MacDonald 
(del 2014, da non confondersi con quello del 2015


non sono particolarmente belli, non sembrano particolarmente brillanti, non sono loquaci come quelli sceneggiati dagli americani, e la loro tragica storia non è molto diversa da una di quelle ricostruite per il memorabile serial I shouldn't be alive (2005); 


ma questa dose di genuina ordinarietà Canadese, assieme al taglio 'classico' del film, non troppo mockumentario ma veristico e privo di fronzoli, contribuisce all' efficacia dell'esordio di MacDonald, per un'ora e trentuno di brividi naturali, con una forte dose di horror animalista (e non zoologico, fortunatamente) e una buona prova d'attori per la coppia Peregrym/Balfour.
Per non parlare di Lui -qualunque sia il suo nome- è davvero un grande, e grosso attore


nella parte de "L'ultima cosa che vorresti mai vedere dalla zip della tua tenda";
perché probabilmente sarà davvero l'ULTIMA

Se pensate che il mio sia uno spoiler, non avete ancora visto il poster (originale) del film.
Il lato horror del film conferma quello che temevamo dopo aver visto Grizzly Man (del 2005 anche lui), che agli orsi piace giocare con le teste della gente. E hanno tutte le buone ragioni del mondo per farlo, fintanto che c'è della gente nei paraggi, con tutte le loro ridicole teste attaccate; altrimenti gli orsi non se lo sognerebbero nemmeno.
Credo che questo sia il messaggio del film; oppure anche "portatevi sempre un cestino della merenda con tanti panini al miele, salsicce e torta di frutta quando andate a campeggiare nelle foreste"...
Questo vi darà almeno cinque minuti di vantaggio nella corsa  :-)

Non mi risulta una distribuzione di questo titolo nel Belpaese; lo consiglierò quindi allo spettatore anglofono.
Enjoy it, my Dear.

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