lunedì 1 settembre 2014

Passaggio Pedinale

1 Settembre. Oggi qualcuno su Facebook condivide questo post pubblicato da Shut Up! Cartoons:


(http://www.smbc-comics.com)

Trad.: SE LE INTERVISTE DI LAVORO FOSSERO ONESTE

1. Domanda: Qual'è la sua più grande forza come impiegato? 
    Risposta: Ho la volontà di svolgere servizi in cambio di valuta.
2. D.: Qual'è la sua più grande debolezza?
    R.: Necessito riparo e calorie per mantenermi in esistenza, e pertanto devo svolgere servizi in       cambio di valuta.
3. D.: Perché è interessato a lavorare in questa azienda in particolare?
    R.: Questa azienda paga valuta in cambio dello svolgimento di servizi.
4. D.: Dove si vede tra cinque anni?
    R.: A svolgere servizi simili in cambio di altra valuta.

Non trovo queste comic strips entusiasmanti per quanto riguarda l'aspetto grafico, ma il messaggio è importante dal momento che testimonia la presa di coscienza, da parte della gente Americana, di una condizione che interessa la maggior parte dei  terricoli; dello svolgere servizi in cambio di "valuta", i più amati foglietti di carta nella storia dell'uomo, tondini di metallo compresi; del passare la vita a svolgere qualche tipo di attività per averli, in cambio di "riparo e calorie", di calore (energia) in generale; 
questo è esattamente il tipo di prostituzione di cui si potrebbe parlare in un contesto apocalittico, e questo triste fumetto americano è la prova che sta avvenendo Qui, e Ora; 
poco a poco, persino gli Americani si rendono conto di stare giocando tutti a Monopoly, così come noi abbiamo sempre giocato a "Monopoli"; i bigliettini di banca sono diversi, ma il gioco è lo stesso, e viene giocato in tutti i paesi del mondo con le stesse regole; nessuno vince mai, perché gli unici vincitori sono sempre e soltanto coloro i quali producono il gioco stesso, quelli che stampano i bigliettini colorati per giocare; tutti gli altri sono pedine;

cosa ci possono fare con tutti i loro personali bigliettini colorati, i vincitori di questo gioco paradossale, lo possiamo immaginare anche se non ci possiamo permettere di viverlo: potranno camminare al Sole, magari sulla costa o in montagna; potranno respirare aria vera, bere acqua pura, mangiare cibo "biologico" anziché GMO; magari delle enormi insalate di verdure appena colte e della frutta presa dall'albero... Potranno ammirare le bellezze infinite della flora e della fauna attorno a loro, godendo del calore vitale dell'Astro Padre come delle ombre fresche sotto gli alberi... Magari potranno dormire sotto le stelle?
Sensazioni tanto meravigliose quanto semplici, letteralmente ineguagliabili, che sono naturalmente le uniche apprezzabili in modo immediato, profondo, assoluto, dall'utenza sensoriale; non possiamo nemmeno immaginarci qualcosa di migliore, fintanto che questo pianeta è la location di tutte le nostre vicende, e fintanto che noi abitiamo questi corpi, questo pondo;
possiamo solo ponderare questa condizione, e agire di conseguenza.

Magari disegnando delle comic strips che riassumano la condizione umana attuale in quattro vignette, all'americana, oppure scrivendo un post su un blog, che ribadisca i medesimi concetti sulla insostenibilità del mondo moderno, del sistema militar-industriale, il paradosso anti-logico che coinvolge ogni singolo utente finanziario, ogni cittadino rispettoso della legge e ogni onesto lavoratore, e riflette la realtà profetica delle antiche scritture. Ma queste sono soltanto parole, esattamente come quelle.
Passare la vita lavorando, producendo beni o servizi in cambio di beni e servizi che si otterranno per mezzo di "valuta", è il peggiore spreco di tempo, energie e risorse umane, e in effetti la condizione attuale del mondo è questa, è uno spreco totale, e i risultati li conosciamo tutti in vario grado, secondo le nostre esperienze personali. "Monopoli" è un gioco stupido nella sua essenza, e tutti ci giocano ininterrottamente almeno dai tempi dei Babilonesi e degli antichi Egizi; gli abitanti di un intero pianeta giocano allo stesso stupido gioco dall'alba dei tempi, vivendo per le banconote da prendere e dare, e ignorando o calpestando le uniche vere ricchezze disponibili, che sono sempre state e insistono ad essere completamente gratuite; ma sembra che nell'insieme degli eventi e nel succedersi delle generazioni non se ne siano mai davvero resi conto, fino a oggi.


Il gioco del "Monòpoli" riassume in sé tutta la realtà del sistema economico, finanziario e monetario:
i maggiori proprietari di terre, beni immobili e risorse energetiche vincono nel contesto ludico,
ma gli unici veri vincitori sono sempre e soltanto quelli della 
Hasbro.

E' vergognoso, è ridicolo, è paradossale, e non sono certo fiero di essere appartenuto a questa umanità prostituta in massa fino a ieri, ma adesso è un altro giorno, anche se lo vediamo solo su Facebook.
Forse andremo avanti a giocare per altri mille, duemila o diecimila anni, ma se non altro oggi abbiamo la prova fisica, qualcuno se n'è accorto, ed è addirittura un Americano.
Che quest'ultimo, in particolare, sia un buon segno, non saprei dirlo.

Addendum (09.15.14) Lee Ann McAdoo oggi condivide questa immagine:


Trad.: D.: "Perché devo andare a scuola?"
R.: "Così puoi essere modellata in un drone omogeneo approvato dallo stato che non è in grado di pensare al di fuori del consenso prestabilito. Imparerai a ripetere informazioni invece di come pensare in modo autonomo, così da non poter rappresentare una minaccia per lo status quo. Quando ti diplomerai otterrai un impiego e pagherai le tasse, in modo da perpetuare il sistema societario di servitù debitoria."

Vale lo stesso discorso di cui sopra, non riguardo l'immagine ma l'esposto, che è ovviamente adeguato ad un post su un sito social, ma quantomeno lacunoso nella descrizione del fenomeno che è di fatto una evoluzione a livello internazionale del concetto di indentered servitude, o "servitù debitoria"; come noialtri, anche gli Americani si trovano "in debito" con una misteriosa entità (forse dio stesso) alla quale le moltitudini dei lavoratori cedono regolarmente e puntualmente una parte del loro salario; senza il concetto del "debito nazionale" non esisterebbero le basi per un sistema monetario; mi pare che in questo caso le sagge parole della mamma siano accessibili anche dalla mente acerba di una ragazzina, benché Americana... 

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