sabato 9 novembre 2013

Post interruptus

L'idea di condividere le informazioni condivise su Facebook con degli utenti estranei alle agenzie governative preposte a questa attività non è certamente la migliore per un utente esperto e un blogger ormai navigato come il Vs., ma non c'è davvero altro modo per me di rendere più immediatamente la realtà che vivo Qui e Ora, utilizzando il verbo "rendere" come gli anglofoni usano "to render", in un contenitore verbale che riproduce attraverso il foglio ipertestuale il flusso costante di parole e immagini in cui ci immergiamo online; l'idea stessa della condivisione, o sharing, come si usa dire nel caso di file musicali e multimediali nella rete P2P, che ha creato un fenomeno di massa e un problema di natura squisitamente economica all'industria dell'intrattenimento, è l'idea che ci rende il reale valore di qualsiasi tipo di informazione che decidiamo di ottenere, una esperienza sensoriale di qualche tipo (possiamo escludere olfatto, tatto e gusto) e in cui inevitabilmente -nel mondo-di-parole- prevale quella letteraria, malgrado la nostra più grande simpatia per tutto ciò che è animato (compresi i .gif) sappiamo che nel migliore dei casi il film sarà paragonabile al libro ma non sarà mai la stessa cosa, non prevederà mai una interpretazione attiva, che rende un soggetto in qualche modo "nostro", e certamente nel caso della letteratura "seria", della saggistica, della pura informazione , non esistono alternative valide alla lettura...  è sempre e soltanto la parola a definire la nostra realtà in una forma che ci appare sempre definitiva e valida ("logica") Qui e Ora, malgrado la nostra consapevolezza della illusione che comprende lo spazio e il tempo non-virtuali in cui ci troviamo davanti a un monitor accesso, e passiamo intere giornate leggendo, osservando, lavorando, giocando... 
Oggi ho condiviso il link al sito dello ITCSS (International Tribunal into Crimes of Church and State) in cui si annuncia che una nuova testimonianza, riguardante l'uccisione rituale di una bambina, avvalora il precedente resoconto di una donna Olandese, certa Toos Nijenhuis, che aveva riportato la marachella di Ratzinger e dei suoi amichetti Illuminati alla stampa, lo scorso 8 maggio; avevo intenzione di rifarmi del tempo perduto con questo post, ma non credo proprio di poterlo fare adesso. Ho bisogno di un tonico.

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