martedì 28 gennaio 2014

Ritorno da Oz

Da settimane ormai non pubblico una cronaca degna di tale nome, che si possa tradurre in un post sul blog; il clima invernale -o quasi- invita quotidianamente alla distrazione, che per il blogger è ancora rappresentata dal cinema malgrado la qualità perlopiù mediocre dei films visionati, che sempre più spesso mi hanno spinto a riflettere sul possibile valore di questa attività; fare altre parole, ancora parole, ridurre ogni esperienza nel codice alfabetico ISO-9001 con cui si esprime ogni mondo umano, seppure così differente dal nostro;
eppure, come ci ricorda il gruppo Live & Breathe su Facebook


(Trad.: FATTI: una delle uniche attività che attivano, stimolano e utilizzano l'intero cervello è la musica)

che nondimeno è una delle mie attività preferite in assoluto, ma richiede un elemento assolutamente indispensabile che per il blogger melodico è sempre più difficile da ottenere, la così detta ispirazione; qualcuno ci ricorda pure attraverso Science Daily, che la musica "illumina il cervello", e su questo io non potrei mai avere dubbi, ma per quanto mi riguarda oggi la musica classica mi risulta deprimente in modo ormai insostenibile, ho sviluppata una certa idiosincrasia anche per il vecchio jazz che ero solito ascoltare su Youtube, non ho mai ascoltata musica popolare dopo una breve ondata rock degli anni '90, e particolarmente nell'ultimo decennio non ho trovato nulla di buono da ascoltare oltre i Gorillaz, che sono senz'altro il mio gruppo musicale preferito di sempre, ma hanno tutti i diritti di non pubblicare più albums a dispetto della loro unicità nelle mie preferenze personali; e non si può ascoltare continuamente la stessa roba per sempre; dal canto suo, il buon Damon Albarn ha appena pubblicato un album solista, il cui assaggio di ieri su Youtube mi ha lasciato più o meno indifferente: evito di postare il video, in linea con la sincerità del mio blogging, ma per dovere di cronaca questo è il link
dal momento che la rivoluzione dei poli Solari non ha sortiti gli effetti catastrofici che tendiamo a immaginare per qualsiasi evento di tale portata (cosmica) e a onor del vero alcun effetto sensibile al di fuori della sfera tettonico-vulcanica del pianeta, riporto i fatti con il solito metodo random, pescandoli direttamente dalla lunga, interminabile pagina di Facebook; questo postato oggi da Food is Free Project (il cibo è gratis, non "libero" =) è un pensiero che ho visto spesso pubblicato recentemente da vari gruppi, anche se per qualche motivo credevo fosse di Bukowski*

in ogni caso, è un altro nome corsivo sul mio blog
Ovvero: è normale vestirsi con abiti che compri per il lavoro e guidare nel traffico un'auto che stai ancora pagando in modo da arrivare sul posto di lavoro che ti serve per pagare gli abiti e l'auto, e la casa che lasci vuota ogni giorno per permetterti di viverci dentro.
Sì, questa è la normalità, perché è conseguenza della norma generale, che viene stabilita dalla maggioranza e dalla sua attività coercitiva quotidiana, non da una scelta ragionata e individuale ma dalla mera necessità collettiva che costringe chiunque a fare qualsiasi cosa per ottenere una certa quantità di biglietti di banca, con cui pagarsi la vitaquesta realtà paradossale è la fonte primaria di ogni possibile Dissonanza Cognitiva per l'uomo sensibile, e per il blogger è stata una causa di imbarazzo esistenziale e depressione totale per decenni; vivere in una comunità che accetta di buon grado questa realtà grottesca, replicandola e di fatto ricostruendola ogni giorno, senza mai nemmeno pubblicare un aforisma o una citazione illustrata su Facebook --o un post su un blog-- può essere frustrante; ma, internet a parte, è il minimo che si aspettino da chiunque, malgrado e contro la sua possibile intelligenza, e cosa possa essere l'intelligenza in un simile contesto per me è ancora tutto da stabilire; di certo non è qualcosa che rientra in qualche modo in quella che abbiamo definita sopra come normalità, poiché ovviamente non c'è nulla di sano, di saggio, ma nemmeno di ragionevole in tutto ciò; e questa è una realtà che sempre più individui sembrano in grado di comprendere, a dispetto delle notizie diffuse dalla informazione ufficiale, nel così detto mainstream multimediale, e che in genere riguardano qualsiasi cosa, tranne appunto la realtà delle cose; questa immagine pubblicata da Jesse Ventura ci interessa, dal momento che il Belpaese non compare nella lista:


Trad.: Monsanto è stata rimossa e bandita da: Austria, Bulgaria, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Giappone, Lussemburgo, Madeira, Nuova Zelanda, Perù, Sud Australia, Russia, Francia e Svizzera! Perché non qui?

Dove "qui" si riferisce ovviamente al Paese di Jesse Ventura, gli USA; ma l'interrogativo per il blogger eco-logico è imbarazzante, per non dire inquietante... Grazie al cielo Trueactivist ci informa del fatto che l'Italia è stata il nono Paese dell'Unione Europea a bandire Monsanto, e posto con un certo innegabile sollievo il link di risposta all'immagine;


(L'America di Obama: 97 milioni di Americani non lavorano)

ci mostra una faccia dell'"America" che non vediamo troppo spesso sui quotidiani e in TV, gli esiti reali della "crisi finanziaria" che è stata progettata e attuata dai finanziatori del Grande Show Mondiale per portare le masse ad un certo livello di equilibrio generale prossimo al fondo, in vista di qualche mossa di cui ovviamente non abbiamo ancora il minimo indizio; ma nel frattempo abbiamo degli indizi incoraggianti -virtualmente parlando- riguardo la coscienza del popolo "Americano" (i discendenti degli Europei sterminatori che annientarono i popoli indigeni in qualche passato) e lo vediamo qui


in forma di meme postata da UFO HQ; "I più grandi criminali indossano cravatte -- non tatuaggi";
è una cosa che per me è sempre stata piuttosto ovvia, per non dire scontata, da che ho memoria, ma vederla finalmente espressa nelle parole di qualcun altro, per quanto possano risultatre indifferenti rispetto alla massa dell'utenza, mi restituisce quel minimo di fiducia in questi "miei simili" così diversi da me che è ormai necessaria alla mia esistenza virtuale, nel mondo-di-parole in cui sono confinato;

ancora a proposito di Schadenfreude, in un contesto non-cinematografico ma vergognosamente spettacolarizzato, questa immagine pubblicata da Empty Cages Worldwide (Gabbie vuote in tutto il mondo) ce ne rende il significato più crudo


perché è facile per l'uomo sensibile immaginare gli esiti di un simile scontro con l'organismo umano, mentre per il pubblico Iberico questa rara eccezione non rende meno piacevole l'ultimo residuo del vero-e-proprio circo imperiale, la corrida, che è una sorta di istituzione della crudeltà, un rito di puro orrore mortale, dove in genere è un uomo armato a uccidere senza pietà il povero toro rinchiuso nell'arena e condannato dalla sua follia; questo è uno dei rari "incidenti" che mi piacerebbe vedere più spesso, ma che del resto farei molto più volentieri a meno di vedere;
la alternativa naturale proposta da I want to be 100% organic è allettante:


("Fuori dalla rete" -- Niente mutui o affitti - niente bolletta elettricità -- acqua gratis senza fluoro -- coltivi il tuo cibo "biologico" -- sostenibilità totale -- stai con la natura -- ma hai ancora tutti i lussi moderni-- chi è con me?)

Ovviamente, il blogger è con lui, nel mondo-dei-sogni-virtuali che corrisponde ancora all'idea del "paradiso proibito" in cui tutti noi viviamo quasi-inconsapevolmente, sempre rinchiusi nelle nostre scatole di cemento, tra le tante scatole di cemento che formano le "città" del "mondo dell'uomo", che è essenzialmente un mondo-di-parole. Di scatole mentali, logosfere individuali e sociali, in vario grado soggette alle capacità di apertura singole e differenziate dell'utente alfabetico.
Ho visto prima che malgrado la totale, e voluta assenza di mezzi di propaganda il contatore delle visite segna più di duecento visite -con qualche possibile lettura- di questo mio nuovo blog "alternativo"; se anche un solo lettore potesse afferrare un barlume della grandiosità di questa possibile "rivoluzione 
intelligente" -e quindi unica, nella storia dell'uomo- attraverso questo post, mi potrei considerare soddisfatto. Almeno fino al prossimo post. Ma è probabilmente la stessa vana speranza che mena Mr. 100% Organic a postare certe immagini su Facebook, e purtroppo la sua portata, in termini di copertura dell'utenza alfabetica, non è più o meno ampia. Posso solo aggiungere la frase di rito internazionale: please, share -- perfavore, condividi!

P.S.: questa massima (espressione di intelligenza) di F. Douglass, postata da Free Talk Live


(La conoscenza rende un uomo inadatto ad essere uno schiavo)

rinnova l'interrogativo essenziale, il più grande e quindi il più necessario, che riguarda solo noi stessi e in questo caso ogni genere di schiavitù a cui ci sottomettiamo volontariamente, ogni giorno, in ogni momento. Siamo prigionieri di un confine materiale, che si manifesta nei nostri confini sensoriali nella forma organica, frattale, del pianeta e di ogni suo singolo abitante; questo grave stato di schiavitù non ci basta, dobbiamo assoggettarci ad ogni possibile preconcetto, ad ogni paradigma, ad ogni dogma, ad ogni pensiero prefabbricato  che ci torni comodo all' occorrenza, e che ci permetta di condividere ogni concetto contemplato nella cultura del Falso a partire dalla stessa forma della nostra espressione, nella frattalità sintetica delle logosfere umane; siamo schiavi innanzitutto di noi stessi, e soltanto conoscendo me stesso posso avere una possibilità di liberarmi, senza ricorrere alla violenza.
Per il momento, mi libero dal post.

*) La frase di Bukowski è stata ripubblicata oggi (02.23.14) da Exposing the Truth:


il concetto è il medesimo, ma in questa riconosco un certo stile

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