Dressed to Kill di B. De Palma (1980)
☻☻
è un thriller sessuale in cui sono riconoscibilli altri elementi hitchockiani, mentre -purtroppo- Bernard Herrmann è sostituito da Pino Donaggio; ancora Hitchcock, ma sotto la solita doccia si vede un po' di pelo
(che non è quello della protagonista, ma di una controfigura)
per ricordare l'incombenza degli anni '80;
qui Michael Caine e Angie Dickinson ribaltano i ruoli di Gregory Peck e Ingrid Bergman in Spellbound, e al termine della vicenda il "rapporto psichiatrico" dello specialista
rimanda inevitabilmente al finale di Psycho; ma si parla di transexual, e non di transvesite; un piccolo passo per il paziente, un grande passo verso il basso per l'umanità;
per il resto, il film funziona da solo e bene, anche grazie al dettaglio autobiografico dell'autore, di cui già intravvediamo una certa simpatia per le architetture urbane;
Certamente all'epoca tante libertà avranno fatto discutere, oggi con tutta la sua carica provocatoria Dressed to Kill è un documento storico che rivela i segnali di un cambiamento tutt'altro che positivo, la volgarizzazione intellettuale del cinema americano, con un autore famoso -e furbo- che dirige due attori famosi -per quanto non giovanissimi- in un giallo "all'italiana", sanguinolento quanto basta e in cui si parla apertamente di disfunzioni sessuali, e delle prestazioni professionali della quasi-protagonista, Nancy Allen, che è una prostituta d'alto bordo
e allora era la moglie di De Palma;
Lo schermo diviso a metà; uno dei "trucchi" di De Palma già visti in Sisters (1973) |
Un giallo che funziona ancora, ma per poterlo apprezzare occorre saper apprezzare il giallo, cosa che a me non riesce ancora molto bene; anche se non è made in Italy.
Nessun commento:
Posta un commento