Dall'uccisione del patrigno abusivo della giovane protagonista, sistemato in partenza con una schioppettata, tutto ciò che viene taciuto in
è ciò che viene mostrato a più riprese, e rende complice lo spettatore attraverso la visione stessa; più volte infatti i protagonisti camminano sullo scenario deserto, per il 99% in esterni, e improvvisamente si fermano ad osservare il cielo;
forse, il TUTTO;
ma, sopra tutto, il cielo;
quello della campagna Francese presso la costa è un panorama spettrale quanto è incontaminato, ma è ovvio dai loro sguardi che c'è qualcos'altro, che stanno guardando qualcosa che noi non vediamo; leggo poi di qualcuno su IMDB che lamenta "nessuno ha bisogno di vedere lo stesso scenario per cinque minuti"; credo che il motivo di tanta insistenza da parte dell'autore sia di non lasciare dubbi allo spettatore, riguardo ciò che i due spiritati, o indemoniati, o miracolati protagonisti stanno guardando;
il fatto che di tanto in tanto i due si inginocchino nell'erba in contemplazione estatica è la conferma definitiva del medesimo senso di "timor sacro" trasmesso dalla loro propria visione, la connotazione mistica della loro esperienza, quando attraverso la MdP li vediamo "rapiti in un religioso silenzio"; si sorridono enigmaticamente, in silenzio, prima di tornare alla loro epifania misterica;
ma in una sequenza "qualcosa" appare in cielo, è una piccola forma scura e immobile, indistinguibile; o forse dovrei dire non-identificabile; certo è che non si muove;
come per ogni altro evento, come per l'identità del protagonista e i suoi poteri taumaturgici, non sappiamo nulla oltre ciò che vediamo;
(cliccare per il mega-ingrandimento)
come ho constatato poi, nessuno su internet, fra chi ha scritto qualcosa sul film, menziona la comparsa dell' "oggetto" in cielo, che quindi propongo in esclusiva nel mio blog, così come quella di Leave her to Heaven (1945) pubblicata su Youtube tempo fa;
per quanto mi riguarda, in questo che è già stato definito all'epoca dell'uscita negli USA (nel maggio 2011) un "WTF? movie" da Variety, la apparizione di un "ufo" è la ciliegina su una torta di misteri, non proprio dolce, e anche un tantino indigesta o, come si usa dire da queste parti, "pesante"; Hors Satan è un film molto contemplativo, dove il solito "horreur à la campagne" è condensato in cinque bruttissimi minuti con un camoscio (? di cui ho visti pochi fotogrammi per sbaglio) mentre attorno ai protagonisti tutto si rivela continuamente pregno di una indifferenza universale di camusiana memoria; un film denso, dolente e non poco enigmatico, che forse ha l'unico pregio di mostarci, per una volta, i soliti pazzi bifolchi che vivono nei films horror dal loro stesso punto-di-vista;
ma quella cosa nel cielo, è una cosa che non mi spiego proprio;
si potrebbe dire lo stesso di ogni oggetto volante non-identificato mai visto dai terricoli; dobbiamo però ammettere che la sua apparizione in un film dove i protagonisti si fermano ad "adorare" il cielo, tra un omicidio e l'altro, è oltremodo inattesa...
O è soltanto un insetto intrappolato in una ragnatela?
O: non lo siamo tutti?
Un film che alimenta questo dubbio (come fa Psycho) è degno di menzione.
Volendomi augurare per il bene del mondo intero che l'assenza di didascalie rassicuranti riguardo l'artiodattilo sottintenda una professionalità e una sorta di "civiltà" -che la maggioranza non dimostra con la propria dieta alimentare- la quale dovrebbe essere scontata nel mondo dell'arte, l'opera di Dumont è abbastanza originale da lasciarsi guardare tutta, anche se non ci lascia stupefatti ed estasiati come speravamo facesse dall'inizio.
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